Matteo Biffoni (sindaco di Prato) confermato presidente Anci Toscana

La vicesindaca di Firenze, Giachi, eletta nel consiglio direttivo. Presenti in Palazzo Vecchio oltre 150 amministratori. Bugli all'assemblea: "Costruiamo il futuro sulle fondamenta della collaborazione"

Redazione Nove da Firenze
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23 settembre 2019 18:41
Matteo Biffoni (sindaco di Prato) confermato presidente Anci Toscana

FIRENZE- Il sindaco di Prato Matteo Biffoni è stato confermato all'unanimità presidente di Anci Toscana dall'Assemblea congressuale di Anci Toscana, che si è tenuta oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Oltre 150 i sindaci e amministratori presenti: una grande partecipazione per un evento importante per l'Associazione dei Comuni toscani, che doveva rinnovare tutte le sue cariche. E' stato confermato all'unanimità anche Simone Gheri come direttore.

La vicesindaca di Firenze Cristina Giachi è stata eletta nel consiglio direttivo. “Sono orgogliosa e grata per esser stata eletta di nuovo, nel consiglio direttivo di Anci Toscana – ha dichiarato - ringrazio il sindaco Biffoni per la fiducia e tutto il direttivo e il direttore Simone Gheri per il bel lavoro di squadra che abbiamo fatto in questi anni. L’associazione dei comuni è davvero il momento in cui si raccolgono le istanze dei cittadini, e si ha l’opportunità di metterle a sistema favorendo la crescita di un territorio bello e ricco di opportunità come la Toscana. Sarò felice di lavorare insieme a tanti colleghi e colleghe ad una sempre maggiore presenza dei comuni nelle scelte politiche della regione e del paese”.

Ad aprire i lavori il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha ricordato come i Comuni siano il primo punto di contatto tra i cittadini e le istituzioni, ed ha indicato tre priorità per i Comuni: sblocco del Piano periferie, agenda per l’ambiente e investimenti per le infrastrutture. Poi, dopo i saluti del prefetto di Firenze Laura Lega e dell’assessore regionale Vittorio Bugli, è intervenuto il presidente di AnciToscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha tracciato un bilancio degli ultimi cinque anni di attività dell’Associazione.

"E’ stata una crescita pensata, virtuosa, necessaria. Per riuscire a stare al passo con un mondo che cambia sempre più velocemente, e con i bisogni dei cittadini che sono sempre più imprescindibili e diversificati – ha detto Biffoni - i Comuni devono migliorarsi e innovarsi ogni giorno. E dunque Anci Toscana ha voluto segnare il suo cambiamento proprio per adeguarsi ai nuovi bisogni dei Comuni, incrementando ogni aspetto della propria attività, con l’obiettivo di essere di sostegno, di supporto e di modello a ciascun amministratore che rappresenta.

Tutto questo accompagnato anche da una decisa inversione di tendenza nel nostro modo di relazionarsi ai Comuni. E dunque abbiamo deciso di essere noi, Anci Toscana, ad andare nei territori ad incontrare i sindaci e le comunità, portando in tutta la Toscana incontri, iniziative e convegni: per far sentire concretamente la nostra vicinanza e il nostro sostegno a tutti gli amministratori. E in particolare a quelli dei Comuni più piccoli: Perché se c’è stato e ci sarà un obiettivo prioritario, un faro sempre acceso nel nostro mandato, è quello di tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio che i Piccoli Comuni costituiscono per la regione e per il paese”.

Biffoni ha proseguito illustrando la crescita dell’Associazione in tutte le sua articolazioni e attività, con uno straordinario incremento nel campo dei servizi di Comuni, degli incontri e dei convegni, delle articolazioni tematiche, dei corsi formativi, del servizio civile, dei progetti europei e regionali, della presenza sui social, delle comunità di pratica, delle risposte ai quesiti, della protezione civile, dei rapporti con associazioni ed enti terzi, della rappresentanza verso la Regione e il governo".

“La voce di Anci Toscana verso le istituzioni è cresciuta in peso e autorevolezza, in particolare nell’articolato e proficuo rapporto con la Regione Toscana. Siamo sempre stati parte attiva nella elaborazione delle norme che coinvolgono i Comuni ed abbiamo contribuito fattivamente alla redazione finale dei testi: penso a quelli sulla legge Delrio, sulla riforma sanitaria regionale, sul turismo, sulla forestazione sulla ludopatia. Abbiamo condiviso percorsi importanti, come quella per le risorse alla geotermia o per la sicurezza urbana.

E mi auguro che la voce dei Comuni sia sempre più ascoltata e non solo a livello regionale, ma nazionale. Oggi c’è un nuovo governo che sta muovendo i primi passi. Ci aspettiamo che riconosca l’importanza fondamentale delle autonomie e che al più presto metta mano alle tante questioni che Anci ha già posto alla sua attenzione”. Biffoni ha infine ringraziato tutti gli amministratori toscani: “In questo quadro, c’è un altro obiettivo che siamo riusciti a raggiungere, grazie al contributo di tutti voi.

Perchè oggi io sono qui come il candidato unico di Anci Toscana. E' un risultato che ritengo straordinario: non certo per la mia persona, ma perchè è il frutto di cinque anni di un lavoro comune fatto di impegno e responsabilità, per raggiungere obiettivi condivisi; perché abbiamo capito quanto sia necessario superare i confini, sia territoriali che appartenenza politica; perché abbiamo compreso che Anci Toscana è la nostra casa, la casa dove tutti noi possiamo trovare ascolto e sostegno”.

