Gkn, Giani: “Ora Melrose deve riaprire lo stabilimento di Campi”

Nardini: "Vittoria di lavoratori e sindacato, sentenza chiara e severa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2021 23:50
Gkn, Giani: “Ora Melrose deve riaprire lo stabilimento di Campi”

Firenze 20/09/2021 – l presidente Eugenio Giani è intervenuto di persona questo pomeriggio all’incontro presso il Mise sulla vertenza Gkn, dopo che il Tribunale di Firenze ha revocato la procedura di licenziamento collettivo per i 422 dipendenti della fabbrica di Campi Bisenzio. Al tavolo erano presenti la viceministra Alessandra Todde e i tecnici di Mise e ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali e datoriali, i legali dell’azienda.

“Sono davvero contento per i lavoratori che, dopo l’intervento del giudice del lavoro a seguito dell’iniziativa della Fiom, possono vedere sostenuti con più fiducia i loro diritti” ha dichiarato il presidente alla conclusione dell’incontro. “Lo spirito della manifestazione di sabato, quando 20mila persone hanno sfilato a Firenze, deve darci la forza per risolvere il disagio causato dalla chiusura dell’azienda. Melrose, ora che i lavoratori non sono più da considerarsi licenziati, deve riaprire lo stabilimento: con lo stabilimento aperto e in grado di far fronte alle commesse, perché questa non è un’azienda in crisi di produzione, c’è la possibilità di aprire un tavolo di relazioni sindacali e sociali in grado comporre le diverse posizioni”.

“Ringrazio la viceministra Todde per tenuta di questo tavolo. Questa vertenza ha un significato che va ben oltre la Gkn di Campi, e parla a tutti coloro che pensano che le relazioni sindacali possano essere banalizzate in modo così arrogante come avvenuto da Gkn con i lavoratori di Campi Bisenzio”.

“La sentenza del giudice del lavoro sulla Gkn di Campi Bisenzio è chiara e severa. I licenziamenti vanno ritirati. Ha avuto ragione la Fiom Cgil di Firenze a presentare ricorso. Hanno vinto le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto di tornare in fabbrica". Così l'assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini "I diritti e la dignità di 422 lavoratrici e lavoratori, a cui si sommano quelli degli appalti, - prosegue Nardini - non possono essere calpestati e il ruolo delle organizzazioni sindacali non può essere misconosciuto".

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"E’ arrivato il momento - conclude l'assessora - di mettersi alle spalle anni di deresponsabilizzazione completa delle multinazionali. La nostra Costituzione parla di responsabilità sociale dell’impresa e di rispetto dei diritti sindacali: sono due principi che vanno fatti valere. La politica adesso ha il dovere di dare risposte a tutela dei diritti di chi lavora, del nostro tessuto produttivo, della coesione delle nostre comunità".

“Riteniamo il lavoro un diritto fondamentale ed esprimiamo soddisfazione per la sentenza del Tribunale del Lavoro. Ma il problema resta. La battaglia deve essere sulla sostanza e non sulla forma, il nostro è un sistema economico debole esposto a qualsiasi speculazione. Ormai le aziende non vengono più acquistate da altre aziende ma da fondi finanziari che hanno come unico scopo quello del puro business, che non hanno rispetto per lavoratori e famiglie. Serve la volontà politica per correggere il nostro modello di sviluppo, servono meccanismi di difesa, meccanismi di cauzione per impedire che fondi internazionali acquistino, facciano incetta delle nostre aziende, si impossessino del nostro patrimonio di competenze e tecnologia, svuotino le imprese e abbandonino i lavoratori al loro destino.

E’ una deriva a cui deve essere la politica a mettere un freno, lo Stato deve intervenire ma la Regione non può limitarsi solo ad esprimere solidarietà. Vanno messe in campo norme ma anche le condizioni che rendano la regione toscana competitiva e attrattiva per le aziende scongiurando in partenza il tema della delocalizzazione”. E’ la dichiarazione del Consigliere Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, e del Consigliere Alessandro Capecchi. 

"Avevamo definito assurdo il comportamento della Gkn venuta meno a ogni confronto che dovrebbe caratterizzare le posizioni delle parti. Oggi che il Tribunale del Lavoro blocca i licenziamenti dei 422 dipendenti torniamo a proporre la massima disponibilità del Consiglio regionale della Toscana per adottare misure straordinarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di Gkn e auspichiamo l'intervento del Governo. La Toscana deve essere frontiera di rispetto e di tutela del lavoro". A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale.

"La FIOM CGIL ha vinto il ricorso contro GKN di Campi Bisenzio per violazione dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori per comportamento antisindacale - scrive in una nota il Consigliere Regionale Iacopo Melio -Così, il tribunale del lavoro di Firenze ha revocato l'apertura di procedura di licenziamento collettivo"."Che dire: sono state settimane terribili per molte centinaia di famiglie, e comunque dure anche per chi, senza sosta, ha cercato di star loro vicino spendendosi affinché arrivasse questo risultato - continua la nota - Oggi, alle operaie e agli operai della GKN non è stato fatto alcun regalo. Hanno semplicemente visto la loro dignità calpestata finalmente risollevarsi, per diritto e non per concessione, come sempre dovrebbe essere". "Per questo - conclude Melio - serve un decreto anti-delocalizzazioni, e serve subito, affinché non si ripeti più uno scempio simile"

“Il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso che costringe la proprietà della Gkn a revocare la lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo. A questo punto l’azienda dovrà prendere atto della sentenza, ritirando i licenziamenti e avviando il dialogo con le parti sociali -Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle Toscana in una nota- Un passaggio importante che si aggiunge alla grande mobilitazione pubblica di sabato scorso a Firenze e alla visita del 15 settembre da parte del Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e della Viceministra al Mise Alessandra Todde, al presidio dei lavoratori a Campi Bisenzio, di fronte alla fabbrica.

Adesso l’obiettivo è quello di dare la massima tutela ai 422 lavoratori della Gkn e dell’indotto e creare nuovi strumenti contro le delocalizzazioni. Due sfide che la Regione Toscana, ma soprattutto il Governo centrale dovranno saper cogliere e vincere in tempi rapidi.”

«La sentenza del tribunale del lavoro di Firenze, che blocca la procedura di licenziamento collettivo alla GKN di Campi Bisenzio, è un fatto molto importante perché condanna i comportamenti antisindacali messi in atto dalla proprietà e ristabilisce con chiarezza i diritti dei lavoratori e del sindacato. Le multinazionali e i fondi di investimento devono sapere che in Italia le leggi si rispettano e che non si può disporre a piacimento delle vite delle lavoratrici e dei lavoratori. Ora bisogna tenere alta l'attenzione perché non sarà una sentenza a far ripartire la produzione o a impedire la delocalizzazione. La politica deve muoversi e deve farlo in fretta. Il presidente Draghi e il ministro Giorgetti assumano tutte le decisioni e le iniziative necessarie a tutelare il sistema produttivo italiano e la vita e la dignità delle persone». Lo rende noto il coordinamento regionale di Sinistra Civica Ecologista.

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