Governo del territorio: Ferrucci (Pd): “Verso un nuovo modello di sviluppo”

La grande bellezza del paesaggio italiano: un dibattito sempre aperto. A Castelnuovo Berardenga due giorni di dialogo e riflessione fra passato, presente e futuro. A Gaiole approvata variante a Piano Strutturale e Regolamento urbanistico che favorisce recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio rurale esistente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2015 21:39
Governo del territorio: Ferrucci (Pd): “Verso un nuovo modello di sviluppo”

“La legge urbanistica e il Piano del paesaggio sono due fondamentali strumenti di pianificazione territoriale, in grado di aprire il percorso verso un nuovo modello di sviluppo. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro anche se questi strumenti, per loro natura, per essere quanto più efficaci e funzionali, hanno bisogno di essere oggetto di un confronto costante. Per questo il mio impegno sarà sempre rivolto a garantire un’interlocuzione continua con territori, enti locali, cittadini, associazioni, soggetti economici, con ogni realtà coinvolta”. Lo ha detto Ivan Ferrucci, capogruppo Pd Regione Toscana, intervenendo al dibattito “Il governo del territorio: le nuove regole per la valorizzazione del patrimonio urbanistico”, organizzato dal gruppo consiliare Pd Regione Toscana e svoltosi questa mattina a Pisa presso il Centro congressuale ed espositivo SMS di Viale delle Piagge a Pisa, con Maria Sargentini, direttore generale Governo del Territorio Regione Toscana, e Giuseppe Sardu, dirigente responsabile dell'Ufficio Piano Strategico Area Pisana, dedicato proprio ai nuovi strumenti di pianificazione territoriale elaborati dalla Regione in questa legislatura, ovvero la nuova legge urbanistica regionale e il Piano del paesaggio.

Per entrambi i provvedimenti il gruppo Pd è stato protagonista di un grande lavoro di ascolto e confronto sui territori per rappresentare al meglio le loro esigenze.

Nella sede dell’Accademia dei Georgofili, si è svolto questa mattina un incontro su: “La grande bellezza del paesaggio italiano: tra città e campagna”,organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche in avvicinamento a EXPO 2015. L’evento ha voluto essere un’anticipazione dell’evento di più ampio respiro che, sempre con il titolo“La grande bellezza del paesaggio italiano” (www.expo.cnr.it), si svolgerà a Milano il prossimo 15 settembre.

Infatti il CNR è il partner scientifico del Padiglione Italia ad Expo 2015 ed in questo ambito, per ognuna delle 24 settimane di durata di Expo, organizzerà un evento divulgativo su vari argomenti, tra i quali appunto il paesaggio. Dopo l’introduzione al tema, fatta dagli organizzatori dell’evento odierno e dell’evento EXPO, la ricercatrice CNR Silvia Fineschi e l’agronomo paesaggista Alberto Giuntoli dello Studio Bellesi Giuntoli, i moderatori Marco Hagge (giornalista Rai) e Roberto Reali (CNR) hanno invitato i partecipanti ad affrontare l’argomento, ciascuno dal proprio punto di vista.

E’ stato infatti evidenziato come il paesaggio sia un tema multidisciplinare, che investe diversi aspetti culturali e varie professionalità. A dibattere presso i Georgofili c’erano infatti autorevoli personalità appartenenti a mondi diversi: Salvatore Settis (Scuola Normale Superiore), Graziano Rossi (Società Botanica Italiana), Franco Scaramuzzi (Presidente Onorario Accademia dei Georgofili) e Francesco Miari Fulcis (Presidente Confagricoltura Toscana). Il Prof. Scaramuzzi ha evidenziato come sia di fatto impossibile pretendere che il paesaggio agrario resti com’è perché in questo modo schiacceremmo l’agricoltura e così non esisterebbe più neppure il paesaggio agrario.

“Il paesaggio che vogliamo tutelare è nato con gli agricoltori; sono secoli che gli agricoltori introducono piante nuove: la vite, il cipresso, l’olivo, il girasole, ecc. - citati come marchi del paesaggio toscano - sono piante non indigene e gli agricoltori non le hanno introdotte per l’estetica ma per il loro reddito, per la loro competitività sul mercato. Non si può negare la libertà di scelta ad un imprenditore”, ha detto Scaramuzzi. Il Prof. Settis ha fatto un excursus sulle varie norme legislative che si sono succedute a proposito del paesaggio nel corso degli anni dagli inizi del XX secolo ad oggi, evidenziando la necessità di “de-esteticizzare” il paesaggio, ovvero non tutelarlo perché è bello bensì attraverso l’introduzione e la diffusione di una cultura del rischio, cioè la consapevolezza del fatto che alcune risorse sono in esaurimento (l’acqua, il suolo, il cibo …) e sono messe a rischio da una gestione improvvida e miope del territorio. Francesco Miari Fulcis, dal punto di vista dell’imprenditore agricolo, ha sottolineato come gli agricoltori hanno sempre saputo gestire il loro territorio, nel corso dei secoli.

