Domani in piazza CGIL e Uil per dire NO alla manovra

Insoddisfatte su fisco, pensioni, scuola, politica industriale, sulla lotta alle disuguaglianze sociali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2021 22:38
Domani in piazza CGIL e Uil per dire NO alla manovra

CGIL-UIL hanno indetto uno sciopero per tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata di giovedì 16 dicembre 2021. Per questa ragione saranno garantiti solamente i servizi essenziali. Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore per giovedì 16 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma e con il contemporaneo svolgimento di analoghe e interconnesse iniziative interregionali in altre 4 città, Bari, Cagliari, Milano e Palermo.

Alla manifestazione nazionale di Roma convocata a Piazza del Popolo alle ore 10 intervengono, tra gli altri, Maurizio Landini, segretario generale Cgil e Pier Paolo Bombardieri, segretario generale Uil. Qui confluiscono le delegazioni di Lazio, Campania, Toscana, Abruzzo, Molise, Umbria, Marche, Romagna. Dallo sciopero è esonerato il settore della sanità pubblica e privata, comprese le Rsa, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica.

Dalla Toscana in tanti e tante andranno a Roma con treni e pullman organizzati dal sindacato o anche con mezzi propri.

Dice la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini: “Vogliamo che questo paese cambi ripartendo dal lavoro, dalle pensioni, dal fisco, dai temi che interessano la vita reale delle persone e che sono contenuti nella piattaforma unitaria di proposte che abbiamo presentato al Governo, solo che il confronto tra le parti va fatto realmente e non a cose fatte. Una delle prime questioni dell’Italia è la precarietà del lavoro e l’assenza di politiche industriali: anche nell’attuale fase di ripresa economica, le assunzioni in grande maggioranza vengono fatte con contratti precari.

Così come sulle pensioni servono riconoscimenti per le donne e per chi svolge lavori usuranti. C’è inoltre un problema salariale: lavoratori e pensionati sono quelli che pagano il grosso dell’Irpef, occorre alzare le buste paga e le pensioni usando la leva fiscale, bisogna premiare le fasce più deboli, solo che il Governo fa l’esatto opposto offrendo benefici ai redditi più alti, utilizzando sempre le stesse ricette sbagliate del passato. La politica ascolti le nostre rivendicazioni per una maggiore giustizia sociale, senza risposte la nostra mobilitazione non si fermerà”.

Spiega il segretario generale di Uil Toscana Annalisa Nocentini: “Giovedì 16 dicembre saremo in piazza non contro qualcuno o qualcosa, ma per un Paese migliore e più giusto, che consideri inaccettabile la precarietà che tiene sotto scacco tantissimi lavoratrici e lavoratori, che non ceda ai ricatti su temi delicati come la sicurezza nei luoghi di lavoro, che investa risorse per evitare delocalizzazioni in nome di un profitto incontrollato che non lascia alcuna ricaduta sul territorio.

Manifesteremo in piazza a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per chiedere un welfare più attento alle persone, una redistribuzione della ricchezza che parta dalla riduzione del costo del lavoro, pensioni dignitose per chi dopo 41 anni di lavoro voglia andare in pensione. Non ci lasceremo intimidire da chi vorrebbe tacciare lo sciopero generale come un atto irresponsabile di lesa maestà. In tutto il Paese c’è una fetta larga di popolazione sempre più povera e inascoltata che reclama diritti e tutele.

La politica non può fare finta di niente e voltarsi dall’altra parte, abbia il coraggio di affrontare i problemi reali” 

Sinistra Italiana, unica forza politica presente in parlamento che si è schierato dalla parte dei sindacati, si batte quotidianamente nelle istituzioni per aiutate le classi sociali medie e basse, che rappresentano la maggioranza del popolo Italiano.

"È per questo motivo che stiamo raccogliendo migliaia di firme per presentare in parlamento una legge di iniziativa popolare, la Next Generation Tax, per abbassare le tasse al 90% dei cittadini e per far pagare qualcosa in più al 10% più ricco della popolazione italiana, per destinare risorse alle giovani generazioni. La manovra del governo Draghi va nella direzione opposta".

"Il governo dovrebbe varare delle leggi contro le delocalizzazioni, ma la proposta presentata dai lavoratori della GKN, sottoscritta anche dal nostro segretario nazionale, Nicola Fratoianni, è ancora ferma in parlamento. Il governo dei Migliori dovrebbe varare provvedimenti contro le forme di sfruttamento e di precarizzazione del lavoro, ma all’orizzonte non si vede nulla di tutto questo".

"Anche in Toscana aumentano la disoccupazione e le forme di precarietà nel mondo del lavoro. Ma in tutta risposta la legge di bilancio regionale varata dalla giunta Giani preannuncia tagli pesanti di fondi destinati ai servizi, per risanare il bilancio della sanità, settore già colpito da esternalizzazioni e privatizzazioni, che in questi anni hanno portato alla diminuzione di medici, infermieri e Oss.

"Per tutto questo auspichiamo una forte adesione allo sciopero generale del 16 Dicembre. Non è con gli accordi al ribasso che si sconfigge chi vuole togliere diritti al mondo del lavoro: servono battaglie sociali in favore dei lavoratori e delle lavoratrici".

«Sinistra Civica Ecologista condivide le ragioni che sono alla base dello sciopero generale indetto da CGIL e UIL per giovedì 16 dicembre. La legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo dal governo non danno risposte sufficienti su tante, troppe questioni ancora aperte: fisco, pensioni, scuola, sanità, precarietà, delocalizzazioni. La riforma fiscale riduce le aliquote per i redditi alti e medio-alti, lasciando ben poco alla stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, venendo meno al principio costituzionale dell'equità fiscale.

Non ci sono impegni seri e concreti sulla rendita finanziaria e sulla lotta all'evasione fiscale. Non vengono avanzate proposte per allargare la base contributiva e trovare così risorse per quei settori che sono stati duramente colpiti dalla pandemia come scuola, sanità, sociale. Perfino la proposta di un piccolo contributo di solidarietà a carico di coloro che guadagnano più di 75 mila euro all'anno è stato eliminato su richiesta della destra e di Italia Viva. Sul fronte del lavoro non si vedono provvedimenti per bloccare le delocalizzazioni e ridurre il precariato, a partire da giovani e donne.

Oggi servono politiche innovative per contrastare le disuguaglianze, affrontare le emergenze climatiche, gestire la transizione ecologica. Per questo giovedì saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati per chiedere giustizia sociale e ambientale. Perché insieme si può fare la differenza» Lo rende noto Sinistra Civica Ecologista.

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