In corso il Viaggio della Memoria della Metrocittà

Edith Bruck, testimone della Shoà, all’Università di Firenze lunedì 8 maggio per un convegno sulla sua figura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2023 18:34
Viaggio della Memoria 2023 - Il recap della terza giornata

Una nutrita delegazione fiorentina è partita alla volta dei campi di Mauthausen, Gusen ed Ebensee. Dopo lo stop degli ultimi 3 anni dovuto al Covid è ripartito quest’anno il Viaggio della Memoria promosso da Aned Firenze per sensibilizzare e far conoscere ai ragazzi la storia della deportazione e dei campi di sterminio.

Da Montelupo Fiorentino 18 ragazzi delle classi terze delle secondarie di primo grado, due insegnanti, l’assessore Lorenzo Nesi, assieme al gonfaloniere, lo storico Andrea Bellucci, oltre ai parenti di Carlo Castellani, Ateo Rovai, Lanzio Mannozzi, Dante Fossi, ed Erasmo Frizzi, alcune delle vittime montelupine nei campi di sterminio.

C'è anche una delegazione di studenti del consiglio comunale dei ragazzi della scuola Leonardo Da Vinci di Lastra a Signa: ad accompagnarli il sindaco Angela Bagni e l’insegnante e coordinatrice del progetto del CCN Michela Baronti.

Dal Chianti sono partiti i sindaci Roberto Ciappi (Comune di San Casciano in Val di Pesa), David Baroncelli (Comune di Barberino Tavarnelle) e l’assessore Maria Grazia Esposito (Comune di Greve in Chianti), accompagnati da una delegazione costituita da studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e volontari dei rispettivi territori.

Le vicende storiche sono note. Il 4 marzo del 1944 si verificarono nelle fabbriche in Toscana, seguendo quanto già avvenuto in nord Italia nei giorni precedenti, scioperi contro la guerra tra gli operai e i nazionalsocialisti presero tali moti come un vero affronto al regime e attivarono delle azioni repressive contro gli scioperanti.

Fu così che venne ordinato ai direttori locali del partito fascista di catturare e di consegnare un certo numero di scioperanti atti ad essere deportati nei campi di lavoro in Germania. Pochi di coloro che erano stati arrestati tentarono di fuggire, certi della loro innocenza.

Fu così che vennero deportati nei lager e nei sotto-campi dove subirono la privazione di ogni diritto fondamentale della persona, furono sfruttati per lavoro schiavo in condizioni disumane, usati per esperimenti e altre pratiche orribili, che li condussero in gran numero a morire di stenti, di malattie o di atti violenti.

Sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen, ha trascorso gran parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con i suoi libri, portando la propria testimonianza presso università e scuole, per mantenere viva la memoria.

Edith Bruck sarà all’Università di Firenze lunedì 8 maggio per un convegno dedicato alla sua figura, coordinato dalla professoressa emerita di Ebraico Ida Zatelli e organizzato dal Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (Forlilpsi) dell’Ateneo e dalla Fondazione il Fiore (ore 15.30 - Aula magna di Via Laura, 48).

Porteranno il loro saluto al convegno “Per Edith Bruck. Testimone della Shoà e scrittrice” la rettrice Alessandra Petrucci, la direttrice del Forlilpsi Vanna Boffo, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il consulente regionale per le politiche della Memoria Ugo Caffaz, il presidente della Comunità Ebraica Enrico Fink. Nel corso dell’incontro la rettrice Petrucci consegnerà a Edith Bruck una medaglia appositamente realizzata per l’Ateneo dallo scultore Sauro Cavallini.

L’iniziativa, che ha il patrocinio della Regione Toscana, della Comunità Ebraica di Firenze e dell’Amicizia Ebraico-Cristiana di Firenze, intende per la prima volta analizzare nella sua interezza l’opera della scrittrice ungherese, trasferitasi in Italia negli anni ‘50, ponendo l’accento su alcuni suoi lavori e, più in generale, sul profilo di una personalità che ha posto al centro della sua attività l’impegno civile e il dovere di ricordare.

Dopo l’introduzione di Ida Zatelli sul rapporto tra Shoà e letteratura, interverranno: la presidente della Fondazione il Fiore, Maria Giuseppina Caramella, che proporrà un ritratto della scrittrice nei diversi aspetti della sua attività creativa (dalla prosa alla poesia, dalla regia cinematografica agli interventi nel dibattito pubblico); Alberto Cavaglion (Università di Firenze) con una rilettura del libro di racconti “Andremo in città” nel contesto degli anni ‘60 e della prima conoscenza dell’esperienza concentrazionaria da parte della cultura italiana del dopoguerra; Enza Biagini (Università di Firenze) presenterà una relazione sull’opera poetica, raccolta nel volume “Versi vissuti” (2018); infine Giulio Conticelli (consigliere dell’Amicizia Ebraico-Cristiana) prenderà in esame il recente e fortunato volume di dialogo con Papa Francesco (2022).

Il convegno sarà chiuso da un intervento della stessa Edith Bruck.

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