Il Dantedì nei musei fiorentini

Hollberg e D'Agostino raccontano Pacino di Buonaguida con un video. La chiusura dei restauri del ritratto di Dante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2021 23:30
Il Dantedì nei musei fiorentini

Firenze, 23 marzo 2021– Il 25 marzo 2021, data che i dantisti riconoscono come l’inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, è stato istituito il Dantedì, giornata nazionale voluta dal consiglio dei ministri e dal Ministero della Cultura per celebrare il Sommo Poeta.

Per questa occasione, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha realizzato un video in cui il direttore Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello raccontano L’Albero della Vita di Pacino di Buonaguida, opera conservata nelle collezioni della Galleria, che sarà esposta all’interno della mostra Onorevole E Antico Cittadino Di Firenze.

Il Bargello per Dante, che aprirà al pubblico il prossimo 21 aprile 2021, per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante. Il video sarà online dalle 00.00 del 25 sia sul canale YouTube che sulla pagina FB della Galleria dell’Accademia e dei Musei del Bargello.

Pacino da Buonaguida, pittore e miniaturista, che è stato uno dei primissimi illustratori a Firenze della Commedia, nella prima metà del Trecento, con l’aiuto della bottega realizzò ben venticinque copie del poema, fondamentali per la diffusione del testo.

Approfondimenti

Nel video Cecilie Hollberg approfondirà l’iconografia dell’Albero della Vita, entrando nel merito dei dettagli e della complessità delle scene dipinte. Una tavola, tempera e oro, datata intorno al 1310-1315, che traduce per immagini, in modo insolitamente dettagliato, i temi del testo letterario Lignum vitae, trattato scritto da san Bonaventura da Bagnoreggio nel 1274. Paola D’Agostino anticiperà, invece, alcuni temi della mostra al Bargello come i rapporti tra professionalità diverse, copisti, commentatori, notai, pittori, miniatori contribuirono allo straordinario fenomeno della fortuna dantesca.

La Commedia, in particolare, venne copiata e miniata con una rapidità e diffusione incredibile per quei tempi. L’Albero della Vita ci consente di cogliere il dialogo tra la pittura su fondo oro e la miniatura oltre a svelare il senso delle soluzioni compositive che Pacino adottò in seguito su scala monumentale.

Al centro dell’opera si trova la figura di Cristo, crocifissa a un albero con dodici rami, ad ognuno sono appesi, come dei frutti, quattro medaglioni, con episodi della vita di Gesù; l’ultimo, in alto a destra, ne ha solo tre perché la scena finale è rappresentata nella sommità cuspidata del dipinto, dove il Redentore e La Vergine in trono sovrastano la schiera di santi, angeli e beati, disposti su quattro file. In basso troviamo le storie della Genesi, mentre, sul registro appena superiore, a sinistra, le storie di Mosè e San Francesco, e, a destra, quelle di Santa Chiara e San Giovanni Evangelista. L’albero si erge sopra una roccia, al cui interno si apre una caverna nella quale scorgiamo un francescano con un libro aperto in mano, si tratta con buona probabilità dell’autore del testo, san Bonaventura. È considerata una delle raffigurazioni più antiche dei temi teologico-filosofici della corrente spirituale dell’ordine.

L’opera fu creata per il Monastero delle Clarisse di Monticelli, da qui passò nella comunità di via dei Malcontenti a Firenze, dove le suore francescane si traferirono nel 1531 dalla sede fuori Porta Romana. E qui rimase fino alle soppressioni napoleoniche del 1808. Successivamente fu portata a Montedomini, dove fu trovata nell’ottobre del 1849. Nel 1850 risulta già presente nel Salone delle Esposizioni della Galleria dell’Accademia.

L’attribuzione a Pacino si deve allo storico dell’arte tedesco Henry Thode, nel 1885. La tavola testimonia inoltre l’attenzione dell’artista verso Giotto, il Crocifisso, con la sua superficie così delicatamente modulata e ricca di passaggi cromatici, sembra ispirarsi al Crocifisso nella Chiesa di San Felice in Piazza a Firenze, realizzato da Giotto appena dopo il ritorno da Padova.

