Maxi retata contro la droga e per l''omicidio di Giuseppe Raucci

Oggi in manette 20 persone, accusate di traffico internazionale di stupefacenti oltre che dell''assassinio con l''aggravante del metodo mafioso del broker della droga

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2016 23:34
Maxi retata contro la droga e per l''omicidio di Giuseppe Raucci

(DIRE) Firenze, 8 giu. - Maxi retata contro la droga e per l''omicidio di Giuseppe Raucci. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Pisa e il reparto dei carabinieri di Livorno hanno fatto scattare oggi le manette per 20 persone, accusate di traffico internazionale di stupefacenti oltre che dell''assassinio con l''aggravante del metodo mafioso del broker della droga Raucci, consumato il 9 dicembre dell''anno scorso a Tirrenia (Pisa). L''ordinanza e'' stata emessa dal Gip del tribunale di Firenze.

È questo il frutto dell''operazione denominata ''Akuarius'' che si e'' articolata nelle province di Firenze, Livorno, Pisa, Prato, Pistoia, Massa e Lucca e ha colpito un''organizzazione mafiosa meta'' calabrese e meta'' labronica. L''operazione ha portato al sequestro di piu'' di 65 chili di stupefacenti. L''indagine e'' partita dalla procura della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, che ha coordinato le indagini svolte dai carabinieri del nucleo investigativo di Livorno e dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Pisa.

L''indagine ha mosso i suoi primi passi con la scoperta di un narcotrafficante domenicano a Livorno, partendo dal quale gli investigatori sono stati in grado di risalire a una vera rete di importazione di carichi di cocaina dal Sud America. A rendere ulteriormente raffinato il business della droga in Toscana era la presenza di una sorta di brokeraggio.

In cima alla filiera dello spaccio, in effetti, secondo gli investigatori Giuseppe Raucci e un suo collega agendo fra Pisa, Livorno, Lucca e Prato facevano da mediatori per l''acquisito di cocaina a beneficio del mondo criminale, spesso collegato alla camorra e alla ''ndrangheta. Con metodi molto incisivi. Cosi'', se i mafiosi avevano bisogno di un certo quantitativo di cocaina dal Sud America, loro due pensavano a organizzare l''importazione e a smistarla secondo la domanda del mercato. A ricevere il quantitativo ingente di droga, circa 300 chili ci pensava, poi, il cosiddetto gruppo Pesci al quale era demandata la gestione logistica del traffico delle sostanze.

Come si sia arrivati all''omicidio e'' spiegato dall''anello di congiunzione di questa rete, una cellula di narcotrafficanti colombiani, di stanza Roma. Erano questi ultimi a dover materialmente rifornire di cocaina i broker, i quali pero'' si sono visti rifilare un quantitativo di 3 chili di zucchero, al posto della polvere bianca, giunto poi nelle mani del gruppo Pesci. Fatto che si e'' rivelato fatale per Raucci. Gli esponenti del gruppo, all''inizio avrebbero cominciato a fare pressioni sui due broker della droga per recuperare i 35 mila euro investiti.

Sfumata questa possibilita'', sarebbero stati loro a passare alla strada della vendetta pura e semplice, assassinando Giuseppe Raucci. (Cap/ Dire)

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