Marlù gioielli riparte da via Calzaiuoli

Nuovissime vetrine dedicate alle creazioni delle sorelle Fabbri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2021 16:51
Marlù gioielli riparte da via Calzaiuoli

Firenze, 11 gennaio 2021 – Crisi sanitaria, crisi economica, modifica dei modelli di lavoro nelle imprese, insieme ai cambiamenti di comportamenti e stili di vita delle persone, stanno mettendo a dura prova imprese, negozi e attività commerciali. In particolare, nei centri storici delle grandi città. Marlù, il marchio del gioiello per tutti creato dalle tre sorelle Morena, Monica e Marta Fabbri, lancia invece un segnale in controtendenza con l’attuale ciclo economico.

Segna l’inizio 2021 con l’inaugurazione avvenuta il 7 gennaio del nuovo store monomarca a Firenze. Vetrine illuminate e uno nuovo staff al lavoro nella centralissima via dei Calzaiuoli, nel cuore delle strade dello shopping di una delle più belle città d’arte del nostro Paese e del mondo. L’apertura segue quelle avvenute, lo scorso dicembre a Milano in via Torino a pochi passi dal Duomo, Bari (via Argiro), e Bologna nella centralissima via Indipendenza.

Al centro del progetto e dell’investimento imprenditoriale delle sorelle Fabbri, la centralità nel negozio reale, dell’esperienza fisica dell’acquisto con chi ti consiglia e ti accompagna nella scelta. Aspetto sempre essenziale e preferito dai clienti, soprattutto in settori quali gioielli, moda accessori. “Siamo un’azienda giovane, nata nel 2001, abbiamo basato la nostra crescita su un’organizzazione digitale dell’attività e costruito la comunicazione/relazione con la nostra community attraverso il web.

Una community che ha continuato a crescere anche quest’anno- spiega Marta Fabbri, responsabile marketing e comunicazione Marlù - In un momento così particolare io e le mie sorelle abbiamo fatto un investimento importante. Aprire quattro nuovi store monomarca. La scelta nasce dalla convinzione che l’esperienza di vendita in negozio sia fondamentale per l’acquisto di un gioiello. Lo è stato in passato, lo è ora e lo sarò anche in futuro. Per rafforzare questo concetto è nato il servizio Diversamente Vicini che permette ai clienti di inviare regali alle persone care che si trovano lontane o vivono in altre regioni, un tentativo per rendere un po’ più vicine le persone che sono costrette a stare lontane”.

Il servizio WhatsApp ci permette, ppi, di non perdere il contatto tra negozio e cliente, pur utilizzando gli strumenti della rete. I negozi, infatti, sono e rimarranno un anello essenziale della nostra filiera d’impresa. “Grazie a semplici numeri WhatsApp, ogni cliente può prenotare on line direttamente da ognuno dei 36 store italiani Marlù. Al netto delle limitazioni per orari, spostamenti, aperture, si scelgono i gioielli dal sito ufficiale e li si ritira in negozio senza code o assembramenti. Soprattutto si garantisce a tutti i franchising Marlù entrate corrispondenti alle vendite tradizionali, usando gratuitamente la piattaforma e-commerce aziendale”, conclude Marta Fabbri.

Marlù, la storia

Marlù, nasce sul Monte Titano nel 2001, dall’intraprendenza creativa delle sorelle Fabbri: Morena (la creativa), Marta (la comunicatrice) e Monica (la donna marketing). Parallelamente ai loro impegni familiari di madri (da qui la loro policy aziendale all’insegna della parità di genere), nel 2001 hanno il coraggio e l’intuizione di fondare un marchio (in un momento in cui il mondo, anche allora, sta entrando in un periodo economicamente incerto e difficile. Sono convinte che la logica del gioiello è mutata: non più status symbol prezioso per i materiali, ma emblema di valori affettivi.

La grande attenzione di Marlù per i social media e le nuove forme di comunicazione la portano a curare collaborazioni importanti con L’università di Design di San Marino e l’Ateneo di Bologna. Marlù ha oggi più di 60 dipendenti: ma più delle metà sono donne. Contratti e welfare aziendale consentono la maternità senza problema e gli orari di lavoro sono sempre costruiti in base alle esigenze di una donna/madre. Stessa mansione, stessa retribuzione, stesse opportunità di crescita e carriera.

Dall’apertura del primo store monomarca avvenuta a Riccione nel 2014 il loro numero è salito fino ai 36 del 2020, in 12 differenti regioni italiane. 

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