La Street Art entra negli Uffizi

L'autoritratto del britannico Endless in Galleria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2021 13:27
La Street Art entra negli Uffizi

Entra nella collezione degli Uffizi il primo autoritratto donato da uno street-artist, realizzato dal britannico Endless. Tra l’altro l’artista londinese è stato il primo a ricevere l'incarico, in queste settimane, di dipingere un murales nella località sciistica di Cortina D’Ampezzo, in occasione dei Mondiali di Sci Alpino 2021.

L’autoritratto da oggi agli Uffizi, a tecnica mista, raffigura l’autore insieme a una celebre coppia dell’arte contemporanea, Gilbert & George, all’interno del loro studio. Cuore dell’opera è una fotografia originale scattata dal fotografo londinese Noel Shelley secondo le direttive di Endless. In essa si vedono sia Gilbert & George nella loro consueta posa da sculture viventi, sia Endless mentre legge una copia di una rivista che gli copre il volto: è un riferimento all’anonimato, cardine della cultura della street art.

La copertina della rivista raffigura una delle creazioni più famose di Endless, "Crotch Grab", remake della pubblicità di Calvin Klein degli anni '90 con Mark Wahlberg, poi inserita da Gilbert & George in un'opera d'arte esposta alla loro mostra di Singapore "Utopian Pictures" nel 2015 e alla National Gallery di Canberra nel 2018. Quello è stato il momento in cui il trio ha stretto amicizia. Endless ha trasformato l’immagine fotografica in un formato tipico da tela (un quadrato di un metro di lato) raddoppiandola in verticale, in una metafora dell'uso di iterazioni e slogan nell'industria pubblicitaria.

L’opera ora donata agli Uffizi comprende scritte a graffito autografe di Endless, che conferiscono ritmo alla composizione. Creato appositamente per gli Uffizi, Autoritratto è stato presentato oggi all’Auditorium Vasari del museo: all’evento, condotto del direttore Eike Schmidt, hanno preso parte lo stesso Endless e il critico d’arte Pasquale Lettieri.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Nella sua arte Endless propone una fusione originale tra punk e pop, che nell’autoritratto si estende all’arte concettuale. Osservando, nelle collezioni storiche degli Uffizi, come i granduchi Medici fossero avidi di accaparrarsi le ultime novità – anche le più ardite - prodotte sulla scena artistica, penso che oggi sarebbero felici di vedere l’opera di Endless entrare nelle raccolte che loro hanno con tanta cura iniziato e incrementato, secoli fa”.

Endless: "È un onore che la mia opera d'arte venga aggiunta alla collezione delle Gallerie degli Uffizi. Gli artisti che provengono da un background di arte di strada sono raramente riconosciuti dai musei più prestigiosi, in particolare quelli con tale caratura storica e culturale. La street-art, dopotutto, è arte in sé e contiene un significato storico per la nostra epoca e per le persone comuni che la vivono e si muovono al suo interno. Sono orgoglioso di questo risultato e spero che i visitatori del museo si interessino a questo nuovo genere di opere d'arte”.

Entusiasti – e succinti - anche Gilbert & George: “È una grande notizia che questa opera d’arte, veramente fantastica, si aggiunga alla collezione degli Uffizi!”

Il critico d’arte Pasquale Lettieri: “Endless elabora le sue dilatazioni simboliche, passando dal pennello allo spray, dal lusso al pop, e fa specchiare due perfezioni diverse, l’una sapienziale e tragica, vissuta sul filo tagliente dell’eresia e della follia, l’altra scientifica, sperimentale, elaborata analiticamente, sul crinale di un perfezionismo, paradossalmente analogo, sulla simulazione, mettendo insieme il museo e la strada, il moderno e il postmoderno".

QUALCHE CENNO SU ENDLESS

Endless è forse uno dei più famosi street-artists della scena contemporanea. Iniziando a usare i muri di Londra come se fossero le sue tele, la reputazione di Endless è cresciuta fino a catturare allo stesso tempo l'attenzione di residenti, visitatori e media. Provocatorio e radicale nelle sue creazioni, Endless con le sue opere offre una descrizione filosofica della realtà, esplorando aspetti del mondo della moda, della pubblicità e, più in generale, del lato oscuro della cultura moderna.

QUALCHE CENNO SU GILBERT & GEORGE

La coppia di artisti si è incontrata per la prima volta nel 1967, quando entrambi studiavano scultura alla Saint Martin’s School of Art di Londra, dove tuttora risiedono. Adottando lo slogan anti-elitario “Art for All”, miravano ad essere rilevanti al di là dei ristretti confini dell’ambiente artistico. Gran parte del loro lavoro, impegnato in temi sociali e attuali (come la recente pandemia da covid) è incentrato su fotografie ingrandite e poi dipinte e rilavorate, e anche performance in cui i due adottano un abbigliamento borghese, con giacca e cravatta. Malgrado impieghino tecniche e materiali diversi, si riferiscono a tutte le loro opere come "scultura". 

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