Memoria: 200 mila euro per valorizzare il patrimonio della Resistenza

La sobrietà al posto del 25 aprile? Vannino Chiti, presidente ISRT: “Dolore per la morte papa Francesco, ma...”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 Aprile 2025 23:26
Memoria: 200 mila euro per valorizzare il patrimonio della Resistenza

Il ministro della Protezione civile ha invitato a celebrare la festa del 25 aprile (liberazione dal nazi-fascismo) in modo sobrio. Sono giorni che ci si domanda, anche con battute satiriche, cosa possa significare e perché è questo ministro ad averlo raccomandato e non, per esempio, quello dell’Interno o il capo del governo.

La Giunta regionale toscana, alla vigilia del 25 aprile, ha voluto sottolineare il convinto impegno per la valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza, stanziando 200 mila euro a favore di Enti locali e associazioni.

Le risorse deliberate dalla Giunta seguono quelle garantite nei mesi scorsi per sostenere le attività degli Istituti storici della Resistenza e dell'Età contemporanea presenti sul territorio regionale e il Parco nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema.

"Nell’80° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, ribadiamo la scelta politica chiara di Regione Toscana a favore della cultura democratica, della salvaguardia e della diffusione della Memoria, sostenendo la progettualità dei territori che siamo certi anche questa volta non mancheranno” affermano il presidente Eugenio Giani e l'assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini.

"La Toscana – aggiungono - affonda orgogliosamente le sue radici nei valori dell'antifascismo e della Resistenza, per questo confermiamo e potenziamo il nostro impegno sulla Memoria, con particolare attenzione verso le giovani generazioni. Crediamo fermamente, infatti, che la Memoria sia il vaccino più efficace contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti, i tentativi di negazionismo e di revisionismo a cui assistiamo".

I progetti saranno finanziati attraverso la partecipazione di enti e realtà associative ad un avviso pubblico ex legge regionale 38/2002 (Valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza). Potranno partecipare enti pubblici, associazioni, organizzazioni, enti privati no profit.

L'intervento sostiene attività di conservazione, ricerca e divulgazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza; attività ed iniziative formative che si svolgano in collaborazione attiva con e per le scuole, progetti incentrati sull’80° anniversario della Liberazione e sul ruolo della donna nella Resistenza e nella lotta di Liberazione; nello specifico, in sede di valutazione, per questi progetti, sarà riconosciuta una specifica premialità.

“Proteggere la Memoria, impedire che la storia possa essere negata o riscritta, è un dovere delle istituzioni – concludono – e il nostro obiettivo è alimentare e sostenere le progettualità che si prefiggono questo obiettivo, a partire da quelle che coinvolgono le giovani generazioni e che valorizzano il ruolo delle donne nella Resistenza e nella lotta di Liberazione, ruolo mai adeguatamente valorizzato.

Diffondere la cultura della Memoria, raccontare da un lato cosa sono stati il fascismo ed il nazismo, i crimini di cui si sono macchiati e dall'altro il ruolo determinante delle donne e degli uomini che scelsero di non restare indifferenti e di combatterli anche sacrificando la propria vita, significa provare ad impedire che l'umanità possa di nuovo toccare un abisso così profondo.

Questo impegno è a maggior ragione necessario adesso, in un tempo in cui ogni sforzo deve essere messo in campo per la pace, per educare alla pace".

Di seguito il messaggio di Vannino Chiti, presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, per l’80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo: "Questo 80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo è contrassegnato da un necessario e urgente impegno per la pace. Quegli stessi valori che furono il profondo motivo di una Resistenza che in Italia e in Europa fu un movimento di popolo e che misero le fondamenta della nostra Costituzione, ancora straordinariamente contemporanea, sono assolutamente utili e danno forza a un rinnovato e coraggioso impegno per dire no a ogni forma di guerra e per costruire percorsi di pace.

Per questo la Festa della Liberazione dell'Italia e dell'Europa dal fascismo e dal nazismo non è in contrasto con il dolore che proviamo per la scomparsa di papa Francesco che ha insegnato e messo in pratica nella sua vita e nella sua azione di pastore parole come libertà, dignità giustizia, fraternità, pace. Sono anche le nostre parole, sono quelle che hanno sognato le donne e gli uomini dell'antifascismo. Abbiamo il dovere di continuare a impegnarci per portarle avanti con coerenza e fermezza.

La Liberazione è una festa più che mai attuale. Va ripetuto forte e chiaro a chi pensa di rendere banale la storia del nostro Paese e il patrimonio di civiltà che appartiene a un popolo. la Liberazione deve essere ricordata, deve diventare memoria collettiva, come oggi, purtroppo, ancora non è. Ce lo chiede proprio la cronaca del tempo odierno, così doloroso e pieno di preoccupazione. Per questo l’8 e il 9 maggio abbiamo organizzato un convegno di due giorni, a ottant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. per riflettere sul mondo di oggi e i suoi tanti conflitti. È un dovere per l’Istituto perché il patrimonio dell’antifascismo, da conservare, valorizzare, diffondere nella sua pluralità di culture, non è solo sguardo volto al passato ma sforzo per contribuire a una lettura critica del presente, per sollecitare e partecipare a un impegno per la pace e la libertà.

Oggi torna attuale il messaggio della Resistenza, tornano gli obiettivi posti all’ordine del giorno in quegli anni: il diritto e la libertà delle persone e dei popoli, la nascita delle Nazioni Unite, purtroppo ai nostri giorni paralizzate dal diritto di veto esercitato da cinque Stati, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Torna la necessità di portare a compimento la costruzione della democrazia federale europea, gli Stati Uniti d’Europa come li immaginarono, i visionari di Ventotene: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni.

L’antifascismo - va detto allo sfinimento - è democrazia, e democrazia europea, contro l’autoritarismo; giustizia sociale ed ecologica contro disuguaglianze e distruzione dell’ambiente; dignità di ogni persona contro razzismo; uguaglianza di genere contro maschilismo; non violenza e pace contro culto della forza e della guerra.

Il pericolo per la democrazia e la Costituzione è l‘indifferenza che già contribuì un secolo fa all’affermarsi del fascismo, celebrare la Resistenza e la Liberazione ha senso se segue una rinnovata consapevolezza dei nostri doveri e dei nostri diritti e la volontà di dedicare momenti della nostra vita al bene della comunità e alle istituzioni della democrazia.

Che fare, allora? Non rassegnarsi perché il futuro non è scritto, ma dipende da noi. Trovare occasioni che sappiano unire, privilegiare il dialogo non l’estremismo che ricerca solo contrapposizioni, avere cura della democrazia, perché non è un dono ma una preziosa conquista, frutto di quanti per ottenerla hanno rischiato la vita, sono morti, hanno sopportato sofferenze, fatto sacrifici".

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