Femminicidio: la vicinanza di Prato alla famiglia di Elisa Amato

Le donne del M5S: “Lo Stato deve farsi garante di una cultura che crede nella parità di genere e che la tutela”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2018 19:49
Femminicidio: la vicinanza di Prato alla famiglia di Elisa Amato

Prato esprime tutta la vicinanza alla famiglia di Elisa Amato, nel dolore per la terribile vicenda che l’ha coinvolta. E in discussione è anche discussione il retroterra culturale di mancato rispetto per le donne evocato dalle parole del Vescovo Franco Agostinelli: “tutti dobbiamo sentirci chiamati a fare un esame coscienza ed essere pronti a dare il proprio contributo, affinché la nostra comunità abbia come punti di riferimento il rispetto del valore umano e cristiano della persona”.

“Dopo aver appreso dell'ennesimo caso di femminicidio, avvenuto così vicino a noi e per mano di un nostro concittadino, noi donne del Movimento 5 Stelle vorremmo ribadire alcuni concetti cardine della nostra convinzione politica, soprattutto alle donne del nostro territorio. Spesso – sottolineano alcune consigliere toscane del Movimento 5 Stelle – quando si parla di femminicidio si commette l’errore di descriverlo come un gesto isolato, un raptus momentaneo frutto della disperazione di un uomo fragile che non voleva essere rifiutato e che per questo ha perso il controllo; al contrario, come sostengono da sempre le operatrici delle associazioni che si occupano quotidianamente di violenza sulle donne, il femminicidio non è un atto singolo o frutto di un raptus momentaneo, ma è spesso il triste finale di tutta un'escalation di violenze di varia natura tra cui quella fisica, psicologica, economica, lo stalking, perpetrata da un uomo ai danni di una donna. I tristi fatti di questi giorni ce lo dimostrano: non c'è il profilo del mostro, non si tratta di un uomo apparentemente violento o socialmente emarginato.

Non c’è nemmeno il gesto improvvisato di un uomo in preda ad un delirio: c'è solo un uomo che non accetta che una donna ricopra un ruolo che lui non ha deciso per lei, e che per questa ed altre ragioni premedita la sua morte. Negli assassini è chiara la volontà di uccidere, tant'è vero che pianificano con precisione il modo ed il momento in cui agiranno, procurandosi addirittura porto d’armi e taniche di acido o benzina se necessario. Perché se non sei mia non sarai di nessun’altro. Il fatto che questa tragica vicenda sia accaduta così vicina a noi ci deve convincere una volta di più che non si tratta di un problema lontano da noi e che coinvolge solo certi tipi di persone che non hanno nulla in comune col nostro modo di essere e di vivere.

Al contrario, la violenza di genere è trasversale ad ogni classe sociale, economica e culturale e riguarda tristemente anche il nostro territorio. La violenza di genere è la naturale conseguenza di una cultura prepotentemente patriarcale, improntata nei secoli sul ruolo subalterno della donna verso l'uomo, rafforzata con molti stereotipi di genere, e che da sempre influenza negativamente la vita degli individui di sesso femminile. Gli strascichi di questa cultura rendono possibile, anche nel ventunesimo secolo, l'esistenza dei femminicidi. Nella nostra visione politica lo Stato dovrebbe farsi garante di una cultura che crede nella parità di genere e che la tutela.

Vanno eliminati gli stereotipi di genere presenti nei libri di testo fin dalle scuole elementari, sui social e nei programmi televisivi; vanno formati gli operatori di tutti i livelli, compresi i medici di famiglia e gli insegnanti, a riconoscere i segnali della violenza di genere e ad attivare le misure per contrastarla; dobbiamo garantire che le denunce trovino riscontro prima negli operatori e poi nella legge, perché spesso chi denuncia maltrattamenti non viene creduta e, cosa altrettanto importante, impedire che le vittime subiscano una rivittimizzazione durante l’iter giudizio che ne consegue. Solo con questi necessari passi potremmo forse mettere fine ad una cultura patriarcale incompatibile con la libertà di determinare la propria vita, solo così potremmo finalmente smettere di morire per mano di un uomo.

Noi donne impegnate nella politica locale faremo di tutto per far si che le istituzioni si muovano nella direzione della tutela delle donne ed invitiamo i nostri colleghi uomini a supportarci nelle nostre battaglie. Esprimiamo – concludono le esponenti del Movimento 5 Stelle – le nostre più sentite condoglianze a due famiglie distrutte da una violenza che ormai non dovrebbe ormai più esistere”.

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