8 marzo 2023: il 79° anniversario della deportazione empolese

Nella notte tra il 7 e l'8 marzo del 1944, 117 cittadini furono deportati nel lager nazista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2023 14:24
8 marzo 2023: il 79° anniversario della deportazione empolese

EMPOLI – Il tempo scorre e la città di Empoli non dimentica. Mercoledì 8 marzo 2023 ricorre il settantanovesimo anniversario della deportazione nei campi di sterminio dei 55 cittadini e lavoratori empolesi.

In questo giorno nel 1944 furono arrestate a Empoli e negli altri comuni limitrofi 117 persone, sottratte alla propria vita e alle proprie famiglie e trasferite nel campo di concentramento di Mauthausen dove arrivarono l’11 marzo del ’44. Pochissimi di loro riuscirono a tornare a casa. Molti morirono nei sotto-campi di Gusen, Ebensee e nel castello di Hartheim.

PROGRAMMA

La cerimonia comincerà con la celebrazione della santa messa, alle 9.30, nella chiesa della Madonna del Pozzo, in piazza della Vittoria e a seguire, sarà deposta una corona d’alloro al Monumento alla ex ciminiera della Vetreria Taddei, fra via Fratelli Rosselli e largo 8 marzo 1944. Alle celebrazioni interverrà la sindaca Brenda Barnini in rappresentanza dell’amministrazione comunale.

Da Avane a Ponte a Elsa. Il viaggio della Cultura della Memoria continua con la posa delle pietre d’inciampo in ricordo dei cittadini empolesi Dino Selmi, Giulio Niccolai, Primo Poli, Pietro Pasqualetti e Tito Arfaioli, deportati dai nazi-fascisti ed assassinati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. La cerimonia si terrà martedì 7 marzo 2023, alle 9.30, con ritrovo nel Giardino di Ponte a Elsa, incrocio via Osteria Bianca, viale della Concordia e via Pietro Gobetti. Interverranno alla mattinata Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio comunale di Empoli con delega alla Cultura della Memoria e alla partecipazione, Roberto Bagnoli, presidente ANED Empolese Valdelsa e gli studenti e le studentesse dell’Istituto Superiore Statale Fermi – Da Vinci, con letture e approfondimenti storici, grazie al lavoro svolto sul percorso delle pietre d’inciampo con gli educatori della cooperativa Meta la quale si occupa della formazione finanziata da Unicoop Firenze.Le pietre d'inciampo e la loro messa in opera sono a carico del Comune di Empoli. La mattinata proseguirà con la posa dei piccoli monumenti alla memoria di coloro che finalmente ‘tornano’ a casa, a partire dalle 10.30, in via Livornese ai numeri civici 255 in memoria di Dino Selmi, al numero 326 in memoria di Giulio Niccolai e al numero 354 in memoria di Primo Poli.

Alle 11.15 i presenti si sposteranno in via Senese Romana al civico 177 dove sarà incastonata la pietra d’inciampo in onore di Pietro Pasqualetti e alle 12, al numero 8 di via Del Castelluccio in memoria di Tito Arfaioli.

Il Comune di Vinci ha già ricordato la deportazione nel campo nazista di Mauthausen dei cittadini vinciani Spartaco Fedi, Renzo Gemignani, Gino Giacomelli, Vinicio Lorenzini, Angelo Masi, e di altri tre giovani di Livorno, Bruno e Francesco Domenichini, Bastiani Piero avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 1944.

Durante la cerimonia è stata deposta una corona d'alloro al monumento in slargo Aldo Moro ed è stato osservato un minuto di raccoglimento dinanzi alle pietre d'inciampo poste in piazza Leonardo da Vinci, pietre che hanno proprio il fine di ricordare le vittime. In seguito è stata celebrata una messa in suffragio dei cittadini deportati. Tra i presenti il senatore Dario Parrini, il presidente del Consiglio comunale di Empoli Alessio Mantellassi, l'assessore del Comune di Montespertoli Daniela Di Lorenzo, le consigliere comunali di Vinci Maria Grazia Bindi e Paola Morini.

“L'8 marzo 1944 è una data molto triste per tutta la comunità di Vinci ed è importante mantenere il ricordo delle persone uccise dalla barbarie nazifascista, perché senza ricordare il passato è impossibile costruire un futuro degno – hanno detto il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e l'assessore ai progetti di valorizzazione memoria storica e democratica Mila Chini -. Ricordiamo otto civili indifesi deportati a Mauthausen. Se noi oggi siamo qui, possiamo affermare i valori di libertà e democrazia è grazie a tutte queste persone che hanno sofferto, hanno combattuto fino all'ultimo per i propri ideali. Tanti, tantissimi, purtroppo non sono rientrati dai campi di concentramento. Ma tanto ci hanno insegnato e in questo momento ancor di più questa giornata è importante”.

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