Ferragosto nel carcere: una tradizione radicale

Venerdì 9 agosto ultima cena galeotta a Volterra per sostenere un progetto di agricoltura sociale. Barni: "Finalmente sbloccata la situazione del Teatro". Visita anche a Livorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2019 23:55
Ferragosto nel carcere: una tradizione radicale

FIRENZE- Il carcere in Italia continua ad allontanarsi sempre di più dal rispetto dei precetti costituzionali sulla finalità della pena. Per queste ragion, il Partito Radicale ha organizzato una nuova serie di visite in numerosi istituti penitenziari lungo tutta la Penisola. L’iniziativa, che si svolgerà nei giorni 15-18 agosto coprendo il maggior numero possibile di carceri, coinvolgendo parlamentari, sindaci, consiglieri regionali e comunali, per non pochi dei quali questa sarà la prima visita nei luoghi della pena in Italia. A Firenze, il prossimo 15 agosto, il carcere di Sollicciano sarà visitato da una delegazione composta da attivisti dell’Associazione Progetto Firenze, dal segretario della Camera Penale fiorentina e dai consiglieri comunali del gruppo Sinistra Progetto Comune.

La loro sarà una visita “cella per cella” con l’obiettivo di verificarne di persona e in dettaglio le problematiche e continuare a costruire un ponte tra il carcere cittadino, le istituzioni, e la città. La delegazione sarà composta da:

  1. Antonella Bundu, consigliera comunale Sinistra Progetto Comune
  2. Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune
  3. Luca Maggiora, segretario Camera Penale di Firenze
  4. Grazia Galli, Associazione Progetto Firenze
  5. Sandra Gesualdi, Associazione Progetto Firenze
  6. Maria Milani, Associazione Progetto Firenze
  7. Sandra Gesualdi, Associazione Progetto Firenze
  8. Emanuele Baciocchi, Associazione Progetto Firenze
  9. Massimo Lensi, Associazione Progetto Firenze (responsabile delegazione)
  10. Tommaso Grassi, ex consigliere comunale Firenze Riparte a Sinistra

Il 9 agosto appuntamento al Carcere di Volterra per l'ultima serata delle CENE GALEOTTE, che chiuderà l'edizione 2019 di un progetto unico e, come testimoniato ancora una volta dallo straordinario riscontro di pubblico (sold out per tutte le serate proposte durante l'anno), sempre più atteso e partecipato. Ad affiancare i detenuti – protagonisti di questo progetto unico ideato dalla direzione della Casa di Reclusione di Volterra (PI) e realizzato in collaborazione con Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore Si Scioglie Onlus - sarà FABRIZIO MARINO del RISTORANTE MAGGESE di San Miniato (PI), che guiderà la brigata galeotta nella realizzazione di una cena vegetariana gourmet aperta al pubblico su prenotazione obbligatoria. L’intero incasso della serata andrà a sostenere l’ORTO DEL LOLLI, attività di agricoltura sociale nata a Volterra 12 anni fa, grazie alla quale l’associazione Mondo Nuovo offre un’opportunità di inclusione sociale a persone con disabilità psico-fisiche.

Il sostegno al progetto rientra nell’ambito della campagna Pensati con il Cuore della Fondazione Il Cuore si scioglie, avente l’obiettivo di sostenere l’acquisto di nuovi materiali e attrezzi per la coltivazione dell’orto. Le Cene Galeotte sono possibili grazie al sostegno economico di UNICOOP FIRENZE, al fianco della struttura carceraria di Volterra fin dalla nascita del progetto, che, oltre a fornire gratuitamente le materie prime necessarie alla preparazione dei menu, assume regolarmente i detenuti per le giornate in cui sono impegnati nella realizzazione dell’evento.

"Un passo avanti decisivo verso la realizzazione del teatro stabile nel carcere di Volterra. Al termine del sopralluogo è stato convenuto che lo spazio più idoneo è l'attuale area passeggi, a ridosso della torre del Mastio. Adesso, insieme a tutti i soggetti coinvolti, ci metteremo a lavoro per arrivare nel più breve tempo possibile al raggiungimento dell'obiettivo". Così la vicepresidente regionale Monica Barni al termine del sopralluogo che si è tenuto venerdì presso il carcere di Volterra. Il sopralluogo era stato fissato lo scorso 18 luglio, al termine dell'ultimo tavolo convocato dalla Soprintendenza presso i propri uffici, per valutare la possibilità di arrivare al termine del percorso.

Al sopralluogo hanno preso parte la vicepresidente regionale Monica Barni, il garante regionale dei detenuti Franco Corleone, l'assessore alla cultura del Comune di Volterra Dario Danti, gli ingegneri della Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Pisa e Livorno, il provveditore alle opere pubbliche di Toscana Marche Umbria Marco Guardabassi, il viceprovveditore del PRAP Rosalba Casella, architetti del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, i vigili del fuoco, rappresentanti della fondazione Michelucci e, per la compagnia della Fortezza, Armando Punzo e Cinzia De Felice. "L'incontro di oggi – ha aggiunto Monica Barni – ha finalmente sbloccato la situazione.

Tutti i soggetti che hanno partecipato hanno dimostrato volontà di arrivare alla realizzazione del progetto. Al termine del sopralluogo si è convenuto che lo spazio più idoneo è l'attuale area passeggi a ridosso della torre del Mastio. La riunione che si è tenuta al termine del sopralluogo presso l'ufficio della direttrice del carcere di Volterra, la dottoressa Maria Grazia Giampiccolo, si è svolta in un clima collaborativo: tutti i soggetti hanno dimostrato di voler lavorare in modo condiviso per arrivare nel più breve tempo possibile al risultato finale.

Il teatro consoliderà le attività teatrali, la cui metodologia, apprezzata a livello internazionale, ha modificato la vita all'interno del carcere, no n solo per i detenuti, ma anche per tutti gli operatori". Il primo passo del percorso sarà la richiesta alla sovrintendenza di Pisa, da parte del provveditorato alle opere pubbliche Toscana Umbria Marche, dell'esecuzione di saggi archeologici preventivi nello spazio indicato.

Nella giornata di giovedì l'Assessore Raspanti ha visitato le sezioni di media e alta sicurezza della Casa Circondariale Le Sughere insieme al Garante comunale dei detenuti Giovanni De Peppo e a due funzionarie del settore sociale del Comune di Livorno. L'Assessore ha trascorso in carcere tutta la mattina, vistando i detenuti cella per cella, parlando con loro e col personale interno per definire un quadro dei bisogni e definire le linee di una progettazione condivisa con l'Amministrazione penitenziaria: “Il carcere è parte della città- dichiara l'assessore- è un servizio pubblico importante e purtroppo trascurato.

Soltanto un carcere che funzioni bene garantisce la società dal rischio di recidive criminali e può contribuire all'obiettivo di costruire comunità più sicure. Nel corso dei prossimi cinque anni intendiamo sviluppare una progettualità che accresca il livello di integrazione sociale del carcere e delle persone che vivono o lavorano al suo interno. Abbiamo riscontrato problemi di varia natura, legati ai limiti della struttura, ai rischi di sovraffollamento e alla carenza di personale. Si tratta di problemi annosi comuni alla maggior parte degli istituti di pena italiani.

Dobbiamo fare quanto in nostro potere affinché il carcere sia davvero, come prevede la Costituzione, un luogo di recupero e reinserimento sociale delle persone e non di umiliazione e afflizione. Siamo già al lavoro in questo senso”.

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