La chiusura della campagna di restauri degli affreschi di Giotto nella Cappella della Maddalena (all’interno della quale è conservato il più antico ritratto di Dante), una partnership con Fondazione CR Firenze, la pubblicazione del catalogo della mostra «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante e una serie di contenuti a tema che verranno diffusi sui profili social, è così che i Musei del Bargello festeggiano il 25 marzo, giornata in cui ricorre il Dantedì. A poco più di un mese dall’apertura della mostra - la cui inaugurazione è prevista per il 21 aprile – il Bargello comincia ufficialmente il conto alla rovescia e lo fa presentando alcune importanti iniziative.

Prima fra tutte la recente conclusione dei lavori di diagnostica e manutenzione degli affreschi che rappresentano il Paradiso realizzati da Giotto e dalla sua bottega all’interno della Cappella della Maddalena, dove si trova il più antico ritratto dell’Alighieri. I restauri, di cui si potrà ammirare il risultato in occasione della mostra, sono stati possibili grazie ad un’elargizione della Fondazione il Bargello onlus tramite ArtBonus e alla collaborazione istituzionale tra i Musei del Bargello e l’Opificio delle Pietre Dure, che ha curato le indagini diagnostiche e il restauro.

La Fondazione il Bargello onlus ha inoltre realizzato un video sui lavori all’interno della cappella di cui, a partire dal 25 marzo, sarà disponibile un’anteprima sul sito fondazioneilbargello.it (appena messo online e realizzato, insieme alla brand identity, dallo Studio Neri Torrigiani).

A questo si aggiunge l’accordo con la Fondazione CR Firenze, che contribuirà alla realizzazione della mostra e al finanziamento di una serie di laboratori gratuiti per i bambini e le famiglie dedicati alla scoperta di Dante e della Firenze del Trecento che si svolgeranno durante l’apertura delle due esposizioni dedicate al sommo poeta (la prima «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante con inizio ad aprile, l’altra, La mirabile visione. Dante e la Commedia nell'immaginario simbolista, è in programma a settembre) che il Museo Nazionale del Bargello ha in programma nel 2021, anno in cui ricorre il 700esimo anniversario della morte dell’Alighieri.

Nel giorno in cui in tutta Italia si celebra la figura di Dante, uscirà inoltre in libreria il catalogo, in italiano e in inglese, della mostra «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante (Edizioni Mandragora, 380 pagine) curata da Luca Azzetta, Sonia Chiodo, Teresa De Robertis e nata nell'ambito di una collaborazione tra i Musei del Bargello e i Dipartimenti di Lettere e Filosofia (DILEF) e di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università di Firenze, con il patrocinio del Comitato Nazionale Celebrazioni 700° anniversario della morte di Dante Alighieri e del Comitato “700 Dante” del Comune di Firenze.

Grazie al ricco volume, con contributi di ventisei studiosi di diverse discipline, si potrà così conoscere in anteprima il contenuto dell’esposizione dedicata al rapporto tra Dante e Firenze negli anni immediatamente successivi alla sua morte. Bandito dalla città e costretto ad un esilio quasi ventennale, il poeta e la sua Commedia furono oggetto di straordinario interesse e studio a Firenze, tanto che, ancor prima della metà del Trecento, lo storico Giovanni Villani lo celebrava tra gli uomini illustri della città con la frase che dà il titolo alla mostra, mentre i Podestà di Firenze facevano inserire il suo ritratto nell'affresco raffigurante il Paradiso nella Cappella del Palazzo del Bargello. Il volume è arricchito da illustrazioni a colori delle opere in mostra e dei manoscritti miniati e corredato da un prezioso atlante fotografico finale delle pitture murali della cappella del Podestà.

Inoltre, in questa giornata celebrativa andrà in onda in prima visione su Rai Storia (alle 22:30) il documentario “Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze” di Eugenio Farioli Vecchioli con la regia di Eva Frerè e i Musei del Bargello saranno attivi sui loro canali socialInstagram, Facebook e Youtube - per offrire al pubblico materiali, contenuti e altri spunti di riflessione a tema dantesco, in particolare attraverso la pubblicazione di video recentemente prodotti che hanno come temi la mostra, il rapporto tra Dante e il Bargello e il recente restauro degli affreschi giotteschi della Cappella del Podestà.

Dal 25 marzo al 23 aprile, il pittore Corrado Veneziano terrà il progetto pittorico ISBN Dante e altre visioni alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nell'ambito delle celebrazioni del 700° anniversario dantesco. Il progetto è patrocinato dal Ministero della Cultura e rientra nel cartellone ministeriale delle celebrazioni nazionali Dante700.

