Michelangelo e D’Annunzio: il corpo e l’anima

Inaugurazione della mostra venerdì. Anche a a Volterra eventi dal 15 al 17 dicembre 2023

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2023 14:09
Michelangelo e D’Annunzio: il corpo e l’anima

Si inaugura venerdì 15 dicembre alle ore 12 in Palazzo Strozzi Sacrati la mostra “Michelangelo e D’Annunzio – il corpo e l’anima”. Voluta dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dal presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri e realizzata da Opificio delle Arti e della Musica, in collaborazione con il Vittoriale e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, Michelangelo e d’Annunzio, la mostra "Il corpo e l’anima" sarà visitabile dal 15 dicembre 2023 al 18 febbraio 2024, con ingresso libero.

Tagliano il nastro domani, il presidente Eugenio Giani insieme a Veronica Ferretti, vicepresidente Opificio delle Arti e della Musica. Con loro sono presenti Giordano Bruno Guerri, presidente Vittoriale e Cristina Acidini, presidente Casa Buonarroti.

Prosegue e si conclude questa settimana il programma della manifestazione D’Annunzio a Volterra ideata da Simon Domenico Migliorini che ne è il Direttore artistico per celebrare i 160 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio e il suo particolare rapporto con la città di Volterra dove si svolgeranno tutti gli eventi.

I prossimi appuntamenti sono con La musica in D’Annunzio, workshop con Paola Massoni e Stefano Adabbo che terminerà domani venerdì 15 dicembre 2023 dalle ore 11:30 – 12:30 / 14:30 – 15:30 a Palazzo Ricciarelli dello Sbarba, dove, alle ore 21:15, andrà in scena Piacere Notturno. Lo spettacolo, a cura di Paola Massoni con Paola Massoni, soprano e interprete, Simon Domenico Migliorini, interprete e Stefano Adabbo al pianoforte, rappresenta attraverso le parole del poeta e le romanze dei musicisti a lui contemporanei, l’intenso e tormentato amore tra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.

Nella stessa giornata di venerdì 15, a Palazzo dei Priori - Sala del Maggior Consiglio, alle ore 18:00 si terrà l’incontro con il Prof. Francesco Galluzzi sul tema Il Manierismo nel Novecento a partire da D’Annunzio.

A conclusione della manifestazione, al Museo Etrusco Mario Guarnacci, sabato 16 dicembre, alle ore 15:00, è in programma la mise en espace di La città morta di Gabriele D’Annunzio, con Luisa Stagni, Sebastiano Tringali, Aurelio Gatti e gli allievi selezionati durante i workshop Pier Francesco Pesci, Alessandra Brattoli, Gilda Rinaldi.

La manifestazione D’Annunzio a Volterra, sostenuta dal Ministero della Cultura con il patrocinio di Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, Comune di Volterra, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, è realizzata da Associazione Culturale Gruppo Progetto Città, Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, Laboratorio Arti Sceniche “Giorgio Albertazzi” Città di Volterra, in collaborazione con M.D.A.

Produzioni Danza – Roma, Festival-Contemporaneo Sensibile, Compagnia L’Avventura colorata, Museo Etrusco Mario Guarnacci, Accademia dei Sepolti Volterra, Palazzo Ricciarelli dello Sbarba. Il ricchissimo programma della manifestazione il cui logo che rappresenta D’Annunzio a Volterra, è stato ideato e realizzato da Genny Ferrari, ha ottenuto sino ad oggi un grande successo e notevole partecipazione di pubblico agli eventi e ai workshop tenuti da grandi coreografi, attori, danzatori, musicisti e cantanti lirici, quali Simon Domenico Migliorini, Aurelio Gatti, Carlotta Bruni, Luisa Stagni, Sebastiano Tringali, Paola Massoni, Stefano Adabbo, si è svolto in luoghi artisticamente tra i più significativi di Volterra come il Museo Etrusco Mario Guarnacci, Palazzo dei Priori, Palazzo Ricciarelli dello Sbarba, nell’ottica sempre cara all’Associazione Culturale Gruppo Progetto Città e al Festival Internazionale Teatro Romano Volterra di coinvolgere la città in eventi di alto profilo culturale.

“La mise en espace de La città morta – dichiara Simon Domenico Migliorini - chiuderà il programma della manifestazione dedicata ai 160 anni dalla nascita di Gabriele D’Annunzio. Perché La città morta? La scelta di questo testo non è casuale. Innanzitutto questo è il primo testo teatrale vero e proprio dal Vate che lo ha scritto all’età di trentatré anni. Da questo testo parte la sua teorizzazione di un nuovo teatro con la quale D’Annunzio influenzerà tutto il Novecento e oltre con la sua idea di ‘arte totale’, di ‘teatro di festa’, in contrapposizione all’’impresariato’ e al ‘teatro borghese’, di ‘teatro fuori dai teatri’.

Inoltre La città morta è un testo altamente contemporaneo nel quale sono affrontati temi di estrema attualità. Ispirandosi alle tragedie greche così come a Shakespeare, D’Annunzio intende rappresentare i grandi temi della vita. La mise en espace da me coordinata si avvale dei movimenti coreografici di Aurelio Gatti, dell’adattamento drammaturgico di Sebastiano Tringali che rivestirà anche il ruolo di Gabriele D’Annunzio narratore, mentre Luisa Stagni interpreterà quello della protagonista, la non vedente Anna.

I partecipanti ai workshop che sono stati selezionati sono gli attori Pier Francesco Pesci, che vestirà i panni del poeta Alessandro, Alessandra Brattoli alla quale sarà affidata la parte della giovane Bianca Maria, e Gilda Rinaldi che interpreterà quella dell’archeologo Leonardo. L’allestimento tecnico è di Paolo Morelli ed Enrico Francella. La cornice scenografica è quella naturale del Museo Etrusco Mario Guarnacci che in questo caso assume un valore emblematico, quasi un richiamo sottile al fascino del tesoro archeologico che nella tragedia dannunziana Leonardo trova a Micene scoprendo le tombe degli Atridi”.

A Simon Domenico Migliorini sono pervenute, tra le altre, le congratulazioni del Prof. Daniele Luti – invitato quale critico letterario e grande conoscitore dell’opera di D'Annunzio ad intervenire alla manifestazione ma impossibilitato a parteciparvi; congratulazioni espresse da Luti “per la completezza, per il carattere sofisticato, scientifico dell'evento su D'Annunzio che, non a caso, si chiama ‘A Volterra’ e non ‘E Volterra’. Il livello dell'indagine sulla poliedrica personalità del Vate non ha, infatti, connotazioni riduttive, localistiche, legate solo al pur importante amore del poeta per la nostra città, ma affronta criticamente tutti gli aspetti innovativi di una poetica che ha condizionato in modo positivo tutto il Novecento e data nuova potenzialità e creatività alla nostra lingua letteraria”.

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