Non accenna ad attenuarsi la difficile situazione delle attività turistiche della costa dell’Argentario prossima alla laguna di Orbetello, colpita da un’eccezionale moria di pesci. Il valore della laguna Orbetello è prima di tutto ambientale, tanto che sull’area insistono una Zona Ramsar, una riserva naturale statale, un parco regionale, un Sito di Importanza Comunitaria Sic e una Zona di Protezione Speciale. E’ quindi un luogo ad alto interesse naturalistico, riconosciuto a livello internazionale, comunitario, nazionale e regionale.
Tali condizioni sono tra l’altro le migliori per accogliere le attività economiche compatibili. A cominciare dalla pesca e dal turismo. Il motivo della crisi del bacino di Levante è legato alla natura stessa dell’area, uno stagno costiero con bassa profondità e ridotto scambio d’acqua che tende alla eutrofizzazione e all’accumulo di detrito organico nei sedimenti. Tali caratteristiche portano il bacino a riscaldarsi sensibilmente quando le temperature si alzano, mentre il detrito organico subisce l’azione intensa di batteri anaerobi.
La crisi che ha interessato la laguna di Levante si è manifestata durante un’ondata di caldo anomala, che ha raggiunto temperature record sia nelle acque della laguna con punte di 34°C, che in mare con 30°c.
"La latitanza del Governo nel disastro che da settimane sta distruggendo la laguna di Orbetello non è più sostenibile. La situazione impone un intervento deciso e risolutorio, a tutela dell'ambiente e delle attività ittiche della zona, e non passerelle, come quella della Commissione agricoltura della Camera, seguite da promesse destinate a rimanere tali. E' necessario dichiarare immediatamente lo stato di calamità e mettere in cantiere azioni concrete per la salvaguardia della laguna che vadano ben oltre l'emergenza".E' quanto chiede la senatrice di SEL Alessia Petraglia al termine dell'incontro con la sindaca di Orbetello, Monica Paffetti, e con il presidente della cooperativa dei pescatori Pierluigi Piro, insieme ai quali ha anche visitato l'area di Ansedonia.
Al sopralluogo, durante il quale è emerso come l'emergenza sia stata tutt'altro che superata, con molte zone soggette ancora a fenomeni di ipertrofia e anossia, ha partecipato anche il coordinatore provinciale di SEL Grosseto Marco Sabatini. "L'emergenza - prosegue Petraglia - richiede soluzioni di lungo periodo in grado di garantire la sopravvivenza della laguna e la sua fruibilità. Occorrono risorse per realizzare strumenti e opere infrastrutturali, come canali e impianti, indispensabili per prevenire le ricorrenti morie di pesci.
E' necessario un approccio opposto a quello degli anni del commissariamento, durante i quali sono state spese somme ingenti senza ottenere risultati e senza che nessuno abbia ancora mai reso conto per questo spreco di risorse. La Laguna ha bisogno di essere governata e gestita potendo contare su risorse certe che la valorizzino, dando il via ad un piano di bonifiche in cui tanto lo Stato, proprietario di questo bene demaniale, quanto i privati, a cominciare dai proprietari dell'area Sitoco, facciano la propria parte". "Risorse, progetti, infrastrutture: da questo dipende il futuro della Laguna di Orbetello - dice ancora la senatrice - E, ancor di più, da idee chiare sulle sue prospettive.
Anche per questo siamo sorpresi da chi propone di estendere il Parco della Maremma fino a qui, senza conoscere, evidentemente, il territorio. Sarebbe interessante capire che cosa ne pensa al riguardo la Regione Toscana, visto che ad avanzarla sono gli stessi che un giorno vogliono il parco e l'indomani vogliono distruggerlo con la Tirrenica".
Faita Federcamping, nazionale e regionale, ha scritto a Onofrio Cutaia, direttore generale per le politiche del turismo del Mibact, al presidente della giunta toscana Enrico Rossi e al sindaco di Orbetello Monica Paffetti per chiedere un intervento urgente. “Alla gravissima crisi ecologica che ha colpito l’area – si legge nel documento – si sta aggiungendo un ulteriore incalcolabile danno conseguente allo sversamento in mare, certamente non proporzionale né graduale, delle acque anossiche del bacino di Levante.
