Elezioni: approvate le liste Pd per le regionali

IL PD Firenze incontra il Terzo Settore. Enrico Rossi: “Mettere insieme la Toscana più forte e quella più debole”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2015 16:04
Elezioni: approvate le liste Pd per le regionali

Sono state approvate ieri mattina durante la direzione regionale le liste dei candidati PD al consiglio regionale della Toscana per le elezioni regionali di domenica 31 maggio. “Liste forti e aperte al rinnovamento che aiuteranno a garantire alla Toscana altri cinque anni di buongoverno”, questo il primo commento del segretario regionale Dario Parrini. La Direzione del Pd della Toscana si è riunita a Firenze e ha votato le liste che presenterà nei 13 collegi.

Parrini nel suo intervento ha sottolineato che le 80 candidature, 40 uomini e 40 donne, età media 45 anni, rispecchiano il pluralismo emerso nell'ultimo congresso del partito e il valore dell'ampia legittimazione territoriale delle scelte, che ha visto oltre 700 dirigenti locali del Pd partecipare alle direzioni provinciali che hanno avanzato le proposte oggi in larghissima misura convalidate dalla direzione regionale. Sui capilista la proposta avanzata dal segretario regionale e accolta con oltre il 90% dei consensi dalla direzione regionale è stata "nel senso dell'equilibrio di genere (non obbligatorio per legge) e dell'innovazione".

Da ciò è scaturita l'idea di affidare, tranne che nel caso degli assessori regionali uscenti Saccardi e Ceccarelli, numeri uno della lista nei collegi di Firenze città e Arezzo, il ruolo di capilista a donne e uomini del partito che non ricoprono funzioni di vertice nei singoli collegi “ma che tuttavia si stanno facendo le ossa o sono stati in prima fila nell'attività di partito nel territorio o nelle amministrazioni locali”. “Mi pare di grande importanza – ha anche detto Parrini – aver messo in primo piano la questione di genere anche nei capilista”.

I Capolista: nel collegio di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, nel collegio Firenze 1 (Firenze città) Stefania Saccardi, nel collegio Firenze 2 (Mugello-Valdarno-Chianti) Fiammetta Capirossi, nel Firenze 3 (empolese-valdelsa) SerenaButi, nel Firenze 4 (piana fiorentina) Monia Monni, nel collegio della provincia di Grosseto Valentina Culicchi, in quello della provincia di Livorno Gianni Anselmi, a Lucca Ilaria Giovannetti, Giacomo Bugliani a Massa Carrara, Antonio Mazzeo a Pisa, Massimo Baldi a Pistoia, Nicola Ciolini a Prato e Stefano Scaramelli a Siena.

“Siamo di fronte a due 'Toscane', una più forte e una più debole; una che è in piedi ed una che è più ferita e sofferente. Il nostro progetto per la prossima legislatura è semplice: mettere insieme in tutta la Toscana queste realtà, affinché la crescita che vogliamo sia positiva per tutti e si redistribuisca e raggiunga i più bisognosi di aiuti e di attenzioni e le aree più deboli della Regione”. Sono le parole di Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, pronunciate in un passaggio del suo discorso tenuto questa mattina a Livorno nel corso dell'iniziativa dipresentazione del programma elettorale insieme alle forze politiche che compongono la coalizione che lo sostiene, il Partito Democratico e la Lista Civica 'Popolo Toscano'. “Nella sua storia – ha detto Rossi - la sinistra ha sempre vinto così: riunificando le forze del lavoro, costruendo patti fra produttori e riuscendo ad includere, in questi patti, quanto più possibile chi finora è stato escluso o tenuto ai margini”.

“Noi, a differenza della destra – ha proseguito - non ci accontentiamo dell’egoismo, di una crescita che riserva ai poveri e alle aree più deboli le gocciole che colano a terra dal banchetto dei ricchi e dei più forti. Il nostro è un progetto di crescita e di benessere diffuso. Un progetto di libertà e di uguaglianza". “Le nostre sfide e gli strumenti – ha aggiunto - sono certamente cambiati ma i valori da cui dipende il nostro successo sono gli stessi. Essi sono antichi come la nostra fiducia ostinata in un mondo migliore.

La nostra inquietudine non è venuta meno. Non siamo certo appagati dei risultati raggiunti. Per questo, per fare ancora di più e meglio, ci candidiamo a governare la Toscana per i prossimi cinque anni”. Secondo Rossi, “Dalla crisi si esce anche camminando su strade nuove, ma queste non si trovano sospese nel vuoto. Perché il loro tracciato coincide con la storia migliore e progressista della nostra civiltà. Abbiamo anche noi un cammino da fare insieme per i prossimi anni; lo abbiamo tracciato con grande impegno e lavoro quotidiano.

Ora uno sforzo ancora più duro ci attende. Un programma ancora più ambizioso; di uscita dalla crisi e di costruzione di un equilibrio più avanzato e più inclusivo”. L'iniziativa di presentazione del programma elettorale tenutasi a Livorno presso il Terminal Crociere del Porto, a cui hanno partecipato centinaia di persone, si era aperta con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del naufragio avvenuto la notte scorsa a largo di Lampedusa.

Approfondimenti

“Ridurre i centri di spesa senza per questo tagliare i servizi al cittadino, garantendo il decentramento istituzionale fondamentale per dare respiro ai territori. In questo senso come IdV appoggiamo l’idea dell’accorpamento delle Regioni promossa dal governatore Enrico Rossi, che in una fase difficile come questa potrebbe restituire vigore agli enti locali, aprendo le porte anche a nuovi trasferimenti di funzioni. L’organizzazione territoriale ha bisogno di essere ripensata per essere resa più funzionale; in questa ottica è stata decisa la soppressione delle Province come enti di primo livello.

