Mukki addio: Firenze si oppone e rilancia la Centrale del Latte

Il Consiglio comunale si schiera contro la vendita e chiede tutela per l'intera filiera produttiva in caso di fusione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2015 17:43
Mukki addio: Firenze si oppone e rilancia la Centrale del Latte

In Palazzo Vecchio la comunicazione dell’assessore al Bilancio Lorenzo Perra in merito al futuro della “Centrale del latte” tenutasi nel corso della seduta del Consiglio comunale.L'Ordine del Giorno del Gruppo PD sulla comunicazione dell’assessore avvenuta nel 2014 richiama le richieste già avanzate di: mantenimento e valorizzazione della filiera toscana del latte e della qualità del prodotto legato al territorio, mantenimento dei livelli occupazionali e del sistema produttivo della filiera, tutela e valorizzazione del marchio attraverso una politica di investimenti per la crescita dell’azienda e sentita la comunicazione dell’Assessore sul lavoro svolto dal Consiglio d’Amministrazione della Centrale del Latte e sull’istruttoria svolta dal Comune di Firenze sulle proposte e le idee di progetto che sono state presentate da diversi soggetti terzi interessati, ha preso atto che emerge un orientamento condiviso dei soci della Centrale del Latte di Firenze circa l’ipotesi “fusione” presentata dalla Centrale del Latte di Torino, ritenuta capace di fornire maggiori elementi di certezza per garantire l’occupazione, la crescita aziendale e la filiera del latte toscano e del Mugello, ed infine valuta positivamente il lavoro svolto, nel rispetto degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale.Approvata dunque la comunicazione dell’Assessore alle Partecipate, in particolare la proposta di procedere alla redazione della fattibilità tecnica/economica della fusione con la Centrale del Latte di Torino, nel rispetto degli indirizzi ed ordini del giorno sin qui approvati dal Consiglio Comunale.

Francesco Torselli (FdI-An), Silvia Noferi (M5S), Arianna Xekalos (M5S), Miriam Amato (Gruppo Misto), Cristina Scaletti (La Firenze Viva), Jacopo Cellai (FI) e Mario Tenerani (FI) firmano un Odg congiunto: "L’importanza della presenza della Centrale sul territorio fiorentino e toscano: per la sua storia, per il valore del suo marchio, per l’eccellenza dei suoi prodotti, per i posti di lavoro che essa genera, nonché per l’indotto sul territorio di gran parte della città metropolitana di Firenze" spiegano.I consiglieri chiedono al sindaco di "Adoperarsi da garante nei confronti di future operazioni di strategia aziendale, affinché nessuna di queste possa risultare lesiva per il valore dell’azienda e per l’eccellenza che esso rappresenta.Ad adoperarsi affinché nessuna futura operazione di strategia aziendale risulti lesiva nei confronti dei diritti dei lavoratori. Ad adoperarsi affinché nessuna futura operazione di strategia aziendale risulti lesiva nei confronti dei produttori e degli allevatori".Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi vedono approvato l'atto con il quale impegnano inoltre il Sindaco e la Giunta ad "Informare tempestivamente il Consiglio comunale sulle evoluzioni dell'azione proposta e a sottoporre preventivamente ad ampia discussione con i sindacati dei lavoratori e le rappresentanze dei produttori e della filiera il piano di una eventuale fusione prima di addivenire al passaggio formale è previsto dalla legge dai Consigli comunali per l'approvazione degli atti di definizione del valore di cambio delle quote e del piano industriale".

"Un secco no alla vendita delle quote del Comune di Firenze della società della centrale del latte e un via libera alla Giunta e al Consiglio d'amministrazione a presentare al Consiglio comunale, di concerto con gli altri soci pubblici, uno studio di fattibilità che verifichi la possibilità, nell'ottica di rilanciare l'azienda e rafforzare la posizione sul mercato della Mukki, una fusione con un soggetto terzo che abbia dichiarato il proprio interesse. L'ordine del giorno individua nella stipula di patti parasociali lo strumento per porre come condizioni imprescindibili e non rinunciabili adeguate sinergie aziendali che permettano alla azienda e all'indotto agroalimentare di sopravvivere nel mercato toscano ed italiano, puntando ad ampliare l'attuale fetta di mercato, ma anche la prosecuzione dei contratti di lavoro attivi attualmente nella società centrale del latte salvaguardando i livelli occupazionali e la sede di lavoro nell'area fiorentina, oltre che il mantenimento attivo dello stabilimento di Novoli oltre che le adeguate garanzie affinchè non sia ridotta in valore assoluto e in valore percentuale la quantità nell'approvvigionamento di quote di latte da produttori aventi sede nella Regione Toscana, e in maniera privilegiata è prevalente siano salvaguardate anche dal punto di vista del corrispettivo economico riconosciuto agli allevatori le aree come quelle del Mugello e della Maremma" spiegano Grassi, Verdi e Trombi che concludono poi: "Alla fine della redazione dello studio sia assunta una decisione da parte del Consiglio comunale in modo trasparente avendo ben chiare quelli che saranno i valori di cambio delle quote societarie e quello che sarà il piano industriale.

Si è tutelata la storia dell'azienda e la propria anima, dei dipendenti e della filiera agroalimentare e non possiamo che essere pienamente soddisfatti"

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