Festa della Repubblica Italiana: le benemerenze insignite

Il Consiglio regionale celebra principi Costituzione e il grande valore della libertà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2024 22:58
Festa della Repubblica Italiana: le benemerenze insignite

Firenze – In un periodo in cui si vogliono acuire le divisioni la Festa della Repubblica deve essere occasione per riaffermare, con forza e senza tentennamento alcuno, di essere parte di una comunità unita impegnata nel difendere il valore della libertà così come conquistata con tanta fatica e sacrifici.

Il presidente del Consiglio regionale, a nome di tutta l’Assemblea legislativa, ricorda storia e significato del 2 giugno: occasione per riflettere sulle trasformazioni politiche e sociali e per riaffermare i principi fondamentali del nostro Stato così come sanciti nella Costituzione.

Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, è Questore della provincia di Firenze dal 2022. Nell’arco della sua brillante carriera nella Polizia di Stato è stato Questore delle province di Agrigento e di Bergamo. Nel periodo bergamasco, che ha coinciso con l’emergenza pandemica dovuta al Covid-19, si è reso promotore di una iniziativa benefica in favore della Comunità “Don Milani” e protagonista di un progetto di solidarietà in favore dell’Agenzia a Tutela della Salute.

Gli è stata conferita dalla Provincia di Bergamo la benemerenza “Renato Stilliti” per il grande impegno profuso a favore della comunità bergamasca in uno dei momenti più drammatici della storia recente del Paese. Nel capoluogo fiorentino ha ricevuto il diploma con la nomina di “Accademico d’Onore” per essersi distinto per la tutela e la prevenzione del patrimonio artistico e culturale nazionale”.

Approfondimenti

È con questa motivazione che oggi, 2 giugno 2024, il Questore Maurizio Auriemma ha ricevuto il titolo onorifico di Commendatore della Repubblica che ha voluto dedicare a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato.

Il riconoscimento è stato consegnato in piazza Signoria di fronte alle Autorità civili e militari, in occasione della cerimonia celebrativa del 78° Anniversario della Repubblica Italiana. Nella stessa giornata hanno inoltre ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica, per i loro meriti professionali, il Sovrintendente capo a riposo della Polizia di Stato Michele Lattanzio e il Funzionario dell’Amministrazione Civile dell’Interno Paolo Ceccherelli.

EMPOLI

Nella mattinata di oggi, domenica 2 giugno 2024, la città di Empoli ha celebrato la Festa della Repubblica Italiana. La cerimonia si è tenuta alla presenza della sindaca, di rappresentanti del consiglio comunale e della giunta, delle istituzioni civili e militari e della cittadinanza, nel Cenacolo degli Agostiniani di via dei Neri. Nel corso dell'iniziativa, molto partecipata, è stata consegnata una copia della Costituzione a tutte le cittadine e a tutti i cittadini che, dal primo maggio 2023 al 3 maggio 2024, hanno acquisito la cittadinanza italiana: una consegna che simbolicamente ha voluto rappresentare il benvenuto a ognuno e ognuna di loro nella comunità italiana ed empolese.

La sindaca, al cui intervento è seguito quello del presidente del Consiglio comunale di Empoli, ha ribadito la centralità di valori come la solidarietà, l'uguaglianza, la democrazia e la giustizia, ricordando il significato profondo e i principi della Carta costituzionale, legge fondamentale dello Stato italiano. In totale i nuovi cittadini empolesi sono 199, dei quali 107 femmine e 92 maschi.

Per quanto riguarda le nazionalità di origine di queste persone, la più numerosa è quella albanese (56), seguono quella marocchina (35), nigeriana (16), romena (14), cinese (13), filippina (10), somala (6), georgiana, senegalese e ucraina (5), bangladeshi, egiziana e moldava (4), indiana, peruviana e serba (3), ivoriana (2), australiana, brasiliana, britannica, bulgara, colombiana, polacca, russa, singalese, togolese, tunisina e venezuelana (1).

