Coloratissima e festosa Firenze ha risposto in massa all’appello del Comitato organizzatore composto da: AGEDO Toscana, Arcigay Arezzo "Chimera Arcobaleno", Arcigay Firenze “Altre Sponde”, Arcigay Livorno, Azione Gay e Lesbica (Firenze), Collettivo Asessuale Carrodibuoi, Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Famiglie Arcobaleno (Toscana), IREOS Comunità Queer Autogestita (Firenze), L'Asterisc* Arcigay Prato-Pistoia, LuccAut (Lucca), “Movimento Pansessuale” Arcigay Siena, Pinkriot Arcigay Pisa, Polis Aperta e Rete Genitori Rainbow.
Per le strade della città capoluogo, c’erano giovani e turisti. Alla testa del Corteo, a tenere lo striscione del Comitato organizzatore, c’erano anche il sindaco della città Dario Nardella e l’assessora regionale Alessandra Nardini. Con loro, la rappresentanza delle 90 istituzioni che hanno dato il patrocinio alla manifestazione, con fasce tricolore e gonfalone. Un’invasione gaia caratterizzata dalla presenza di 11 carri tra cui l'immancabile trenino delle Famiglie Arcobaleno.
Genitori e figli mano nella mano, hanno lanciato un messaggio di visibilità ed amore, commuovendo tutte le persone presenti. Sono 150 le realtà che hanno aderito al Toscana Pride, tra loro, molte conferme come SPI CGIL, le ARCI toscane, Uisp Toscana e ANPAS. Tanti gli esercenti che hanno aderito al Toscana Pride, sostenendo la manifestazione con vetrine rainbow e convenzioni.
Approfondimenti
“Oggi a Firenze eravamo 50 mila -afferma il Comitato Toscana Pride- In un momento storico in cui la nostra comunità è sotto attacco, abbiamo alzato la testa, è esplosa la nostra rabbia. Ci aspettavamo una grande partecipazione per il ritorno nel capoluogo ad 7 anni di distanza, ma il risultato ha superato di gran lunga superiore le nostre aspettative. Abbiamo scritto una pagina di Storia di questa città e della nostra Toscana. Grazie a tutte le persone che con la loro presenza hanno testimoniato il loro impegno quotidiano nella lotta alle discriminazioni.
Insieme alla società civile alleata e presente in massa, la comunità arcobaleno ha dato una risposta forte alla violenza di Stato a cui stiamo assistendo. A chi vuole invalidare i percorsi di affermazione di genere delle persone trans e non binarie, a chi vuole togliere ai nostri figli e alle nostre figlie il diritto ad avere entrambi i genitori riconosciuti dallo Stato e non intende rispettare e tutelare di tutte le modalità relazionali, a chi vuole rendere la GPA reato universale e cancellare l’orientamento sessuale e l’identità di genere tra i motivi per cui richiedere la protezione internazionale, a chi rende l’accesso libero e gratuito all’aborto un percorso ad ostacoli, a chi diffonde odio e discriminazione, abbiamo opposto la nostra intransigenza, la nostra non disponibilità ai compromessi.
Veniamo al Pride per portare avanti il sogno di libertà di Sylvia, Marsha e di tutte le altre ragazze di Stonewall e per rivendicare diritti e tutele per chi non ne ha o ne ha solo a metà. Per Cloe Bianco e per tutte le persone che come lei, hanno pagato a caro prezzo la propria libertà, noi lotteremo ora e sempre”.