La conseguenza, prevedibile e diretta, di questa pratica è il vistoso ed incontrollato inquinamento di aree costiere anche distanti”. Con inevitabili ripercussioni sulle attività turistiche. “Nel volenteroso e benemerito tentativo di salvare la laguna – prosegue la lettera – si sta irrimediabilmente compromettendo la stagione turistica di moltissime imprese che rappresentano la struttura portante dell’economia del territorio”. Faita Federcamping, associazione di categoria che rappresenta i titolari di campeggi e villaggi turistici, chiede quindi “misure e criteri di risanamento della laguna meno impattanti sull’economia turistica locale.
Le diverse esigenze dei settori economici coinvolti, turismo, itticoltura e protezione ambientale, possano e debbono trovare una modalità d’intervento che, pur nell’emergenza, ne contemperi e bilanci le esigenze per evitare che la soluzione di un grave problema si trasformi in un disastro economico per gli operatori turistici in particolare e per l’intera economia dell’Argentario, più in generale”. Le lettere sono state inviate dal presidente nazionale Faita Federcamping Maurizio Vianello e dal segretario regionale Faita Federcamping Toscana Sauro Paoli, che giovedì compirà un sopralluogo a Orbetello nelle strutture turistiche coinvolte e incontrerà gli operatori.
320mila euro per interventi di aiuto alle imprese di pesca e acquacoltura danneggiate da calamità naturali degli ultimi tre anni, in modo da contribuire a fare loro recuperare il potenziale produttivo precedente e a promuovere nuovi investimenti. Li assegnerà la Regione tramite bando che sarà pubblicato entro la fine di agosto e che si rivolgerà ad imprese ittiche dell'area apuoversiliese, di quella pisana, livornese e insulare e della Val di Cornia e del grossetano - le tre aree di attuazione del Piano di Sviluppo Locale (Psl) del Gruppo di azione costiera, dove si sono verificati ripetutamente eventi calamitosi. "Le imprese di pesca e acquacultura - afferma l'assessore regionale a agricoltura Marco Remaschi - sono state fortemente colpite dagli effetti del cambiamento climatico in atto, con eventi che si sono purtroppo ripetuti e le hanno danneggiate in misura ingente.
Basta pensare a quanto si è verificato in queste settimane nella laguna di Orbetello. Con questo stanziamento vogliamo dare un primo segnale di sostegno alla categoria. Sarà nostro impegno la ricerca di ulteriori risorse non solo per il recupero delle perdite e dei danni subiti, ma anche per incoraggiare il settore a fare nuovi investimenti e a puntare su soluzioni innovative per fare fronte alle nuove situazioni climatiche cui siamo esposti".
Anche Federica Fratoni, assessore all'ambiente della Regione Toscana, è intervenuta sulla vicenda della Laguna di Orbetello. "Ho letto, in questi giorni, il vivace dibattito nato intorno alla proposta di estendere i confini del Parco della Maremma alla Laguna di Orbetello come il segnale di un grande interesse per il territorio, che non può in alcun modo essere sottaciuto o disatteso", ha affermato l'assessore, che ha poi continuato "E' patrimonio comune la volontà di non creare nuovi enti, di trovare una soluzione possibile con quelli già esistenti e di non lasciare ad un unico soggetto, perché da solo non può farcela, la gestione di questa complessa situazione.
In quest'ottica - ha detto Fratoni . ho evidenziato la necessità di affidare la laguna a una gestione ordinaria, sistematica e adeguata, in grado di far evolvere l'attuale accordo fra Regione, Provincia e Comune nella direzione di un assetto più idoneo, attraverso uno strumento naturalmente vocato alla salvaguardia dell'ambiente quale è il Parco". Per l'assessore Fratoni resta questa, "la scelta più opportuna. In tal senso, infatti, ho chiesto approfondimenti tecnici agli uffici, necessari a verificare alcuni aspetti.
