Livorno e Piombino, due questioni urgenti per la UIL Toscana

Sani (Pd): "Per l'acciaio occorre sostanza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2021 23:55
Livorno e Piombino, due questioni urgenti per la UIL Toscana

La Provincia di Livorno sta vivendo una delle crisi più profonde della sua storia. Recentemente, anche il Presidente della Regione Eugenio Giani si è espresso su un'eventuale vertenza Toscana riguardo questi argomenti.

"Serve un cambiamento di rotta immediato e netto per invertire un processo che rischia di incancrenirsi gravando sulle spalle di famiglie e lavoratori. Un territorio caratterizzato da due accordi di programma (Livorno e Piombino), le cui aree sono riconosciute come aree di crisi complessa visto il numero di disoccupati ampiamente superiore alla media registrata nel resto della Toscana. Un territorio in cui a farne le spese è innanzitutto il tessuto sociale più esposto dei lavoratori delle piccole-medie imprese e quello in appalto, con le drammatiche ricadute che sono sotto gli occhi di tutti" affermano dalla UIL Toscana.

Due le questioni urgenti e non più rinviabili

Approfondimenti

La raffineria ENI, è oggetto di una transizione energetica che ha visto la conferma della disponibilità di 500 milioni di euro tra i progetti per il Recovery Fund presentati dalla Regione.

La UIL Toscana, insieme a tutte le Organizzazioni Sindacali, ha sempre, in ogni occasione, ribadito la ferrea volontà di coniugare lavoro e ambiente: non ci sono compromessi che possano in qualche modo incidere sulla salute di lavoratori e cittadini: "Crediamo che sia un'occasione che la Toscana non può permettersi perdere e siamo convinti che serva una posizione convergente di tutte i soggetti coinvolti che vada oltre gli steccati ideologici per incentivare gli investimenti sul territorio. Tanto più che siamo di fronte ad un progetto per un impianto tecnologicamente avanzato che garantirebbe il rispetto ambientale. E’ urgente che politica e istituzioni definiscano obiettivi e strategie uscendo, una volta per tutte, dall'incertezza e dall'indecisione per non rischiare seriamente di compromettere il futuro industriale del sito nonché le risorse stanziate".

La situazione degli stabilimenti storici Jsw Steel Italy e Liberty Magona che, sono stati la fonte economica principale di un intero Territorio, sta diventando esplosiva.

"Dopo dodici anni di iniziative e manifestazioni per mezzo dei quali sono stati tenuti accesi i riflettori sulla vicenda con la speranza per il futuro, oggi senza un urgente intervento del Governo c'è il timore di vedere svanire anche tutti gli impegni e le promesse che sono state spesi dai vari Governi che si sono succeduti in questi anni. Se il nostro Paese vorrà ripartire non potrà fare a meno dell'acciaio –spiegano dall'Unione Regionale Toscana– Nel 2020 abbiamo importato circa 4 milioni di tonnellate dall'estero e, se è vero che l'Italia dovrà rinnovare la propria rete ferroviaria anche con l'alta velocità, Piombino è l'unico stabilimento che da oltre 100 anni produce rotaie ferroviarie. Anche l'auspicato sviluppo delle aree portuali, ad oggi si presenta con diverse incognite e non sappiamo quali ricadute occupazionali ed economiche avranno l'assegnazione delle aree in concessione".

C'è preoccupazione anche per la scadenza da Settembre degli ammortizzatori sociali. Questo scenario allarma e preoccupa il sindacato ed i lavoratori e rischia davvero di essere la pietra tombale su un territorio già in estrema difficoltà per quanto riguarda posti di lavoro e capacità produttiva.

Piombino non può e non deve morire

La UIL Toscana appoggerà ogni iniziativa che la Regione Toscana deciderà di intraprendere per portare all'attenzione le aree di crisi complessa di Livorno e Piombino e, sarà presente a tutte la manifestazioni che i sindacati di categoria del Territorio riterranno opportuno mettere in campo, a partire dallo sciopero unitario con manifestazione a Roma sugli appalti dell' Eni del 6 Luglio.

“I modi garbati e gentili con cui i deputati toscani della Lega hanno chiesto intervento di Giorgetti sullo stabilimento Magona di Piombino sono senza dubbio apprezzabili. Non siamo insensibili alle buone maniere. Confidiamo però che abbiano anche la necessaria efficacia, considerato che su una vicenda analoga, sempre su Piombino, riguardante lo stabilimento ex Lucchini, ad oggi il Ministro non ha ancora convocato il tavolo per affrontare una vicenda che si trascina da troppo tempo, magari riprendendo le ipotesi di lavoro su cui si era impegnato il precedente governo. In merito, come PD, avevamo presentato analoga e pacata interrogazione, alla quale ad oggi non ha fatto seguito alcuna risposta”. Lo dichiara il deputato toscano del Pd, Luca Sani.

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