Funghi-boom in Toscana. Dalla Lunigiana al Mugello passando per la montagna pistoiese e la Garfagnana è una stagione eccezionale. Le piogge agostane, insolite ed abbonanti per frequenza e quantità accompagnate da temperature calde ed assenza di vento, hanno innescato le condizioni ideali per favorire la nascita strepitosa della specie fungina più ambita e prelibata: i porcini.
Un’esplosione di rara generosità di questi tempi che ha attirato nei boschi anche i cercatori della domenica sollecitati dal tam tam dei social purtroppo però spesso inesperti ed ignari dei rischi che si nascondono all’ombra di castagneti, terreni scoscesi, foglie umide e sentieri. Pericoli che sono legati alle attività di ricerca dei funghi così come al loro consumo.
A dirlo è Coldiretti Toscana che ha elaborato un semplice vademecum per guidare anche i fungaioli meno esperti alla raccolta in sicurezza e al loro utilizzo in cucina. “La raccolta è un’attività affascinante e piacevole che ci riconnette con la natura e con i nostri boschi ma anche estremamente pericolosa se non praticata con attenzione e rispettando semplici linee guida che possono salvare la vita o evitare spiacevoli situazioni come smarrimenti, cadute ed intossicazioni” mette in guardia Coldiretti Toscana.
Per prima cosa evitare improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – evidenzia Coldiretti Toscana – vanno dalla pianificazione dei percorsi all’evitare punti ripidi o pericolosi, dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri evitando di dare ascolto a detti e luoghi comuni. Di fronte a dubbi ed incertezze è necessario rivolgersi sempre ai Comuni, alle Unioni micologiche o presso i micologi delle ASL territoriali. Per quanto riguarda le attrezzature è fondamentale utilizzare per la raccolta cestini di vimini, che arieggiano i funghi e favoriscono la diffusione delle spore, mentre è meglio evitare le buste di plastica. Altri aspetti da tenere in considerazione sono la presenza della fauna selvatica e vipere sempre da tenere in considerazione quando si invade il loro habitat ed il rispetto per le attività agricole presenti dove ci sono colture in atto.
I funghi rappresentano una risorsa importante per le economie di montagna legate allo sviluppo e sfruttamento del bosco segnate spesso purtroppo – precisa Coldiretti Toscana – dall’abbandono, incuria e dall’azione criminale dei piromani. L’attività di ricerca – continua Coldiretti Toscana – non ha solo una natura hobbistica, che coinvolge moltissimi vacanzieri ma spinge il turismo che seguono immediatamente l’estate con una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi, ristoranti ed agriturismi di prodotti tipici locali, grazie anche alle numerose sagre autunnali.
Per i meno avventurosi il consiglio è quello di consumarli in uno dei 5.600 agriturismi della nostra regione che propongono piatti e ricette a base di funghi ed acquistarli nei mercati contadini di Campagna Amica quando possibile, e quando non lo è di verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei.
Una garanzia – continua Coldiretti Toscana – per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia durante l’anno – conclude Coldiretti Toscana – se ne consumano in media circa un chilo a testa.
IL DECALOGO COLDIRETTI PER IL “CACCIATORE DI FUNGHI”
- Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
- Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
- Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
- Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
- In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
- Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.
- Non raccogliere funghi sconosciuti
- Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
- Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
- Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo
Fonte: Elaborazione Coldiretti
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