Il primo, se è possibile estendere i confini ai soli specchi lagunari, senza continuità territoriale e senza aggravare il livello dei vincoli già esistenti. L'altro, in alternativa al precedente, sulla possibilità di affidare la gestione della laguna al Parco della Maremma, tramite una convenzione. Sono in corso le opportune verifiche. La laguna, quale area di indiscutibile pregio, è già ricompresa da tempo, in tutto o in parte, in vari istituti: riserva naturale, area contigua, zps, sic, sin, convenzione di Ramsar.
Credo che non sia necessario aggiungerne di nuovi, ma si debba lavorare a partire da quelli esistenti, discutendo della loro ges tione e di come tale opzione non debba limitare in alcun modo le attività economiche, semmai promuoverle e valorizzarle ulteriormente". "Il punto di partenza e approdo dell'intera riflessione - ha concluso l'assessore all'ambiente - riguarda il ruolo che il territorio tutto deve giocare in questa scelta. La Regione, pur in una fase di estrema difficoltà, non si è tirata indietro davanti all'emergenza ed ha avanzato una proposta tesa a trovare una soluzione permanente, ma di prospettiva, anche a fronte dei cambiamenti climatici.
Si tratta dell'avvio di un un percorso per il quale immagino anche un momento di confronto pubblico, lontano dalla fase emergenziale che purtroppo non possiamo dire ancora conclusa".
Nessun impegno finanziario, salvo i casi di minimi rimborsi spese per ascoltare esperti se necessario, lavori chiusi entro dicembre, un obiettivo chiaro di analisi delle problematiche ambientali della Laguna di Orbetello e un fine propositivo: l’indagine deve anche guardare al futuro. Questo il programma operativo disposto dalla commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture del Consiglio, guidata da Stefano Baccelli (Pd). Un programma ancora in forma di bozza su cui i commissari continueranno a lavorare, per implementazioni o modifiche, nel corso della pausa estiva. Tra i temi oggetto dell’indagine, l’acquisizione di dati, studi, ricerche, informazioni e documentazioni inerenti l’area lagunare sotto il profilo ambientale e di gestione.
Non a caso si pensa ad audizioni ed incontri con assessori regionali, dirigenti e funzionari della Giunta e dei settori competenti in materia, rappresentanti di enti locali e comitato scientifico, associazioni di categoria economiche, pescatori, ambientalisti, Asl di riferimento, università toscane. La commissione disporrà inoltre un sopralluogo alla Laguna ed altre eventuali visite che si rendessero necessarie. Al termine dell’indagine sarà redatta una relazione dettagliata da cui far emergere criticità, osservazioni, suggerimenti, proposte per successive iniziative.
Depositato l’odg sul disastro ambientale e naturale della laguna di Orbetello. Il documento, a prima firma della deputata Laura Venittelli, responsabile nazionale per il settore Pesca e Acquacoltura del Pd, è sostenuto anche dai colleghi di gruppo nella Commissione Agricoltura, Luca Sani, Nicodemo Oliverio, Marco Donati e Sabrina Capozzolo. “Questo nuovo atto parlamentare – spiega Venittelli – è in continuità con quanto già portato avanti con la prima interrogazione ai Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole.
L’interesse del Pd non si esaurisce sulla scorta della stretta attualità, ma vuole andare a fondo alla questione, sia per scoprire le reali cause che hanno provocato la mattanza di centinaia di tonnellate di pesce, sia per dare un sostegno e un ristoro alla comunità ittica locale, gravemente danneggiata da questo fenomeno. Non a caso, oggi la delegazione parlamentare della Commissione Agricoltura è in visita a Orbetello, per rendersi conto direttamente delle conseguenze della moria di fauna ittica, incontrando istituzioni locali e operatori della marineria grossetana, anche come attestato di solidarietà, ma non solo.
Cercheremo di raccogliere le istanze del territorio e produrle in atti e fatti concreti”.