I giardini di Firenze: la storia della città in un inedito di Angiolo Pucci

Dall'editore Olschki i primi due volumi di una grande opera in sei volumi, in attesa di pubblicazione da un secolo

Nicola
Nicola Novelli
14 febbraio 2016 18:57
I giardini di Firenze: la storia della città in un inedito di Angiolo Pucci

Un'opera importante, che ricostruisce la storia dei giardini di Firenze, ma anche il significato urbanistico di tanti interventi della città antica, la cui memoria è stata dimenticata dagli abitanti moderni. Il libro, in sei volumi, è l'impresa imponente, il libro della vita di Angiolo Pucci, giardiniere capo del Giardino di Boboli, docente universitario e grande esperto di botanica a cavallo tra XIX e XX secolo. Un libro difficile, che le vicissitudini del paese, nella prima metà del novecento, oltre alla morte dell'autore, impedirono fosse pubblicato.

Dopo quasi 100 anni "I Giardini di Firenze" è arrivato alle stampe nelle scorse settimane, per il momento i primi due volumi, grazie alla tenacia dei curatori, Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, e alla fiducia dell'editore Leo S. Olschki. Il merito dei curatori è stato di digitalizzare con pazienza i manoscritti concessi dagli eredi di Pucci, rendendo merito all'ingentissimo lavoro scientifico di un uomo che aveva dedicato tutta la sua vita ai giardini.

Le poche notizie lasciavano intuire un testo di eccezionale valore, non solo per la storia dell’orticoltura ma anche per quella della città. Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani si sono messi sulle sue tracce, ritrovandolo finalmente dopo anni di ricerca. Grazie alla disponibilità degli eredi Pucci, i due studiosi non solo hanno potuto consultare il manoscritto, ma lo hanno avuto anche in consegna allo scopo di darlo alle stampe. Dopo oltre dieci anni di trascrizione e riordino dei fascicoli, oggi la monumentale opera sui giardini di Firenze ha acquistato finalmente una veste definitiva ed è pronta per essere pubblicata nella stesura originaria con l’insieme di illustrazioni predisposto dall’autore, arricchita da apparati critici e saggi di approfondimento.

I primi due volumi si intitolano: I giardini dell’Occidente dall’antichità a oggi e Giardini e passeggi pubblici. Nel primo, Pucci per la prima volta in Italia aveva realizzato una storia universale del giardino, soffermandosi sulla vicenda dei principali giardini italiani e europei, illustrati attraverso stupende foto d’epoca. La seconda parte traccia la storia dei giardini pubblici della città, a partire da un vastissimo repertorio di fonti storiche, documentarie e giornalistiche. L’autore inaugura il volume con la Tenuta delle Cascine, prosegue con il viale dei Colli, con i viali circondari e le aree verdi all’interno della città. Oltre a fornire preziose informazioni di carattere botanico, Pucci sottolinea l’importante ruolo dei giardini pubblici nel contesto cittadino.

In preparazione c'è un terzo volume, in cui Angiolo Pucci raccontando le vicende relative alla creazione e alla tutela dei giardini fatti costruire dalla famiglia Medici a ornamento dei loro palazzi e ville, tocca il capitolo più caratteristico della storia dei Giardini di Firenze. Dopo un lungo approfondimento sulla storia del giardino di Boboli, l’autore passa in rassegna tutte le residenze medicee sorte in area urbana e extraurbana, avvalendosi di una ricca base documentaria. Il completamento dei Giardini di Firenze è previsto entro dicembre 2016.

Il Volume IV si intitolerà Giardini e orti privati della città (dal quartiere di San Giovanni a quelli di Santa Croce e di Santa Maria Novella, per finire con quello di Santo Spirito), il V Suburbio vecchio e nuovo di Firenze, il VI Comuni della cintura di Firenze (Comuni di Fiesole, Vaglia, San Piero a Sieve, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano, Sesto Fiorentino, Calenzano, Scandicci, Signa, Capraia e Limite, Montespertoli, San Casciano in Val di Pesa, Greve, Reggello, Rignano sull’Arno, Pontassieve, Bagno a Ripoli e Grassina).

I primi due volumi pubblicati confermano la rilevanza dell’opera, restituendo con il testo anche un’affascinante collezione di foto storiche, che fanno rivivere oggi la Firenze del passato. Leggere ad esempio il capitolo dedicato al Viale dei Colli consente di comprendere le intenzioni dell'architetto Giuseppe Poggi nel progetto di realizzazione, in cui recuperando le antiche strade collinari, realizza un tracciato stradale, che svolge una funzione urbanistica, ma pure l'invito a una "visione della città", che dal nuovo piazzale dedicato a Michelangelo Buonarroti, intende offrire il panorama della Firenze, "a vita nova restituita".

Nella prosa démodé di Angiolo Pucci il racconto del dibattito sulla realizzazione della loggi a sovrastante il piazzale, che avrebbe dovuto ospitare una sorta di museo delle opere del sommo artista, riportate a Firenze per l'occasione. Un progetto non coronato da successo, come freddato dalla polemica fu il proposito di porre al centro del piazzale un monumento moderno a Michelangelo, infine sostituito da una copia del David. Sin dai primi due volumi un libro da non perdere per tutti coloro che vogliano conoscere davvero la storia urbanistica della propria città.

Lo storico Mario Bencivenni vive a Firenze e si occupa di storia dell’architettura e dei giardini, e di storia del restauro e della tutela. L'architetto Massimo de Vico Fallani è stato direttore del Servizio per la Conservazione dei parchi e giardini della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Firenze, Prato e Pistoia.

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