MUS.E: Passeggiate dantesche

Percorsi gratuiti, in piccoli gruppi, per ripercorrere le strade di Firenze sulle tracce di Dante. Nel settecentenario della morte del sommo poeta (1321-2021) e nell’ambito delle celebrazioni fiorentine sviluppate dal Comitato Organizzatore 700 Dante Firenze, l’Ufficio Patrimonio Mondiale del Comune di Firenze e MUS.E, grazie al sostegno di Unicoop Firenze, presentano al pubblico un programma di itinerari cittadini finalizzati a restituire la fisionomia della città in cui il sommo poeta è nato e vissuto fino all’esilio del 1302, una città assai diversa da quella odierna ma che tuttora offre all’occhio attento testimonianze dell’antico aspetto.

I percorsi intrecciano evidenze architettoniche e tracce documentarie per evocare impianto e vita quotidiana della città di Firenze sul finire del Duecento, ma traggono spunto anche dalle numerose targhe disseminate tra vie e palazzi a inizio Novecento. Le targhe infatti omaggiano Dante riportando alcune terzine della Divina Commedia riferite ai luoghi cittadini in cui sono collocate e si pongono come vere e proprie “poesie murali” che esplicitano in forma evidente il rapporto fra l’Alighieri e la sua città. Le passeggiate si presentano così come occasioni preziose en plein air per delineare i tratti salienti del contesto storico, urbanistico e politico in cui il poeta visse e restituirne la dimensione di vita quotidiana, permettendo nel contempo di apprezzare il centro storico Patrimonio Mondiale secondo una prospettiva assolutamente peculiare.

L’itinerario prende il via dal primo cortile di Palazzo Vecchio, dove si trovano ben tre targhe dantesche, per delineare i tratti salienti dell’impegno politico di Dante, che culminerà nel Priorato dell’estate 1300, proprio mentre questo edificio era in costruzione, per proseguire fra le strette vie intorno alla casa di Dante e ai suoi luoghi, dalla Torre della Castagna a Casa Donati, dalla Badia fiorentina fino al “bel San Giovanni” dove era stato battezzato e dove sognava di tornare incoronato poeta: “ed in sul fonte del mio battesimo prenderò ‘l cappello” (Paradiso, XXV, 9).

"La promozione della cultura è parte integrante delle finalità della nostra cooperativa – spiega Marco Vannini, responsabile delle sponsorizzazioni di Unicoop Firenze e il punto di partenza è nel nostro statuto, che esprime l’obiettivo di rendere più accessibile a tutti la cultura nelle sue varie forme. La collaborazione con il Comitato Organizzatore 700 Dante Firenze, l’Ufficio Patrimonio Mondiale del Comune di Firenze e MUS.E, in un anno particolare come questo, segnato dalla pandemia e da un anniversario importante come i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, è una iniziativa che ci permette di ampliare la conoscenza dell'opera dantesca e della nostra bellissima città".

I percorsi - gratuiti, fruibili in piccoli gruppi con prenotazione obbligatoria all'indirizzo info@muse.comune.fi.it - cominceranno giovedì 25 marzo alle h15 e alle h16.30, in occasione del Dantedì, per proseguire ogni domenica mattina, tutto l’anno, alle h10 e alle h11.30. Il percorso delle h10 è riservato ai soci Unicoop Firenze.

Qualora sopravvengano restrizioni particolari rispetto all’andamento della pandemia, i percorsi potranno essere fruiti in forma virtuale, a distanza, con durata 45’, nell’ambito del programma di valorizzazione digitale del patrimonio civico sviluppato in questo periodo con Mezz’ora d’arte e Arte a domicilio.

Le stesse targhe dantesche saranno protagoniste di una serie di approfondimenti digitali a cura di MUS.E, che verranno pubblicati a cadenza periodica sui canali social del Comune di Firenze e che permetteranno di comprendere, targa dopo targa, i versi danteschi riferiti ai diversi luoghi della città.

A complemento, infine, è stata sviluppata un’attività digitale specifica sulla Firenze dantesca dedicata alle scuole secondarie di primo e secondo grado: una proposta culturale per approfondire in modalità remota la vita del poeta e le sue relazioni con Firenze. Anche in questo caso la partecipazione è gratuita, la prenotazione è obbligatoria: didattica@muse.comune.fi.it

Foto gallery
In evidenza