Morte di Magherini, San Frediano si stringe attorno alla famiglia

Teatro del Cestello gremito. "Firenze un esempio da seguire"

Antonio
Antonio Lenoci
09 giugno 2014 23:20
Morte di Magherini, San Frediano si stringe attorno alla famiglia

L'incontro pubblico al Teatro del Cestello vede tanta gente, tanti giovani e famiglie con bambini presenti all'appuntamento per ricordare Riccardo Magherini e fare il punto sulla vicenda giudiziaria. Sul palco il babbo Guido, il fratello Andrea e l'avvocato Fabio Anselmo sono i personaggi principali che catalizzano l'affetto, la riconoscenza e l'attenzione della gente del quartiere. Presenti anche Elena Stancanelli, il musicista Federico Fiumani, l'onorevole Scalfarotto e la consigliera comunale fiorentina Cristina Scaletti. Alle sbarre anche uno striscione della Curva Fiesole 1926: "Giustizia per Riccardo".Non certo uno spettacolo, non una rimpatriata, eppure nessun timore o preconcetto, né scene di rabbia o di rancore: tutti presenti, per capire. La verità.

San Frediano e Santo Spirito, per chi conosce Firenze, sono zone diverse da tutte le altre. Qui vive ancora il vicinato viscerale, profondo, genuino: quello delle finestre tanto vicine da sbirciarsi dentro. Qui tutti si riconoscono e conoscono quasi intimamente come se a sopravvivere fosse la Firenze del dopoguerra, quella di ricostruzione e poi quella dell'alluvione. Sguardo severo, umore ballerino, ma una mano non si nega a nessuno.L'avvocato Fabio Anselmo interviene: "L'attenzione dell'opinione pubblica e' fondamentale per guardare con intelligenza e passione a cosa accade, senza di voi non andremmo da nessuna parte.

Ho conosciuto persone splendide nei familiari di Riccardo che sono fiero di poter rappresentare". Poi si intrattiene con i cronisti, con i quali si confronta, confidandosi, centellinando informazioni e delusioni. Delusioni perché si aspettava di poter dare delle notizie, l'avvocato arrivato da Varese ed impegnato in delicati casi di cronaca, che invece non ci sono e invece, ce ne sono altre, che allontanerebbero la soluzione del caso. Nonostante tutto "Firenze è un esempio - dichiara Anselmo - per la grande collaborazione offerta alle indagini che non ho mai trovato altrove".Possibile che con tutte le registrazioni, audio e video, oggi si debba fare appello alla verità? "Non chiedetelo a me, chiedetelo alla magistratura" - risponde.

Poi analizza alcuni passaggi della vicenda: come l'episodio delle chiavi delle manette messe ai polsi di Riccardo e che, stando al comunicato diramato da uno dei difensori, sarebbero state smarrite dai carabinieri. Ricordiamo che il Generale della Legione Toscana, Mosca, ha parlato di "troppe contraddizioni" presenti in queste ultime settimane di attenzione "mediatica".

I tempi? "Entro questo mese avremo un appuntamento importante. Auspico tempi rapidi e certezza, ce lo chiedono in tanti non ultima l'Europa e speriamo che sia cosi. Avrei voluto dare oggi qui una notizia di un certo tipo ed invece proprio stamani mi sono trovato davanti all'ennesimo colpo di scena"

Andrea Magherini: "Quel che è successo a Riky non deve accadere di nuovo. Riccardo, mio fratello, ma poteva essere il fratello di tutti, e' stato cortese sino all'ultimo e ha chiesto aiuto. Più che chiedere aiuto, cosa avrebbe dovuto fare? Firenze è stata grande c'erano tante persone affacciate alla finestra quella notte. La nostra è una città dalla quale sono partiti movimenti importanti e potrebbe nascere qualcosa di bello da tutto questo".C'è chi ancora fatica a percorrere il breve tratto di strada che porta dal Cestello all'ex Cinema Eolo di San Frediano, davanti al quale, la notte del 3 marzo, Riccardo ha smesso di respirare. Per arrivare alla Cité, dove i familiari si danno appuntamento, si preferisce passare dai lungarni. Andrea accompagna Brando, il piccolo figlio di Riccardo Magherini che più di tutti, domani, chiederà il "Perché?" più grande e significativo a tutto il suo quartiere, e non solo.

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