Domani manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese

Presidio in solidarietà (alle 16:00) di fronte alla chiesa di San Lorenzo. Altra manifestazione in via Martelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2021 23:50
Cos’è la Nakba?

Mentre i bombardamenti a Gaza e nel sud di Israele continuano, sabato e domenica manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese si svolgeranno in diverse città toscane. Il 15 maggio ricorrono inoltre 73 anni dalla Naqba, la catastrofe per i palestinesi, ossia la fondazione dello Stato di Israele, nato dopo lo sgombero di centinaia di villaggi arabi.

Il lancio di razzi da parte di Hamas è stata una risposta all'occupazione di Gerusalemme est e della spianata delle moschee. A questo lancio Israele ha risposto con una operazione militare di bombardamento della striscia di Gaza. Che si tratti di un rapporto di forza totalmente squilibrato, quello tra un esercito regolare e tra i più attrezzati al mondo contro una forza guerrigliera  nel ghetto di Gaza, ce lo dice la conta dei morti e dei feriti. Ad ora solo nella striscia di Gaza, sono 122 i morti palestinesi, di cui 31 bambini e adolescenti e 19 donne, circa 900 i feriti, 31 scuole danneggiate, 250 mila persone senza alcun accesso all'acqua.

Questo senza contare i morti negli scontri tra esercito, coloni di destra e polizia israeliana da un lato, palestinesi dall'altro, sia all'interno dello stato di Israele sia in Cisgiordania (nelle ultime ore qui si contano sette morti, tutti palestinesi). Di contro, dall'inizio del conflitto, sono morti sette israeliani.

"Occorre chiamare le cose con il loro nome e mettere gli eventi nel giusto ordine. I grandi media parlano di guerra, escalation, spirale di violenza. Ma queste parole sembrano fotografare una realtà simmetrica. Le parole giuste in realtà sono occupazione illegale, sgombero forzato, apartheid, bombardamento criminale della striscia di Gaza da parte di Israele, resistenza palestinese. La situazione attuale è stata generata nell'immediato dagli sgomberi forzati avvenuti da parte dell'esercito israeliano nel quartiere di Sheikh Jarrad.

Una situazione illegale che va avanti da tempo e che deriva dalla decisione unilaterale israeliana di considerare Gerusalemme – città multiculturale - capitale di Israele, compresa Gerusalemme Est, che è la parte a maggioranza araba della città. La situazione è stata aggravata dalla decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele al posto di Tel Aviv, decisione per ora avallata dallo stesso Biden, il che ha legittimato la destra estremista israeliana e lo stesso Governo Netanyahu ad accentuare le provocazioni nei confronti dei palestinesi.

Di fronte alle proteste pacifiche dei palestinesi contro gli sgomberi il governo israeliano ha usato una forza sproporzionata, irrompendo all'interno del luogo sacro per eccellenza, la moschea di al-Aqsa, durante le celebrazioni del Ramadan, con lanci di lacrimogeni e bombe stordenti, spesso ad altezza uomo, come si evince dall'alto numero di feriti arabi" dichiarano da Potere al Popolo Firenze.

Approfondimenti

"Non rinunciamo a difendere i diritti del popolo palestinese, a condannare il governo di Israele, a chiedere l'immediata cessazione della guerra impari, a batterci per la soluzione della questione palestinese e per la pace. L'unica soluzione per la pace rimane l'opzione due popoli, due Stati. La convivenza delle persone, dei cittadini di quell'area passa solo dal ritorno immediato alla pace ed alla fine delle violenze, dei soprusi, delle morti -affermano da Sinistra Italiana Toscana-

Le notizie di questi giorni parlano di una escalation della violenza (asimmetrica, per la verità, ma sempre da condannare, quando non è resistenza di popolo) e della irrisolta questione palestinese. Si tratta di un popolo al quale viene negato il più importante dei diritti, quello all'autodeterminazione e all'autogoverno. E che subisce da decenni una occupazione oppressiva e a tratti feroce. Le ultime vicende politiche in Israele ci fanno vedere la sempre crescente pulsione autoritaria e integralista delle forze di destra, ed è ragionevole temere che si stiano perseguendo solo obiettivi da spendere proprio negli equilibri politici interni.

Dunque, si torni indietro, si fermino le stragi di civili, si lavori ad una soluzione pacifica. Chi conosce la storia della nostra Europa non può che preoccuparsi nel vedere la destra nostrana, sovranista, che alimenta e cova al suo interno anche forme di antisemitismo, infame madre di tutte le discriminazioni, schierarsi adesso ipocritamente con l'Israele di Netanyahu. Insieme, incredibilmente, con forze dalle quali ci si aspetterebbe altri atteggiamenti, o almeno il semplice ricordarsi che l'interesse nazionale ha coinciso e tuttora coincide, con le soluzioni diplomatiche e di pace. Preoccupa il coro guidato di gran parte dei mezzi di informazione, che trasformano chi opprime in vittima, alimentando un supino e pericoloso conformismo acritico nemico di una autentica sovranità popolare democratica.

Noi affermiamo invece ancora che il popolo palestinese ha diritto ad una sua autonomia e libertà, ad uno Stato proprio e che l’autentica sicurezza di Israele non riposa sulla forza e sulla arroganza coloniale, ma su accordi di convivenza. Ricordiamo inoltre che la storia ha inequivocabilmente condannato espulsioni di massa delle popolazioni, in questo caso cacciate da dove abitano da decenni se non secoli" conclude Sinistra Italiana Toscana.

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