Sicurezza e libertà nel Trattato di Schengen, tornato di attualità in questi giorni

Rubrica a cura di Europe Direct, Sportello del Comune di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2015 15:23
Sicurezza e libertà nel Trattato di Schengen, tornato di attualità in questi giorni

Sono di queste ore, in seguito ai gravi attentati terroristici di Parigi, gli appelli ad una revisione degli accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini in Europa per ragioni di sicurezza.

Può quindi sorgere l’esigenza, per capire meglio le notizie di attualità, di sapere che cosa è esattamente Schengen e come funziona.

Schengen è il nome di una città nello stato del Lussemburgo. In quella sede, il 14 giugno 1985, un ristretto numero di stati europei quali Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, decise di creare un territorio privo di frontiere, aprendo la strada a un nuovo livello di integrazione europea. Tale territorio venne denominato “spazio Schengen”. Questo accordo è nato come progetto di mercato interno inteso come spazio privo di frontiere, in cui fosse garantita la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone, e quindi le finalità furono prettamente economiche. E’ successivamente poi nata l'esigenza di una politica comunitaria di immigrazione, quali visti, e asilo, non il contrario.

Questa Europa “senza frontiere” che conosciamo oggi, pertanto, non è stata creata in un'unica soluzione: ha preso le mosse dai primi limitati accordi del 1985, per poi arrivare ad una Convenzione alla quale hanno aderito via via gli altri Stati europei. L'Italia è entrata ufficialmente a far parte dell'area Schengen nel 1997.

L'Accordo di Schengen del 1985 e la Convenzione del 19 giugno 1990, entrata in vigore nel 1995, hanno pertanto consentito agli Stati fondatori di:

  • Abolire i controlli doganali e di polizia alle frontiere tra quasi tutti i paesi dell’Unione europea
  • Rafforzare i controlli alle frontiere esterne dell’UE
  • Intensificare la cooperazione tra le polizie dei diversi paesi
  • Viaggiando nei paesi dell’UE, acquistare e portare a casa qualunque bene per uso personale

Oggi l'Area Schengen comprende i territori nazionali di tutti i paesi che applicano la Convenzione del 1990, siano essi Stati membri dell'Unione, oppure Stati terzi.Pertanto, l'area Schengen non si identifica esattamente con il territorio dell'Unione Europea, cioè non tutti i territori degli Stati che fanno parte dell'Unione Europea infatti rientrano anche nell'area Schengen. Allo stesso modo alcuni Stati hanno fatto un'adozione parziale di Schengen in quanto possono decidere, caso per caso, se partecipare in modo totale o parziale alle misure previste.Di fatto Regno Unito e l'Irlanda non partecipano perché non accettano di abolire totalmente i controlli alle frontiere, così pure la Danimarca che è tuttavia vincolata da alcune misure in materia di politica comune dei visti.

Bulgaria, Romania, Cipro mantengono i controlli alle frontiere perché non soddisfano i requisiti richiesti per l'applicazione degli accordi di Schengen. Inoltre gli stati terzi rispetto all'Unione Europea sono fuori dall'area Schengen, con eccezione di Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein che vi partecipano in base ad accordi stipulati appositamente.

In conclusione, l'accordo e la convenzione di Schengen, nonché gli accordi e le regole connessi formano "l'acquis di Schengen". Dal 1999, l'acquis di Schengen è integrato nel quadro istituzionale e giuridico dell'Unione europea in virtù di un protocollo allegato ai trattati. I paesi candidati all'adesione all'Unione europea devono aver accettato integralmente l'acquis di Schengen al momento della loro adesione.  

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