PRATO

Responsabilità e impegno: queste le parole con le quali il Prefetto, Michela La Iacona, ha esortato le giovani generazioni ad avere cura della nostra Repubblica, nel giorno del suo 78° anniversario. Tanti i cittadini che in Piazza delle Carceri hanno voluto condividere la “Festa di tutti gli italiani” dimostrando di essere coscienti del valore che assume la ricorrenza del 2 giugno e della necessità di essere attenti “guardiani” della democrazia. Le celebrazioni hanno avuto inizio con il tradizionale ingresso dei Gonfaloni dei Comuni della provincia e dei Labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Il Prefetto, accompagnato dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, ha passato in rassegna i Reparti schierati. Successivamente, sulle note dell’Inno di Mameli – eseguite dalla Banda dell’Associazione Nazionale Finanzieri – dopo l’Alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento dei Caduti, è stata data lettura del tradizionale messaggio che il Presidente della Repubblica, in occasione del 2 giugno, rivolge ai Prefetti. A seguire, l’allocuzione del Prefetto che, nell’esprimere il proprio orgoglio di essere un Prefetto della Repubblica e di poter “servire” la Repubblica con assoluta dedizione e con slancio e passione per essere garante, unitamente alle altre Istituzioni, delle conquiste faticosamente raggiunte e celebrate nella nostra Costituzione, ha sottolineato che la Festa della Repubblica non è solo un momento di celebrazione, ma anche di profonda riflessione sul cammino che abbiamo percorso e su cosa ancora possiamo e dobbiamo fare. Il Prefetto ha evidenziato che dobbiamo ricordarci di dare un senso ad alcune parole semplici che spesso dimentichiamo e che, invece, meritano di essere costantemente declinate; una di queste è la parola responsabilità, responsabilità nel nostro agire.

Essere responsabili significa essere agenti attivi, fare cioè ognuno la propria parte al meglio delle proprie possibilità, promuovendo il rispetto delle regole, il valore della legalità e la lotta contro ogni forma di corruzione, che è il primo nemico della libertà di ciascuno. Il Prefetto ha sottolineato, ancora, come sia assolutamente indispensabile impegnarci a trasmettere con entusiasmo alle nuove generazioni il prezioso patrimonio che abbiamo acquisito senza stancarci mai perché i ragazzi sono i migliori alleati per custodirlo e per confidare in un futuro migliore. La cerimonia è stata impreziosita dall’intervento di Andrea e Sofia, 2 alunni in rappresentanza della quinta classe B della scuola primaria “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Prato che, con la spontaneità che contraddistingue i bambini, hanno letto delle brevi ma profonde riflessioni sul significato di questa giornata.

Andrea, facendosi interprete del Prefettura di Prato Ufficio territoriale del Governo 2 pensiero dei propri compagni si è soffermato sull’art. 3 della Costituzione cogliendo il valore dei principi in esso enunciati, giacchè proprio in virtù del principio dell’uguaglianza i suoi compagni stranieri e una compagna non vedente possono frequentare la scuola come tutti. Anche l’art. 37 ha colpito l’attenzione dei piccoli alunni che hanno evidenziato quanto sia importante che le donne lavoratrici abbiano pari diritti perché la donna non deve essere pagata di meno se fa lo stesso lavoro dell’uomo. Sofia ha evidenziato di essere una bambina di origine cinese, nata a Prato, dove grazie al principio costituzionale di uguaglianza ha potuto integrarsi con la propria mamma in questa città. Parimenti, significativa è stata la riflessione compiuta da Giorgia, in rappresentanza degli alunni della terza classe A-Gr dell’Istituto Professionale “Guglielmo Marconi” di Prato.

L’attenzione è stata posta sull’articolo 139, l’ultimo della Costituzione, ma con un significato importante perché sancisce che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. In questo articolo, la parola Repubblica è una parola santuario, una parola-luogo che vigila sui diritti fondamentali di tutti gli italiani…rappresentando il sunto della nostra storia dopo l’esperienza devastante della dittatura fascista. Per questi motivi, ha esortato tutti a ricordare che il rosso scarlatto del tricolore rammenta quotidianamente la passione e il sangue del sacrificio degli eroi che hanno reso possibile ciò di cui beneficiamo e che non dobbiamo dare per scontato. Il Prefetto ha espresso gratitudine ai giovani studenti per l’entusiasmo con cui si sono impegnati ad interpretare i valori fondamentali della nostra Costituzione e ai docenti che con autentica passione si dedicano alla loro formazione incidendo significativamente sul loro futuro percorso di vita. Sono state, inoltre, consegnate 5 onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. I festeggiamenti ufficiali si sono conclusi con il suggestivo dispiegamento, dalla cima delle mura del Castello dell’Imperatore, del vessillo tricolore a cura del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. La Festa della Repubblica è proseguita in piazza Duomo dove sono stati esposti i mezzi istituzionali e allestiti gli stand a cura della Questura, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Provinciale, della Polizia Locale, della Protezione Civile Comunale e della Croce Rossa Italiana. Infine, con la collaborazione delle Associazioni Confcommercio e Confesercenti, le vetrine dei negozi della città sono state adornate con il simbolo del tricolore.

PIETRASANTA

A distanza di pochi giorni dall’inaugurazione di Apuane – il murale collocato fino al prossimo gennaio sul muro esterno del complesso monumentale di Sant’Agostino, a Pietrasanta – l’artista siciliano Tano Pisano, che vive e lavora ormai stabilmente nella città versiliese questa mattina è stato protagonista di una performance sul sagrato del Duomo.

