Maltempo, grandine come neve, i danni e la paura al cimitero -Foto-

​Il 19 settembre 2014 alle 12 e 30 su Firenze si abbatte una grandinata seguita da trombe d'aria e vento forte

Antonio
Antonio Lenoci
21 settembre 2014 14:04
Maltempo, grandine come neve, i danni e la paura al cimitero -Foto-

La città resta paralizzata, attonita assiste ad immagini impressionanti ed ascolta rumori sinistri provenire dalle strade e dai cortili, poi il rumore si attenua e resta lo spisciolìo dopo la tempestaCi saranno stati danni? Sì, piuttosto gravi anche. Scuole e Musei sono stati chiusi. Alberi sono caduti in tutta la provincia distruggendo case e schiacciando automobili. Gli agricoltori non potranno completare la vendemmia, gli ulivi hanno subito molti danni e nei campi i raccolti sono andati perduti. Non è tutto, è a rischio la fruttificazione per la prossima stagione.

Un fenomeno imprevedibile che nel giro di poche ore, scienziati e guru, etichettano come prevedibilissimo. Dalla diatriba di Palazzo Vecchio in merito all'allerta "Caldo da bollino rosso" anziché cataclisma non rilevato si è giunti al cambiamento climatico che sempre più fara la sua comparsa attraverso fenomeni di grossa portata come nelle più oscure fantasie dei disaster-movie. Intanto le foto raggiungevano l'altro capo del globo e sotto il nome di "Firenze" tradotto in tutte le lingue, c'era l'inferno di ghiaccio. Chi non è avvezzo ai Social ha preso il telefono, ma chi ha 'postato' rispondeva "L'ho messo su Facebook" così anche la comunicazione, che pure aveva retto, ha rischiato di saltare.

I turisti hanno trovato i musei chiusi e si sono fotografati nelle piazze imbiancate twittando sorrisi e palle di neve. Foto e video a ruba sul web.Se in un primo momento alla conta dei morti, dei feriti e dei dispersi c'è chi ha tirato un sospiro di sollievo, si è dato al selfie o ha tranquillizzato tutti, una volta accesi i mass-media la paura è aumentata, perché l'occhio esterno fornisce una realtà diversa, più cattiva. E più il mondo si preoccupava, più Firenze e la Toscana si sono allarmate.

Terrore indotto.Messa mano alla colcolatrice ci sono stati altri dolori. Milioni di euro di danni tra patrimonio pubblico e privato.La serenità prima e la preoccupazione poi hanno lasciato spazio al grido di aiuto. In Regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato lo Stato di Calamità, mentre dai singoli comuni si è alzata la richiesta politica di un intervento immediato da parte del Governo, appello al quale Erasmo D'Angelis ha risposto prontamente a nome di Palazzo Chigi assicurando una copertura finanziaria.Un milione di euro la stima dei danni causati dal maltempo al patrimonio comunale di Firenze: "I danni nel complesso - ha sottolineato Nardella - vista la straordinaria portata del maltempo, sono tutto sommato contenuti secondo una prima ricognizione, soprattutto se guardiamo ai territori circostanti.

Nella sfortuna, siamo stati fortunati: non può esistere un paragone tra quello che è successo e l’alluvione del ’66. Non ci sono stati feriti seri”. Parchi, giardini, viali alberati sono stati i più colpiti con una perdita ingente del patrimonio arboreo. Infiltrazioni ci sono state ovunque: scuole, biblioteche, uffici pubblici, palazzi storici. I prefabbricati sono stati scoperchiati. Anche le immagini dei musei allagati hanno fatto il giro del mondo. La stima ad opera dei tecnici della Soprintendenza, fa sapere l'Opera Laboratori Fiorentini Spa, e "non inferiore a un milione e mezzo di euro".

Giardino di Boboli, Museo di San Marco, Palazzo Pitti, Palazzo Davanzati, gli affreschi scoloriti, le tele bagnate, i fregi in legno compromessi. A Scandicci non è andata meglio: il Centro operativo di coordinamento ha calcolato i danni del nubifragio in un milione di euro. Come a Firenze, quindi in proporzione un vero disastro, ma è stata chiamata la "Tempesta di Firenze", perché anche nel dramma Scandicci è come "Carpi per Capri".Gli alberi caduti in aree comunali sono stati 42: la maggior parte sono stati ribaltati e non spezzati, a testimonianza della straordinarietà della forza del vento, che ha abbattuto piante sane.

"Ringrazio tutti i cittadini - ha detto il sindaco Fallani - e sono tanti, che si sono dati da fare e hanno pulito caditoie e ramaglie: appartenere ad una comunità vuol dire anche dare il proprio contributo a favore di tutti, aiutando a risolvere i problemi con tempestività. Grazie a tutti”. Una violenta tromba d'aria ha colpito anche il cimitero delle Sieci, nel comune di Pontassieve: "Il forte vento ha causato ingenti danni alle coperture dei fabbricati con pezzi di guaina che sono volati a distanza di decine di metri all'interno del cimitero.

Anche fioriere e lampade votive sono state alzate dalla raffica di vento, alcuni cipressi sono stati divelti e sono crollati sul muro di recinzione danneggiandolo pesantemente e abbattendosi anche sulle tombe, oltre che sulla strada adiacente".Anche al cimitero qualcuno si è spaventato. Tante volte abbiamo assistito alla forza della natura, Firenze la conosce bene. Eppure fino a che accade altrove sembra sempre diverso. Una tromba d'aria in un Borgo sperduto passa e porta via. In una grande città lascia tutti con il fiato sospeso.

Siamo piccoli, tutti, anche i grandi e famosi.  Tutto sommato ci è andata bene, un grosso spavento e una grande lezione. L'uomo deve tutto alla terra, la Terra ospita l'uomo. Adesso basta con la violenza sulla natura, oppure abbiamo esagerato?

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