Giornata mondiale contro violenza sulle donne: una casa di seconda accoglienza a Firenze

Oggi un flash mob Ponte a Greve. Raddoppiano le violenze domestiche nel Chianti. Il presidente del Consiglio Giani: “Arte e cultura sono da sempre armi di contrasto a fenomeni aberranti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2017 20:11

Nello scorso anno solare, su Firenze e provincia è stato registrato un aumento degli ammonimenti del Questore per stalking del 71,4%.

"La Città Metropolitana di Firenze - avverte Benedetta Albanese, consigliera delegata alla Promozione sociale e alle Pari Opportunità - ha recuperato 61.266,00 euro per cofinanziare progetti per il sostegno delle vittime di violenza domestica e dei loro figli (per 55 mila euro) e progetti di contrasto al bullismo e al cyberbullismo (per 6.266,00 euro)". Circa i progetti contro la violenza domestica sono stati presentati due programmi antiviolenza; uno dalla Società della Salute di Firenze per l'area che comprende le zone sociosanitarie di Firenze, Sud-Est, Nord-Ovest e Mugello, su cui opera il Centro Antiviolenza Artemisia, con il programma 'La rete di Nicoletta' (dedicato alla fondatrice di Artemisia, Nicoletta Livi Bacci).

Il Comune di Firenze sarà il soggetto attuatore del programma, cioè il soggetto a cui la regione assegnerà i fondi regionali di cui chiedere la rendicontazione. Per l'area interessata, che comprende quattro zone socio-sanitarie, la Città Metropolitana ha aderito al programma 'La rete di Nicoletta' cofinanziando con 45 mila euro la realizzazione di una Casa di seconda accoglienza dedicata alle vittime che fuoriescono dalle case rifugio o che comunque si trovano ad affrontare percorsi di autonomia. 

L'altro programma, #donnealcentro, è della Società della Salute Empolese Valdelsa, per la zona sociosanitaria di Empoli, su cui opera il Centro Antiviolenza Lilith delle Pubbliche assistenze riunite. La programmazione è condivisa con parte dell'area pisana, in particolare con la Sds Valdarno Inferiore. Circa diecimila euro sono stati destinati dalla Metrocittà a questo progetto. Dunque in tutto 55 mila euro suddivisi per cinque zone sociosanitarie tra area fiorentina ed Empolese Valdelsa.

Unicoop Firenze lancia una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle molestie, dello stalking e della violenza sulle donne, problematica che si consuma soprattutto tra le mura domestiche. #liberedallapaura è il filo conduttore della campagna e delle iniziative che vogliono puntare i riflettori sul tema e sulla necessità di una reazione individuale e collettiva a un fenomeno troppo spesso al centro delle cronache, in tutte le sue differenti tipologie di violenza fisica, psicologica e economica. Da oggi, 25 novembre è quindi attivo il nuovo sito www.liberedallapaura.it sul quale è possibile dare il proprio contributo, scrivendo una frase sul tema della libertà di essere donna.

Le frasi e i contributi saranno raccolti e restituiti come raccolta disponibile sul sito, insieme a altri materiali relativi all’iniziativa 2016 “Parla con lei”, sul tema del rapporto uomo donna. La cooperativa è da sempre mobilitata a fianco delle donne, un impegno lungo 365 giorni attraverso il sostegno alle associazioni che si occupano di combattere la violenza di genere. In occasione del 25 novembre, inoltre, sono numerose le attività e gli appuntamenti organizzati dalle sezioni soci sul territorio. Dopo aver affrontato lo scorso anno il tema degli uomini maltrattanti, l’idea della campagna 2017 #liberedallapaura è quella di stimolare tutte le donne a esplicitare quelle limitazioni e quei condizionamenti che valgono solo in ragione del loro essere donna e non uomo.

Essere libere di uscire la sera da sola, di potersi mettere una minigonna senza subire apprezzamenti, di fare carriera senza essere penalizzate sono soltanto alcuni degli auspici della campagna promossa da Unicoop Firenze, a cui chiunque potrà contribuire.

