Le Iene manda in onda i contributi figurativi del Sindaco di Firenze

Ieri sera Dario Nardella intervistato dall’inviato di Italia1 sull’opportunità politica del suo incarico in aspettativa

Nicola
Nicola Novelli
21 aprile 2022 09:49
Le Iene manda in onda i contributi figurativi del Sindaco di Firenze

FIRENZE- Non c’è niente di illegale. Con queste parole il sindaco di Firenze ha inteso chiudere la questione riapertasi ieri sera con la messa in onda di un servizio della trasmissione tv Le Iene dedicato ai suoi “contributi previdenziali privati”. Sì perché Dario Nardella, otto anni fa, due mesi prima di candidarsi a Palazzo Vecchio, era stato assunto da un gruppo industriale, leader nel settore delle bevande concentrate e solubili. All’atto della nomina alla guida dell’amministrazione comunale, il nostro si era messo in aspettativa, rinunciando allo stipendio da dirigente privato.

Sin qui tutto bene, direte voi. Infatti il dubbio riguarda l’anzianità previdenziale Inps, di cui, pur in aspettativa, l’eletto continua a beneficiare -secondo legge- grazie a contributi figurativi versati dalle casse pubbliche. Ripetiamo è tutto lecito. Ma di questa vicenda si era parlato già un anno fa nel Salone dei Duecento, per colpa del consigliere di opposizione Alessandro Draghi (FdI) che al sindaco aveva rivolto una esplicita domanda, circa i contributi previdenziali percepiti e circa il fatto che il titolare dell’impresa che lo aveva assunto è stato recentemente nominato nel consiglio di amministrazione della Scuola di musica di Fiesole.

La secca replica del sindaco, in quella occasione, fu che l’incarico offerto a tal Giovan Battista Varoli (il musicista ritratto nella foto) non è remunerato. E con questo la vicenda perde ogni rilievo giudiziario. Tutto secondo legge. Almeno la legge degli uomini, quella scritta sui codici.

Approfondimenti

Poi ci sono altre norme, quelle etiche e quelle morali. E allora la questione assume gli accenti dell’inopportunità politica. Dario Nardella non è soltanto il sindaco della nostra città. E’ anche il promotore della 'Carta di Firenze', redatta da sindaci e vescovi del Mediterraneo in un recentissimo convegno. E’ anche il presidente di Eurocities; l’associazione delle principali città europee, con più di 250 mila abitanti. Non sarebbe male se chiedesse consiglio ad alcuni suoi amici e colleghi. Per esempio al sindaco di Mannheim, o a quelli di Brussels e Bruges, oppure a quello di Brighton.

Immaginiamo cosa gli risponderebbero tutti: “Caro Dario, sarebbe meglio che tu ti dimettessi da quel lavoro privato in aspettativa”. Perché nel Nord Europa, in quei paesi certificati dalle indagini sociologiche come più trasparenti dell’Italia, anche solo l’ombra del sospetto, l’inopportunità etica induce i politici di professione a scelte onerose. A rinunciare a un guadagno facile anche se lecito, pur di tenere alta la propria immagine pubblica. E’ il prezzo della democrazia. Sarebbe bello se il Sindaco di Firenze si decidesse a pagarlo.

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