Purtroppo oggi l’agricoltura è anche ostacolata dalla burocrazia e da legislazioni che non tengono conto di due criticità insite nell’attività agricola: l’impossibilità di delocalizzare e la lunghezza dei cicli vegetativi; per questo motivo gli agricoltori dovrebbero maggiormente essere coinvolti e tenuti in considerazione quando si legifera in materia di paesaggio. Anche il botanico Graziano Rossi ha ribadito che il paesaggio non prescinde dalla presenza umana e che esso, in quanto bene riconosciuto che va al di là dell’estetica, va anche tutelato.

L’agricoltore è il migliore tutore dell’ambiente e della biodiversità anche a garanzia della qualità delle produzioni. In altri stati europei agli imprenditori agricoli vengono garantite le condizioni economiche per sopravvivere, da noi non sempre. Ambiente, agricoltura e paesaggio non devono essere assolutamente messi in contrapposizione. La tavola rotonda è stata conclusa dalle considerazioni di Settis e Scaramuzzi, i quali hanno concordato sulla necessità di trovare al più presto una soluzione condivisa che tuteli il paesaggio, salvando però l’agricoltura magari mettendo mano alle normative inerenti i diversi aspetti, spesso contrastanti e in sovrapposizione tra loro.

Riflettere e dialogare sul paesaggio, focalizzando la sua evoluzione temporale fra passato, presente e futuro. E’ questo l’obiettivo della due giorni “Spaziare02”, che si terrà sabato 11 e domenica 12 aprile all'Auditorium di Villa Chigi, a Castelnuovo Berardenga. Il convegno, organizzato dall’Associazione Culturale MultiKulti in collaborazione con il Comune di Castelnuovo Berardenga, sarà affiancato da alcuni eventi collaterali dedicati al tema del paesaggio, a partire da venerdì 10 aprile. La due giorni conta sul patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Siena, Università di Siena, Accademia dei Georgofili, Ordine Architetti Siena e Ordine Architetti Firenze e sono molte anche le realtà locali coinvolte, rendendo possibile anche quest'anno l’evento.

Il tema di Spaziare02

La due giorni dedicata al paesaggio, giunta alla seconda edizione, svilupperà una riflessione su quanto del passato, riferito al paesaggio, può e dovrebbe essere recuperato e riscoperto, non solo da un punto di vista di buone pratiche concrete e materiali. Durante la due giorni, infatti, si parlerà in modo ampio di un “approccio” al paesaggio, della sua percezione e del senso di appartenenza e si discuterà di quanto di virtuoso e incoraggiante sta accadendo nel presente.

L’obiettivo primario è assecondare e “cavalcare” tendenze positive che possano avere effetti e ricadute nel futuro, prossimo o meno, oppure individuare, al tempo stesso, criticità e vulnerabilità. La discussione coinvolgerà, con contributi multidisciplinari, docenti universitari, architetti, giornalisti, archeologi e geografi e ci sarà spazio anche per riflessioni sul tema in ambito psicologico e antropologico. Due le sessioni in programma in ogni giornata: la mattina, dalle ore 10 alle ore 13, e il pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 18.

Ogni sessione si chiuderà con un dibattito e conversazioni libere.Recupero e ristrutturazione del patrimonio edilizio rurale esistente e riutilizzo della zona artigianale valorizzando la destinazione originaria e cancellando quella residenziale. Sono questi gli elementi principali della variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico approvata nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Gaiole in Chianti, dopo l’adozione avvenuta la scorsa primavera e l’esame delle osservazioni pervenute.

L’atto contiene anche l'individuazione di nuove aree a parcheggio e verde pubblico attrezzato nel capoluogo e nelle frazioni di Rietine e San Regolo, oltre a una nuova disciplina di tutela dei beni storico-architettonici e delle loro pertinenze. “L’approvazione della variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico - spiega il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini - rappresenta un atto molto importante per il rilancio dell’edilizia sul nostro territorio, anche alla luce dei nuovi interventi normativi.

Grazie a queste modifiche, infatti, sarà possibile orientare l'attività edilizia verso il patrimonio immobiliare esistente, come vecchi poderi, con interventi di recupero e ristrutturazione all’insegna della sostenibilità ambientale e della tutela del nostro paesaggio. La variante approvata, inoltre, permette di rendere nuovamente utilizzabile per le attività produttive la zona artigianale di Gaiole, rimasta ingessata dal 2004 da una previsione residenziale. Tutto questo - continua Pescini - è stato possibile anche grazie agli interventi di messa in sicurezza idraulica della stessa zona artigianale, contando su un finanziamento del Ministero dell’Ambiente pari a 1,8 milioni di euro”. “La variante - aggiunge il primo cittadino di Gaiole in Chianti - contiene anche alcune previsioni di servizio pubblico, quali nuove aree a parcheggio nelle frazioni e, in particolare, l'individuazione di un'area da destinare al progetto 'Orti sociali urbani'.

Inoltre, è in fase di approvazione l'accordo di programma con la Regione Toscana e la Provincia di Siena per la riduzione delle previsioni sull'area produttiva di Pianella e la riqualificazione dell'area ex-marmifera in essa contenuta, all'interno della quale si collocherà un'importante attività produttiva agricola incentrata sull'olio di qualità”.

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