Forse anche le Regioni possono essere messe al centro di un nuovo disegno che ne riveda l’articolazione e porti magari a una riduzione del numero, accorpando quelle di dimensioni minori e caratteristiche comuni. Anche perché c’è bisogno di ridefinire le politiche di area vasta ed evitare la moltiplicazione dei costi. Così il segretario regionale dell’IdV Toscana, Giovanni Fittante.

“Per la prima volta ho deciso di metterci la faccia. Per la prima volta mi candido ad un ruolo istituzionale. Fino ad oggi ho portato il mio contributo attraverso altre forme di partecipazione nella società civile e attraverso il mio lavoro nella pubblica amministrazione. Ma sono convinta che siamo in una fase storica per certi versi decisiva per il nostro futuro. Perchè la sinistra ha la grande occasione di essere protagonista del rinnovamento che il PD e il governo di Matteo Renzi stanno portando avanti.

Chi si sente in grado di dare il proprio contributo, in maniera diretta e concreta, lo faccia. E io, personalmente, voglio davvero farlo”:così Marta Rapallini, presidente dell’Istituto Gramsci Toscano, ha annunciato in maniera ufficiale la partenza della campagna elettorale per la sua candidatura al prossimo Consiglio Regionale. Lo ha fatto dalla sede del suo comitato elettorale, proprio nel cuore di Firenze, in via Pisana 74 rosso a due passi da Porta San Frediano: “ho scelto di aprire il mio (piccolo) comitato in questo luogo vivissimo e spero che la mia porta sempre aperta possa invitare ad affacciarsi per darmi idee, suggerimenti, o per dirmi ciò che non va e che deve cambiare.

Da lì tutti i giorni andrò in tutti i mercati della città con scarpe comode e spalle larghe. E quando dico tutti, intendo proprio tutti”. Rapallini non vuole che la sua sia una campagna per addetti ai lavori, no ai centri dei pochi e sì alle periferie dei tanti: “mi potrete trovare sempre dove stanno le persone. Non sarà una campagna sfarzosa, non mi appartiene, in questo momento credo che la politica debba dare un segnale forte di etica e di risparmio.

Così sono io e così sarà la mia campagna. Una campagna che abbiamo deciso di chiamare Smarta le idee per due motivi semplicissimi. Il primo – spiega Rapallini - è che il futuro si costruisce con le idee. Per cambiare le cose che non funzionano servono le idee e non bei discorsi. Il secondo motivo è legato alla necessità che abbiamo di accelerare i processi: è finito il tempo della burocrazia, il tempo del poi e del mai, il tempo del populismo.

Dobbiamo riflettere sulle cose ma dobbiamo agire. Velocemente. Concretamente. Insieme. Per questo abbiamo scelto di usare come hashtag #martastaconme, invertendo il paradigma tradizionale. Per farlo, anche in Toscana, serve partire dal Lavoro, e dalla capacità di mettersi dalla parte dei più deboli, riducendo le disuguaglianze e aumentando i diritti.

Ma allo stesso modo non possiamo pensare a un futuro migliore per i nostri figli se non sapremo investire in Scuola, Formazione, Università, Cultura, Ricerca e Innovazione. Da qui passa il rilancio dell’occupazione, da qui la strada per rimettere in moto il Paese. In queste ore il Presidente Renzi ha promesso ai cervelli in fuga di cambiare l’Italia: io voglio aiutarlo a partire dalla Toscana”. L'ultimo pensiero di Rapallini è per la città: “E poi c'è Firenze, la città metropolitana, che dovrà essere il motore dell'intera regione ma che allo stesso tempo dovrà sapersi confrontare con le altre realtà per costruire insieme politiche che sappiano valorizzare la Toscana tutta”

Parte domani 20 aprile da Fiesole la campagna elettorale di Serena Spinelli, candidata per il Pd nel collegio Firenze 2 (Fiesole, Chianti fiorentino, Valdarno, Val di Sieve e Mugello). Medico Pediatra al Meyer, 42 anni, madre di Pietro e Agnese, Serena Spinelli ha fatto parte per due legislature del Consiglio Comunale di Fiesole (1999-2004 e 2004-2009), con delega prima alla Scuola e al Turismo, poi al Sociale-Sanità. Una candidatura all'insegna dell'entusiasmo e del rapporto con i cittadini per il "ben amministrare". L'incontro è fissato alle ore 21 presso la Casa del Popolo di Fiesole.

Martedì 21 aprile, dalle ore 17,30, presso il Circolo PD "Andreoni", in via A. D'orso 8 a Firenze,si terrà un incontro pubblico tra il PD Firenze ed il Forum Nazionale del Terzo Settore che sarà rappresentato dal Portavoce Nazionale Pietro Barbieri. All'incontro parteciperà l'Assessore al Welfare e Vice Presidente della Regione Toscana Stefania Saccardi , il Segretario PD Firenze Federico Gianassi ed il Responsabile Welfare PD Antonio PalaIl nostro dialogo con quel giacimento prezioso di umanità che è il Terzo Settore , deve essere costante e costruttivo - dicono il Segretario Federico Gianassi ed Antonio Pala - perché la Politica , se vuole cambiare davvero, deve avere l'intelligenza e l'umiltà di far tesoro dell'esperienza che il Volontariato matura quotidianamente mettendo le mani ed il cuore nelle pieghe più nascoste della società, nella sofferenza e nel dolore di quel prossimo che altrimenti sprofonderebbe nella solitudine.

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