Ddl concorrenza: mercoledì 24 novembre sciopero nazionale dei tassisti

Giudici (Uritaxi): “Si tradisce un accordo per avvantaggiare le multinazionali. E noi rispondiamo con le manifestazioni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2021 18:14
Ddl concorrenza: mercoledì 24 novembre sciopero nazionale dei tassisti

Manifestazioni unitarie e ad oltranza contro il ddl concorrenza. E' quanto annuncia Uritaxi, uno dei sindacati più rappresentativi della categoria dei tassisti, per protestare contro il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea inseriti dal Governo nel disegno di legge concorrenza. Lo sciopero è stato proclamato per il 24 novembre, con iniziative locali e nazionali che proseguiranno fino a quando, ribadisce la sigla sindacale, l'articolo 8 del ddl concorrenza non sarà ritirato e non saranno emanati i decreti attuativi della legge 12 del 2019.

“L’inserimento nel ddl – protesta il presidente di Uritaxi, Claudio Giudici – è contro ogni logica giuridica ed economica, in quanto si pretenderebbe di rimettere a logiche di mercato un settore che, in quanto amministrato come servizio pubblico, a tariffa amministrata, con obbligo di servizio e turnazioni imposte, non può per essenza subire concorrenza da chi a queste regole non è sottoposto. Diversamente, infatti, sarebbe il legislatore stesso a legalizzare un fenomeno di concorrenza sleale a vantaggio di alcuni ed a svantaggio dei tassisti”.

“Ancor più grave, perché capace di minare ogni fiducia nella classe dirigente, l’inserimento nel ddl concorrenza rappresenta anche la violazione di accordi siglati nel febbraio 2019 dai tassisti con questo Parlamento. Dopo aver accettato una serie di costose novità normative – prosegue Giudici – attendiamo ancora da tre anni i relativi decreti attuativi che darebbero concretezza ai pronunciamenti della politica in favore della legalità, contro l’abusivismo di operatori scorretti e multinazionali allergiche alle regole pubbliche. Oggi, violando la parola data, non solo si vanno a cestinare gli impegni pattuiti, ma addirittura si vorrebbero nuovamente cambiare le regole del gioco”-

“È questa mancanza di lealtà istituzionale verso un settore che ha, tra i servizi pubblici, indici di gradimento che non hanno pari (tra l’80% e il 90% a seconda delle città), per consegnarlo alla voracità speculativa delle multinazionali, che ha ricompattato i sindacati dei lavoratori con lo sciopero del prossimo 24 novembre. I tassisti – conclude il presidente nazionale di Uritaxinon si tireranno indietro, perché hanno capito che stavolta, più di sempre, c’è in gioco il futuro del settore e delle loro famiglie”.

"Il decreto concorrenza non è altro che una Troika mascherata. Inserire la categoria dei tassisti in zona Cesarini nel decreto concorrenza, è stata una mossa a dir poco scorretta da parte del Governo Draghi. Ma d’altronde, cosa ci potremmo aspettare da un esecutivo guidato dall’uomo delle Banche d’Europa.L’ex presidente della BCE ha fatto il gioco delle tre carte: prima ha scongiurato che balneari e tassisti rientrassero nel decreto, poi ha fatto rientrare parzialmente gli stabilimenti e totalmente i tassisti.

Si vede che qualcuno stava storcendo il naso da Bruxelles.La deregolamentazione del settore è una condanna a morte per tassisti e NCC che negli anni hanno lavorato sodo per adeguarsi alle nuove normative. L’Italia apre così le porte alla concorrenza sleale nei trasporti privati. Noi siamo dalla parte di questi professionisti che soltanto da pochi mesi si stanno riprendendo dalla crisi economica innescata dal Coronavirus. Una categoria di lavoratori troppo spesso dimenticata e frequentemente vittima di violenza! Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà al tassista brutalmente aggredito alcune notti fa a Firenze.

Nelle prossime settimane saremo in piazza con loro per dire ‘no’ a questo sopruso”. Lo dichiarano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio.

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