Su invito del Sindaco Alberto Stefano Giovannetti, l’Artista ha celebrato la Festa della Repubblica completando un meccano che richiama gli elementi dell’emblema della Repubblica Italiana - la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia – montati su un supporto che reca i colori della bandiera italiana. A tutto ciò si è aggiunto l’estro di Tano Pisano che, a destra dell’emblema, ha deciso di collocare alcune stelle che escono dalla figura simbolica per trasformarsi in bianche colombe della pace stilizzate, «nell’atto di volare via, perché purtroppo la situazione internazionale ci sta allontanando dalla pace» dice l’Artista. Tutto il meccano – che semplicemente si intitola Per la pace – alla fine è risultato un bassorilievo, ennesima opera di Tano Pisano destinata a far riflettere sulle questioni dei nostri tempi.

L’Artista ha deciso di donare l’opera Per la pace al Comune di Pietrasanta e infatti, come confermato dal Sindaco, per qualche tempo resterà visibile a tutti nel Municipio.

STAZZEMA

Sono stati i superstiti Adele Pardini e Romano Berretti a deporre una corona di alloro al cippo dedicato ai caduti sulla piazza della chiesa di Sant’Anna di Stazzema. E’ iniziato così, oggi 2 giugno, l’omaggio alla Festa della Repubblica italiana nel Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Insieme a loro c’erano anche Siria Pardini, Lidia Berretti e Mario Marsili, altri tre sopravvissuti alla strage di Sant’Anna, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona e il presidente dell’Associazione Martiri Umberto Mancini. Dopo il gesto commemorativo, l’iniziativa si è spostata nella sala Ernesto Balducci del Museo della Resistenza, dove è intervento il professore Massimo Luciani, Accademico dei Lincei, e docente emerito di diritto pubblico alla facoltà di giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma.

«Il 2 giugno - ha aperto la sua orazione il professore Luciani - non è un giorno come un altro. E Sant’Anna di Stazzema non è un luogo come un altro. Sant’Anna è il luogo in cui (come a Marzabotto, come a Boves, come alla Risiera di San Sabba, per non ricordare che tre fra i tanti possibili, drammatici, esempi) l’Italia ha conosciuto appieno l’abisso della barbarie. Il 2 giugno è il giorno del suo riscatto».

Il noto costituzionalista italiano nel suo intervento ha ripercorso alcuni passaggi chiave di quei mesi cruciali per l’Italia, dalla votazione per la scelta fra monarchia e repubblica, alle dinamiche politiche che hanno portato alla stesura della Costituzione, spiegando alcuni concetti in essa contenuti, come il ripudio alla guerra o l’avversione nei confronti del fascismo, e la capacità della Carta costituzionale italiana di vedere nel futuro. «Una Costituzione, una Repubblica, che guardano al futuro, dunque - ha concluso il professore Massimo Luciani -.

È bene ricordarlo qui, in questo luogo. “Un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale”, ha detto il Presidente Mattarella nella sua Dichiarazione del 12 agosto 2023. Il Presidente ha così operato una felice saldatura fra la memoria del passato, che non può e non deve cancellarsi, e l’impegno alla costruzione del futuro.

E, del resto, lo stesso articolo 1, comma 1, della legge n. 381 del 2000 ha istituito, qui, il Parco nazionale della pace soprattutto “per costruire il futuro anche sulle dolorose memorie del passato”.

Una comunità politica che non ha memoria, viva e costantemente rinnovata, del proprio passato non ha radici. Ma una comunità politica che non la proietta nel presente e nei giorni a venire non ha futuro».

L’Associazione Martiri di Sant’Anna ha invece scelto proprio il giorno della Festa della Repubblica per dare il via alla votazione (prettamente femminile) che permetterà di selezionare uno dei quattro bozzetti realizzati dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara per poi realizzare una statua in memoria del coraggio e del sacrificio delle donne di Sant’Anna di Stazzema.

«Le donne sono state purtroppo e loro malgrado - ha detto Umberto Mancini, presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna - le protagoniste di quello che è avvenuto a Sant’Anna: 258 i corpi femminili riconosciuti nell’Eccidio del 12 agosto, e tre donne hanno ricevuto per i loro atti di eroismo la medaglia d’oro al merito civile: Genny Bibolotti Marsili, Milena Bernabò e Cesira Pardini. Le donne sono state anche le vere protagoniste della rinascita di Sant’Anna. Per queste ragioni abbiamo ritenuto di doverle omaggiare con una scultura che verrà collocata in piazza Anna Pardini, la vittima più giovane dell’eccidio».

La giornata di festa si è conclusa con il giornalista Daniele Biacchessi che ha presentato il suo ultimo libro “Eccidi nazifascisti. L’Armadio della Vergogna”. Un testo che ripercorre gli eccidi nazifascisti avvenuti in Italia durante la Seconda guerra mondiale, facendo ricorso al prezioso lavoro del giornalista Franco Giustolisi, colui che coniò il termine “L’Armadio della vergogna”.

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