Libero!

Palazzo Strozzi ospita una grande mostra dell’artista Ai Weiwei, dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017

21 settembre 2016 21:34
Libero!

Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 Firenze sarà il centro artistico della contemporaneità. Ai Weiwei, con le sue installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo è diventato un’icona, imponendosi, negli ultimi venti anni, sul palcoscenico internazionale, come il più importante artista cinese vivente. Acuto e controverso. Dissidente e libero. Attivista politico e artista. Libero di esprimersi attraverso l’arte con amore e violenza.

Ai Weiwei ha dichiarato: “Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività. C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica” .

E l’aspetto sociale inizia dall’esterno dell'edificio, con ventidue gommoni di salvataggio arancioni appesi su due facciate del Palazzo Strozzi. Essi portano l’attenzione sulla storia e il destino dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per raggiungere l’Europa attraversando il Mar Mediterraneo. La sua installazione sulle bifore rinascimentali di Palazzo Strozzi hanno acceso immediatamente un forte dibattito sui media.

La retrospettiva, a cura di Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, è un confronto aperto tra la contemporaneità, espressa attraverso le grandi opere di Ai Weiwei, che invadono tutto lo spazio di Palazzo Strozzi, e il luogo stesso, simbolo dell’arte classica insieme a Firenze, gioiello rinascimentale. Oltre alle opere presenti a Palazzo Strozzi Ai Weiwei invaderà anche gli spazi del Mercato Centrale di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi con due speciali installazioni.

Protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, nelle sue opere si fondono riferimenti alla storia cinese passata e presente. La sua carriera, dopo l’inaugurazione del nuovo stadio olimpico di Pechino, firmata da Ai Weiwei insieme a Herzog & de Meuron, è proseguita con azioni e opere d’arte di denuncia verso la censura del governo sul terremoto nello Sichuan, e la pubblicazione sul suo blog dei nomi di quasi seimila bambini morti sotto le macerie di scuole e ospedali. Da quel momento il blog, giunto alla straordinaria cifra di 17 milioni di visite e 100 mila contatti giornalieri, è stato oscurato, e nel 2011 fu arrestato e tenuto prigioniero per 81 giorni.

Successivamente, gli è stato impedito di parlare con la stampa e il suo passaporto confiscato. Contemporaneamente il suo lavoro artistico e la sua notorietà sono cresciuti, superando i confini della Cina ed entrando nei principali musei del mondo.

Le opere esposte a Palazzo Strozzi iniziano con il periodo newyorkese tra gli anni ottanta e novanta, fino alle grandi opere degli anni duemila, con assemblaggi di oggetti e materie per arrivare ai lavori ultimi, con tematiche politiche e sociali come i ritratti di dissidenti in Lego o i gommoni dei migranti.

“Abbiamo lavorato per quasi due anni per portare a Palazzo Strozzi la prima grande mostra italiana su Ai Weiwei, una delle più influenti e iconiche personalità del nostro tempo – dice Arturo Galansino – Il lavoro di Ai Weiwei, tra attivismo politico, autobiografia e ricerca formale, ci parla di temi importanti in modo potente e diretto, utilizzando strumenti e linguaggi artistici a cavallo tra Oriente ed Occidente. Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, non soltanto legata alle vestigia del proprio passato ma finalmente in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo.

L'aggettivo “libero”, che dà il titolo alla mostra, vuole riferirsi alla libertà riconquistata da Ai Weiwei nel 2015, ma anche al modo totalmente libero e creativo in cui l'artista ha utilizzato e interpretato gli spazi di Palazzo Strozzi”.

Ai Weiwei.Libero

Palazzo Strozzi

23 settembre 2016-22 gennaio 2017

Orario: Tutti i giorni 10.00-20.00, Giovedì 10.00-23.00

Info: 055 2645155 www.palazzostrozzi.org

Foto “Snake Bag” e “Selfie”: Courtesy of Ai Weiwei Studio

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