Firenze tra Tav e Tramvia: il vero nodo è la Mobilità

I cambiamenti di programma sulla nuova Stazione Av ed Hub ferro-gomma hanno riaperto il dibattito sul sistema trasportistico locale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2017 15:04
Firenze tra Tav e Tramvia: il vero nodo è la Mobilità

Il nodo fiorentino continua a stringersi su se stesso. Non una Stazione dell'Alta Velocità alla Norman Foster, ma una Stazione più piccola con un Hub o interscambio ferro-gomma dove far incontrare i pullman turistici, autobus locali, tramvia, taxi e car sharing ed al tempo stesso un collegamento veloce tra l'Hub e la Stazione Centrale, vuoi per le coincidenze interne ma anche perché Santa Maria Novella è strategica accogliendo tutti i capolinea della Tramvia e quasi tutte le linee degli autobus.

I tecnici di Rfi ci stanno studiando, sembra con il coinvolgimento dello stesso architetto Foster, chiamato a rivedere la 'cattedrale degli specchi' in misura più funzionale ad i nuovi obiettivi dichiarati.Obiettivi, specie quello dell'intermodalità, che già erano presenti nel progetto iniziale ma che in molti non avevano memorizzato.Non è ancora chiaro cosa accadrà a regime, perché Rfi potrà occuparsi della realizzazione di una parte del sistema, non spetta alle Ferrovie entrare nel merito delle fermate urbane ed extraurbane che competono all'amministrazione del capoluogo ed alla Città Metropolitana, dove metropolitana è un termine quanto mai fuorviante.Intanto i lavori proseguono sia sul versante della Stazione agli ex Macelli sia sull'intersezione al viale Redi con la Linea 2 che collegherà l'Aeroporto Amerigo Vespucci a Peretola e Santa Maria Novella.I cittadini danno i numeri? I comitati sono in fibrillazione, c'è chi spolvera le carte sulle richieste di Valutazione di impatto Ambientale e chi misura le nuove superfici utili domandandosi quali traiettorie seguiranno granturismo, pullman ed autobus per raggiungere il famoso Hub.Il Comitato dei Cittadini Area Fiorentina ricorda oggi che "Ferrovie nell’incontro di ottobre con gli Enti locali, ha svelato i risultati di un sondaggio effettuato su un campione di 4.000 viaggiatori nelle stazioni di Milano C., Bologna AV, Firenze S.M.

Novella e Campo di Marte, Roma Termini e Napoli C. Secondo quell’indagine, nel caso che la fermata AV di Firenze fosse stata nell’area degli ex Macelli, il 15% dei viaggiatori non avrebbe utilizzato più la nuova stazione AV modificando le proprie abitudini di viaggio.

Un regalo al concorrente NTV che Trenitalia non avrebbe potuto permettersi".Continuano poi i rappresentanti della cittadinanza attiva "Il 58,5% degli intervistati avrebbe preferito che tutti i treni AV da/per Firenze avessero continuato ad attestarsi nelle stazioni di Firenze S.M.

Novella e Campo di Marte, come avviene già oggi. Ciò anche in base all’esperienza non soddisfacente delle stazioni passanti di Bologna AV, di Roma Tiburtina e di Milano Rogoredo. In pratica, diceva FSI, la stazione in linea per alleggerire il traffico AV su S.M.

Novella c’è già ed è quella di Campo di Marte che accoglie il 10% dei viaggiatori. Adeguiamo quella stazione, miglioriamo le infrastrutture del nodo e affidiamoci alle nuove tecnologie di controllo e gestione del traffico; per il tunnel si vedrà".E poi, cosa è accaduto? "Opponendosi a questa ragionevole soluzione quella parte del potere politico locale che ha sempre inseguito la chimera della stazione a Nord ovest, soprattutto a spese di Firenze, ha prima chiesto un’impossibile attestamento dell’ AV sotto S.M.

Novella, poi la stazione di superficie di ‘Circondaria’, infine ha estratto dal cilindro l ’ hub treno/gomma.Ma i numeri forniti per giustificare questa nuova favolosa creatura non modificano i dati. I 3.000 passeggeri al giorno che vi transiterebbero, sui 30.000 totali dell’AV a Firenze, sono gli stessi che oggi scendono e salgono a Campo di Marte".E si arriva al piano generale della Mobilità.

"Senza alcun serio piano per la mobilità fiorentina il Sindaco in persona – lo stesso che aveva definito la Foster “un incomprensibile spreco di denaro pubblico” - ha proposto a Ferrovie di utilizzare lo scavo agli ex Macelli per “trasformare gran parte degli spazi commerciali, in uno spazio per i bus extraurbani, di collegamento interregionale e anche per un flusso di bus turistici prevedendo la discesa e la salita dei passeggeri".

Secondo i dati forniti dall’Assessore Giorgetti, il Comune si aspetta un traffico di circa 700 bus al giorno, per un totale di 20.000 passeggeri nelle 24 ore, ciò che permetterebbe di “ridurre il costo di gestione della Stazione Foster ad 1 euro per ogni passeggero”.

Tutti soldi sottratti alla città e dati a Ferrovie per convincere l’azienda ad investire in quel sito".Valutazioni sulla fattibilità, progetto ex novo, variante urbanistica "Al netto dei tempi necessari ad un simile programma quali sarebbero le conseguenze probabili per la città? Difficile governare i flussi di bus turistici concentrandoli in un solo punto, dal momento che essi, a causa dei loro itinerari prefissati, dipendono piuttosto dalle esigenze degli operatori turistici.Quanto ai bus extraurbani un riordino e concentrazione dei servizi avrebbe senso nei pressi della stazione principale, non di una semplice fermata sotterranea come quella agli ex Macelli.

Non dobbiamo dimenticare infatti che i viaggiatori regionali e interregionali continuerebbero a salire e scendere a S.M. Novella. In questo caso, per coloro che volessero raggiungere gli ex Macelli, non resterebbe che il tram visto che, come dice Giorgetti, sempre per invogliare all’investimento, occorre “ tirare una riga sopra tutte le richieste di ‘people mover’ o navette che dir si voglia”. Queste proposte estemporanee, muovendosi secondo una logica di accrescimento a Nord Ovest, ormai superata dagli effetti della globalizzazione e delle ripetute crisi economiche, non possono che preparare nuovi disastri per la città" concludono i comitati.

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