(DIRE) Firenze, 5 apr. - Sul futuro dell'inceneritore di Case Passerini, a Firenze, pesa lo stop imposto dal Tar toscano, che l'8 novembre 2016 di fatto ha annullato l'autorizzazione a procedere. E il ministero dell'Ambiente "e' in attesa della pronuncia del consiglio di Stato la cui udienza di trattazione e' prevista per il 5 ottobre 2017". Lo spiega il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rispondendo ad un'interrogazione alla Camera di Massimo Parisi di Ala. "La Regione Toscana- continua Galletti- fa presente che a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, potranno essere valutate e aggiornate in maniera piu' realistica le tempistiche di realizzazione dell'impianto in questione".
"La Regione Toscana e' ancora largamente dipendente dalle discariche, dunque l'impianto di Case Passerini potra' assolvere pienamente un ruolo strategico" nella rete nazionale di termovalorizzatori disegnata dal governo. "Il ministero continuera' a svolgere un'attivita' di monitoraggio, nonche' a tenersi informato e a mantenere alto il livello di attenzione sulla questione". Lo assicura il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rispondendo ad un interrogazione alla Camera di Massimo Parisi di Ala.
Come fissato nello 'Sblocca Italia', spiega, "l'operativita' dell'impianto di Sesto Fiorentino e' stata considerata strategica per garantire l'autosufficienza energetica non solo della Regione Toscana ma anche dell'intera macroarea centro". Per questo, sottolinea in aula, "anche a prescindere dall'esito delle vicende giudiziaria", lo stop imposto del Tar toscano sull'autorizzazione a procedere e il conseguente ricorso di Q-Thermo al consiglio di Stato, "l'impianto di termovalorizzazione in questione mantiene senz'altro le caratteristiche per essere ricompreso tra quelli identificati per costituire la rete strategica nazionale". Lo certificano i numeri, ragiona il ministro alla Camera, "le oltre 776.000 tonnellate di rifiuti urbani prodotti nel 2015 dalle province di Firenze, Prato e Pistoia", l'ossatura dell'Ato Toscana centro).
Da questi, infatti, una volta sottratto "il 65% di differenziata", si arriva alle "oltre 268.000 tonnellate di rifiuti non differenziati. Cifra a cui vanno sommati gli scarti degli impianti di compostaggio delle piattaforme di valorizzazione di carta, cartone e plastica". Per il ministro, quindi, "il dato da solo, anche portando la raccolta differenziata al 70%, evidenzia che l'impianto e' necessario per garantire l'autosufficienza dell'Ato", cosi' come "a eliminare il conferimento in discarica fuori dall'Ato o in impianti di termovalorizzazione del Nord Italia".
Le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti fatte alla Camera sull'inceneritore di Case Passerini, a Sesto Fiorentino, "sono completamente irresponsabili. Galletti vuole far credere che lo stop imposto dal Tar lo scorso novembre sia poco meno di un cavillo burocratico, ma non e' cosi'". E' quanto afferma Marco Affronte, l'europarlamentare del gruppo Verdi - Alleanza Libera Europea. "Cosi'- continua- colui che dovrebbe insegnare a rispettare la magistratura e la divisione dei poteri dello Stato, si arroga il diritto di affermare che l'inceneritore puo' rientrare, stando al famigerato articolo 35 dello Sblocca Italia, fra quelli della rete strategica nazionale", quindi "si fara' comunque".
Il punto, pero', e' che "il piano e' campato in aria ed e' strutturato su numeri ridicoli, che non tengono in considerazione il fatto che nel tempo di realizzazione degli impianti, la nostra quota di rifiuti da incenerire dovrebbe calare sensibilmente, rendendoli assolutamente inutili. Ma, si sa, dietro questi impianti ci sono le prebende delle multiutility e dei costruttori, non certo l'interesse degli italiani". Lo scorso 23 febbraio, conclude, "siamo stati facili profeti: l'inceneritore di Firenze non e' affatto sepolto".
"Il governo ritiene il termovalorizzatore di Case Passerini ancora strategico, ma per sapere se e quando vedra' la luce occorrera' attendere ancora molto, quantomeno il 5 ottobre prossimo", la pronuncia cioe' del consiglio di Stato. Lo sottolinea Massimo Parisi, deputato di Scelta civica-Ala, che alla Camera ha presentato un'interrogazione sulla vicenda a cui ha riposto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "L'unica certezza- continua- e' il conclamato fallimento di una classe dirigente e politica, dalla Regione Toscana agli enti locali interessati". Quella di Case Passerini, infatti, "e' una vicenda che si trascina da oltre 30 anni e che purtroppo non si sblocchera' certo nel 2017 e probabilmente neanche nel 2018, con la conseguenza che per molti altri mesi l'Ato Toscana Centro sara' costretto ad 'esportare' rifiuti fuori dai suoi confini, con conseguenti ricadute negative sulle bollette delle famiglie".
Il 5 ottobre 2017 il Consiglio di Stato potrebbe dare nuova linfa all'impianto di Case Passerini, oggi fermo al palo; se arrivera' invece la conferma dello stop decretato dal Tar toscano, l'opera potrebbe sprofondare. E se il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti intervenendo alla Camera svincola la strategicita' dell'opera dall'iter giudiziario, da Sesto Fiorentino si alza la voce del sindaco Lorenzo Falchi che in questa partita si appella nuovamente a palazzo Strozzi Sacrati: da qui ai prossimi sei mesi "vorrei una decisione politica della Regione", prima cioe' del pronunciamento dei giudici.
Perche' "su un punto sono d'accordo con il ministro Galletti, quello di prescindere dall'esito della vicenda giudiziaria nel valutare l'inceneritore di Case Passerini". Per Galletti, "alla luce di un decreto assai discutibile come lo Sblocca Italia, rimane strategico. Per noi- aggiunge-, alla luce dello sviluppo del territorio, della tutela dell'ambiente, della sostenibilita' rimane un'opera profondamente sbagliata, frutto di forzature politiche e amministrative". E' necessario quindi "lavorare per superare l'attuale logica nella gestione dei rifiuti, a monte.
Attendiamo il responso del Consiglio di Stato, ma- conclude Falchi- la posizione di Sesto Fiorentino e dei sestesi e' chiara e intendiamo sostenerla fino all'ultimo". (Dig/ Dire)