Questa mattina, alle 11 presso il Centro*Ponteagreve, si è tenuto il flash mob ideato e realizzato dalle associazioni Da uomo a uomo e ASD Firenze Oltrarno Pattinaggio, in collaborazione con le sezioni soci Coop Firenze sud ovest e Scandicci. La coreografia, incentrata sulla figura femminile, si è svolta come un gioco di pattini, specchi e musica, durante il quale i pattinatori hanno coinvolto il pubblico presente in galleria con l’obiettivo di stimolare una reazione e una riflessione sui comportamenti quotidiani dai quali possono originarsi fenomeni di violenza fisica e psicologica. Un ulteriore segnale e richiamo alla giornata del 25 novembre è l’allestimento a tema dei carrelli spesa per richiamare l’attenzione sul problema e invitare tutti a esprimere il proprio pensiero sul sito e nel proprio agire quotidiano.

Il camper della Polizia di Stato di Firenze, questa mattina, è stato in Piazza San Giovanni, con personale specializzato della Squadra Mobile della Questura di Firenze, per fornire un punto di informazione, di ascolto e di supporto qualificato sul tema. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che contro la violenza sulle donne e, più in generale, contro ogni forma di violenza di genere, non è sufficiente agire solo quando il reato è consumato, ma è necessario intervenire prima, attraverso un’incisiva opera di informazione e supporto alla cultura di genere che vede, da anni, la Polizia di Stato costantemente impegnata. Tra le misure di contrasto al fenomeno vi è la misura preventiva dell’ammonimento del Questore, che ha la finalità di scoraggiare atteggiamenti violenti o inopportuni che potrebbero degenerare in illeciti penali. Stamattina, anche il noto regista e attore Leonardo Pieraccioni ha dato il suo contributo per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne.

“È una violenza insensata e incomprensibile. Le istituzioni devono impegnarsi per contrastare un fenomeno tanto brutale e drammatico, spesso sommerso, a volte sottovalutato. Non dimenticare volti e storie deve essere la nostra priorità”. Così il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha inaugurato la mostra ‘Battito d’ali’, di Rossella Baldecchi, celebrando al contempo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Prendendo spunto dalla “drammaticità” che traspare nei disegni dell’artista pistoiese, il presidente ha parlato anche di “speranza”.

“Arte e cultura sono da sempre armi di contrasto a un fenomeno che anni fa credevamo lontano da noi e dal nostro mondo” ha detto ricordando come da presidente del Consiglio comunale di Firenze volle far parlare una ragazza impegnata a raccontare la scomparsa di donne in Messico. “Oggi – ha continuato il presidente – i media ci riportano numeri impressionanti: nella sola Toscana dal 2006 al 2016 si sono registrati 101 femminicidi. Tra il 2009 e il 2017 si sono rivolte a un centro antiviolenza quasi 19 mila donne, nell’83 per cento dei casi vittime del partner”. “Una società civile e democratica non può nutrirsi di abusi e violenze” ha detto ancora Giani parlando della “straordinaria sensibilità e forza” che la mostra ospitata nelle sale del Consiglio trasmette.

“Il messaggio che Rossella riesce a veicolare ha un valore altissimo”. “Attraverso il suo linguaggio, che oggi viviamo con forte tensione emotiva, possiamo rinnovare il nostro impegno nella società civile, nel processo di formazione della cultura, affinché questa piaga sia presto debellata e una comunità di tolleranza e civiltà, come quella toscana, sia sempre in prima fila nella battaglia che celebriamo ogni 25 novembre”.

Contemporaneamente, la Sala Affreschi di Palazzo del Pegaso, si è svolto, di fronte ad un pubblico attento e numeroso un convegno dal titolo: “Femminicidio ed infibulazione: due facce della stessa tragica medaglia”. Il toccante e coinvolgente incontro, promosso dal Consigliere regionale Elisa Montemagni (Lega Nord), ha visto la partecipazione della Dr.ssa Francesca Bendinelli, specializzata in analisi transazionale, dell’avv.to Monica Nassisi, Presidente Ass.ne Legittima Difesa e della Dr.ssa Elena Ricci, esperta di psicologia del lavoro e delle organizzazioni che ha trattato del delicato e spesso, colpevolmente, poco analizzato tema dell'infibulazione che, nel mondo, coinvolge tuttora decine di milioni di donne in tenera età.

