Firenze Libro Aperto: posti in piedi per Carlo Lucarelli

Si parte dalla Bologna della Uno bianca e si arriva al commissario De Luca passando per l'ispettore Coliandro

Antonio
Antonio Lenoci
18 febbraio 2017 23:44

Carlo Lucarelli presenta alla Fortezza da Basso "Intrigo italiano", 216 pagine per un romanzo edito da Einaudi. In piena Guerra Fredda, tra giallo, spionaggio e thriller ritorna il commissario De Luca.

Il saluto al pubblico fiorentino parte da un aneddoto: Lucarelli sorvegliato speciale da parte degli inquirenti. Sono gli anni della Uno bianca e c'è un giallista che "non volendo ci aveva azzeccato". Impossibile pensare a Lucarelli e non rivedere delle sagome disposte in uno studio, nella penombra, affacciarsi all'interno di una narrazione dettagliata e puntuale di uno dei tanti intrighi italiani.Lucarelli negli ultimi anni è cresciuto molto, oltre la seconda serata ha sperimentato vari ambienti dal fumetto ad una narrazione televisiva meno nera, alla sceneggiatura.

Coliandro ad esempio, un personaggio che ha "bucato lo schermo"  funzionando oltre ogni aspettativa perché forse ha incarnato quel poliziotto che vive nella mente di molti italiani. "Adesso farei fatica a scrivere un romanzo sull'ispettore Coliandro - confessa - perché nella mente del lettore ci sono stampati i gesti di Giampaolo Morelli che ha vestito i panni di Coliandro ed è cresciuto con lui. Se scrivessi dovrei seguire quel modello. Mi è riuscito meglio con il commissario De Luca semplicemente perché è accaduto tutto diversamente, esisteva prima dell'interpretazione del bravo Alessandro Preziosi ed ancora oggi non saprei quale volto dargli". Lucarelli oggi effettua dirette sui Social con gli spettatori che commentano su Facebook ricevendo quasi tutti una risposta, secondo i tempi perfetti del narratore essenziale, ed è anche una icona della cronaca nera affrontata in varie fasce orarie e con vari tagli più o meno giornalistici.Troppa cronaca nera in tv? "Le cose o si fanno bene o si fanno male, alcuni programmi lo fanno male.

Vogliono raccontare tutto, subito e ti danno dettagli davanti ai quali lo spettatore si chiede: "Ma perché mi racconta anche questo?". Fare audience non è una risposta valida. Ci sono poi programmi che raccontano la cronaca nera per raccontare quei meccanismi che sono dietro la parte oscura della nostra vita ed allora in quel caso è giusto raccontarli".Nuove forme di comunicazione digitale però, sostiene Lucarelli "Il libro fisico continua ad essere importante. Tecnologicamente è la cosa migliore per leggere.

La lettura ha vari punti di forza quali la riflessione, la lentezza. Non dobbiamo leggere solo i libri di carta e non gli e-book. Ognuno tocca un elemento diverso della conoscenza".

Scrive Lucarelli: "Quando il commissario De Luca, appena richiamato in servizio dopo cinque anni di quarantena, si sveglia da un incidente quasi mortale, non gli occorre troppo tempo per mettere in fila le tante cose che non tornano. Da lunedí 21 dicembre 1953 a giovedí 7 gennaio 1954, con in mezzo Natale ed Epifania, mentre la città intirizzita dal gelo scopre le luci e le musiche del primo dolcissimo consumismo italiano, tra errori, depistaggi, colpi di scena il mosaico dell'indagine, scandita come un metronomo, si compone. E ciò che alla fine ha di fronte non piace affatto a De Luca".

Di cosa parla Intrigo italiano? "C'è stato un omicidio a Bologna, una città coperta di neve in cui i tram scampanellano sulle rotaie e la gente affolla i ristoranti per i tortellini di Natale: la bella moglie di un professore universitario è stata annegata nella vasca da bagno del trappolone, l'appartamento da scapolo del marito. De Luca sarà costretto a scegliere se seguire il suo vecchio cuore di cane da caccia o quello nuovo, di cane bastardo".

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