Dopo Biffoni sono intervenuti Renato Quaglia, direttore della Fondazione dei Quartieri Spagnoli di Napoli su “Il ruolo dei sindaci” e Luca Iozzelli, coordinatore della Consulta delel Fondazioni di origine bancaria della Toscana su “Prospettive e sinergie per lo sviluppo dei territori”.

Al dibattito che si è aperto dopo sono intervenuti il vicepresidente Vicario di Anci Toscana e sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, il sindaco di Capannori e presidente della Provincia di Lucca Luca Menesini, il coordinatore delle Anci regionali e sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il sindaco di Montecatini Val di Cecina e coordinatore dei piccoli Comuni Ancitoscana Sandro Cerri, il sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo, il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili, la sindaca di Empoli Brenda Barnini.

La mattinata si è chiusa con l’intervento del presidente nazionale di Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. “I sindaci non sono dei privilegiati – ha detto – Per noi il privilegio è quello di stare accanto ai nostri concittadini e cercare di risolvere i loro problemi. E’ una grande responsabilità”. “Vogliamo riprendere al più presto il confronto con il nuovo Governo laddove lo avevamo lasciato: ci sono tanti temi che hanno bisogno di essere affrontati e risolti”. Decaro ha chiuso con una citazione della serie "Il trono di spade": “Noi di Anci rappresentiamo una buona storia, E nessuno ci potrà fermare”.

L'assessore alla presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli, ha portato i saluti della giunta regionale e del presidente Enrico Rossi. Bugli è partito dalla necessità di sfruttare al massimo i pochi mesi che restano al voto per le regionali del 2020 e collegare da subito queste necessità con la nascita del nuovo Governo. "Siamo in una fase particolare: da una parte la fine della legislatura regionale, dall'altra l'inizio del nuovo governo. E' necessario lavorare tutti insieme per la crescita, e non dobbiamo perdere nemmeno un minuto, nonostante che presto saremo in campagna elettorale" ha esordito Bugli, che ha ricordato le scelte cruciali fatte dal governo toscano che adesso richiedono un "colpo di reni", prima di tutto del Governo, per essere portate a compimento".

"Abbiamo voluto destinare investimenti forti per le infrastrutture – riepiloga -, per la difesa dell'ambiente e del suolo. Abbiamo previsto un miliardo e mezzo solamente per investimenti in sanità. Abbiamo recentemente firmato un patto per lo sviluppo con le organizzazioni sindacali e di categoria: adesso insieme ad esse e alle istituzioni locali dobbiamo fare in modo che si sblocchino le tantissime opere statali che per troppo tempo sono state ferme". "Serve un'azione assieme agli enti locali sul governo – ribadisce - perché queste opere servono a tutta la Toscana ma incidono anche sui territori dove governano i sindaci". L'altra questione che interessa la Toscana tutta e che si avvicina ad uno snodo cruciale è la modifica costituzionale per l'autonomia differenziata.

"Abbiamo fatto una proposta che da una parte permette più autonomia in determinati settori e dall'altra tiene il Paese unito – dice Bugli -. Anche in questo caso abbiamo privilegiato la strada del confronto e della collaborazione con la creazione di una cabina di regia assieme agli enti locali. Giovedì 26 incontreremo il ministro Boccia e dal giorno dopo, conosciuto il nuovo quadro di riferimento del Governo, saremo pronti per fare un confronto con gli enti locali per ricavare le osservazioni utili per il percorso da fare". I temi legati all'innovazione, alla accoglienza e alla legalità, fino alla cultura per l'ambiente, sono un altro banco di prova, che ha visto la Toscana sperimentare nuove modalità di governo basate sulla collaborazione con i cittadini, gli enti e i Comuni.

Dalle cooperative di comunità alle sperimentazioni di rigenerazione urbana, dai progetti pilota in materia di sicurezza integrata fino alle campagne contro la plastica come Arcipelago Pulito e Spiagge Pulite. Siamo di fronte a un momento, secondo l'assessore, nel quale le città sono investite da forti problematiche ma anche da tante opportunità. Se vogliamo innovare, spiega, dobbiamo investire sulle opportunità; e per farlo, sia nelle grandi metropoli che nelle città meno estese o nei piccoli comuni e nelle aree interne, si deve puntare su un nuovo metodo e su un nuovo so ggetto.

Il metodo è quello della collaborazione. "Le persone hanno sempre più bisogno e voglia di collaborare – chiarisce Bugli -. Sfide difficilissime come quella ambientale si giocano tutti insieme o si perde". Il nuovo soggetto al centro del cambiamento è quella nuova generazione a cui sono state chiuse un'infinità di porte e che, talvolta con leggerezza e ironia, altre volte con rabbia e determinazione, si sta mettendo all'opera. Come è fatta questa generazione? "E' cooperativa e collaborativa per cultura – dice Bugli -, crede nella partecipazione e nella possibilità di allargare il numero degli attori al tavolo, crede nell'ibridazione dei campi del sapere".

"Investire sui territori - conclude - significa operare perché le grandi tematiche si traducano in azioni concrete, che poi sono gestite dai Comuni e dai loro cittadini. Ecco perché la Regione è stata e sar&agra ve; insieme ai Comuni su questi temi".

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