Lucca il primo Stato ad istituire il vaccino obbligatorio gratuito

Vaccini e proteste anche al tempo di Napoleone ed Elisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 agosto 2021 18:13
Lucca il primo Stato ad istituire il vaccino obbligatorio gratuito

Campagna di vaccinazione obbligatoria, DPCM, medici e proteste contro il vaccino, accuse di inganno nei confronti delle autorità sanitarie. E anche multe e carcere per chi non si vaccina, esercito a carico dei malati a presidiare le quarantene, ricompense a chi denuncia contagiati, medaglia d’oro ai medici che vaccinano di più. Così i decreti e le cronache di 200 anni fa, quando una epidemia di vaiolo colpì ancora tutta Europa e anche Lucca, ma anche quando Elisa Bonaparte Baciocchi principessa di Lucca e Piombino portò da Parigi medici specializzati e il primo vaccino, scoperto da pochi anni, istituendo una rete per garantirlo gratuitamente a tutta la popolazione e vaccinando per prima la figlia Napoleona Elisa, una bambina di appena 14 giorni.

A ricordare l’epidemia di vaiolo del 1806 è l’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana”, che da anni si dedica allo studio e alla divulgazione della conoscenza delle tracce dei napoleonidi in Toscana e in particolare alla figura di Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella dell’Imperatore e prima donna al governo di Lucca dopo 4 secoli di repubblica oligarchica.

Le epidemie di vaiolo sono state frequenti, con le loro migliaia di morti, fino a tutto il XVIII secolo – spiega Roberta Martinelli, storica e presidente dell’associazione, che insieme a Velia Gini Bartoli e Simonetta Giurlani Pardini ha realizzato nel 2016 la mostra “Lucca napoleonica: appunti sulla città” a Villa Bottini in cui ha esplorato anche la vicenda dell’arrivo del vaccino a Lucca -. La pratica di prevenzione utilizzata a fine Settecento, chiamata vaiolazione, si basava sull’inoculazione di siero proveniente da malati di vaiolo umano. I casi di guarigione erano però piuttosto rari, tanto che la stessa categoria di medici era molto divisa e la Chiesa condannava addirittura la violazione come attentato alla vita di chi sarebbe stato più opportuno affidare alla volontà di Dio.

Nel 1796 il medico inglese Edward Jenner notò che alcune categorie di lavoratori a contatto con cavalli, pecore, tacchini e soprattutto mucche ammalate di vaiolo (vaccino), in caso di contagio superavano bene la malattia che si presentava con caratteristiche piuttosto lievi e, soprattutto, che questi soggetti rimanevano immuni dal contagio del molto più pericoloso vaiolo umano. La scoperta, straordinaria se valutata nel contesto delle conoscenze scientifiche del tempo, significava che una malattia poteva proteggere da un’altra malattia ed è per questo che il vaccino si chiama, oggi, così: il siero proveniente da un ammalato di vaiolo vaccino (cioè di mucca) permetteva la guarigione dal vaiolo umano”.

Anche 200 anni fa non mancarono le polemiche, nonostante grazie al vaccino e a un lungo percorso di vaccinazione su scala mondiale, oggi il vaiolo sia stato debellato. “Nel maggio del 1800 – prosegue - Napoleone organizzò un Comitato di Medici che doveva predisporre dei centri di vaccinazione gratuiti in diverse zone di Parigi mettendoli a disposizione di tutti i cittadini. Questa decisione scatenò un’ondata di polemiche all’interno delle quali le stampe satiriche, inglesi e francesi, svolsero un ruolo di grande rilievo a sostegno della violenta campagna scatenata contro questa pratica giudicata non solo pericolosa ma anche immorale da una Chiesa che, attraverso i parroci, esercitava forti pressioni nei confronti delle famiglie”.

I Bonaparte e la vaccinazione

 “Napoleone comprese subito l’importanza di questa scoperta, tanto da superare in questo caso la rivalità che storicamente lo opponeva all’Inghilterra e nel maggio del 1800 istituì un comitato di medici presieduto da Luciano Bonaparte e Maurice Talleyrand allo scopo di promuovere una collaborazione scientifica con gli inglesi. A Parigi, a partire dal 1801, negli ospedali, negli ospizi, nelle scuole e nelle prigioni vennero istituiti centri di vaccinazione su base volontaria. I Bonaparte, dopo Elisa, ‘sperimenteranno’ sui loro figli il vaccino: Luciano sulla figlia Carlotta e nel 1811 Napoleone su suo figlio, il Re di Roma.

Fu il Principato di Lucca il primo Stato ad istituire l’obbligo vaccinale gratuito per decreto, obbligando tutti i medici alla somministrazione del vaccino e tutta la popolazione a vaccinarsi, pena la multa o l’arresto in caso di impossibilità a pagare. Nel decreto emanato il 25 dicembre 1806 si definisce la scoperta del vaccino ‘un dono, che la Provvidenza ha fatto all’umanità’.In precedenza, il 9 ottobre 1805, giusto all’inizio della gravidanza della Principessa Elisa, Felice Baciocchi aveva emanato un decreto in cui istituiva una commissione specifica per il vaccino. Tra l’altro si stabiliva che nessun fanciullo potesse essere accolto negli stabilimenti di pubblica beneficenza senza essere vaccinato. Questo valeva anche per ‘l’Ospedale dei bastardi’. Il decreto non aveva avuto però i risultati sperati”.

I prossimi appuntamenti con Napoleone ed ElisaI prossimi appuntamenti culturali sono lunedì 23, martedì 24 e mercoledì 25 agosto 2021 al Real Collegio alle 21,30 con le serate napoleoniche e martedì 31 con lo spettacolo teatrale “Erano tre sorelle”. L’ingresso è libero con posti limitati e obbligo di esibizione del Green pass, con accesso da via della cavallerizza a partire dalle 20,45 per consentire i controlli.

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