La parte introduttiva, è stata affidata ad Elena Vizzotto, Responsabile delle politiche femminili della Lega Nord Toscana, mentre l'evento è stato brillantemente moderato dalla giornalista Lisa Ciardi.

Lo sportpetutti scende in campo contro la violenza sulle donne in occasione della Giornata Mondiale che viene celebrata il 25 novembre. Un impegno non solo metaforico ma fatto di piccole e grandi azioni virtuose. Nel corso degli anni Uisp Firenze ha portato avanti e sostenuto iniziative e progetti di numerose associazioni presenti sul territorio e le campagne nazionali a sostegno delle donne che hanno subìto violenza. Quest’anno in occasione della Giornata mondiale Uisp aderisce alla manifestazione di Roma, “Non una di meno”, per rilanciare il costante impegno in difesa dei diritti e per le pari opportunità anche attraverso lo sport e organizza momenti di riflessione in tutta Italia: “L’Uisp in campo contro la violenza sulle donne”, è questo lo striscione che l’associazione esporrà nel corso delle iniziative sportive previste nel fine settimana.

Un modo per diffondere la cultura del rispetto reciproco nel mondo dello sport e della società. Uisp Firenze, nella convinzione che il rispetto dei diritti, passi anche dalla rappresentatività ha puntato nel corso dell’anno ad una maggiore presenza delle donne all’interno degli organismi dirigenti. Un input in tal senso è arrivato direttamente dal congresso di gennaio che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza femminile. Un impegno che parte dal singolo per arrivare a essere condivisa dalla collettività.

E’ aumentato del doppio il numero delle donne che subisce violenza nei territori del Chianti. Una cinquantina le cittadine, in gran parte donne di età compresa tra i 30 e i 60 anni e madri italiane e straniere con figli minori, che si sono rivolte agli sportelli di San Casciano e Tavarnelle nell’ambito del progetto Sportello antiviolenza territoriale sostenuto dall’Unione comunale del Chianti fiorentino e gestito dall’Associazione Artemisia. Donne che subiscono violenza entro le mura di casa da parte di mariti ed ex coniugi o fidanzati.

Madri alle quali la violenza è agita non solo fisicamente ma anche psicologicamente private di autonomia economica, dipendenti in ogni aspetto della vita quotidiana dal coniuge. Sono alcuni dei dati che emergono dalla relazione che elabora informazioni e contenuti delle richieste di aiuto e prese in carico di donne residenti nei comuni di Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa. Oltre 30 sono le donne seguite al momento con percorsi specifici e personalizzati, dagli operatori Artemisia in stretta collaborazione con gli assistenti sociali dell’Unione comunale del Chianti fiorentino e le forze dell’ordine.

Nella relazione appare anche qualche caso di stalking, violenza sessuale e in molti casi è il convivente a perpetrare maltrattamenti sia fisici che psicologici. “Sta crescendo ma è ancora basso il dato - rilevano le assessore alle Pari Opportunità dei comuni di San Casciano, Greve e Barberino e Tavarnelle Consuelo Cavallini, Maria Grazia Esposito e Giulia Casamonti – che ci indica il numero delle donne che riesce a trovare la forza e il coraggio per denunciare la violenza, vorremmo dire a tutte coloro che si trovano in una situazione di difficoltà o di pericolo che una strada per uscirne è possibile e lo sportello antiviolenza può davvero dare una mano e trovare insieme alle persone che vi si rivolgono un’opportunità di vita migliore”.

L’Unione comunale, ente capofila nell’ambito della Conferenza dei Sindaco sul progetto degli sportelli antiviolenza territoriali, sta lavorando non solo al fine di potenziare il servizio di sostegno alle donne ma anche nella ricerca della struttura adeguata ad accoglierle e nell'incremento dell’offerta di posti letto laddove si presentano richieste di aiuto da parte di donne e madri con figli. Un fenomeno che purtroppo ha ripercussioni anche sui figli. Sono 31 i minori interessati dalla violenza domestica agita sulle madri e 19 sono le donne madri con figli minori rilevate dalla relazione dell’attività dell’associazione Artemisia.

La maggior parte è di nazionalità italiana (26) e solo 8 hanno sporto denuncia.

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