Mobilità a Firenze: tra tassisti e ciclisti poca comprensione?

Forse si tratta di solidarietà tra 'poveri', ma i soggetti deboli fanno squadra per sopravvivere

Antonio
Antonio Lenoci
21 settembre 2016 20:20
Mobilità a Firenze: tra tassisti e ciclisti poca comprensione?

Come eterni Guelfi e Ghibellini. Oggi Claudio Giudici, presidente Uritaxi Toscana sostiene in una nota la volontà dell'Amministrazione fiorentina di "dire basta all'uso indisciplinato della bicicletta".Secondo i ciclisti un uso indisciplinato è quello che gli automobilisti fanno della strada, dei marciapiedi, degli attraversamenti pedo-ciclabili e delle stesse piste, spesso occupate del tutto o in parte. Un aspetto, quest'ultimo, messo in risalto anche durante la conferenza regionale e nazionale sulla disabilità perché il disabile a volte ha quattro ruote due grandi e due piccine però rischia di stare fermo perché gli altri fanno il loro comodo.Esistono la mobilità su ferro, su gomma e poi c'è la mobilità elementare che comprende i mezzi elettrici e sostenibili fino ai ciclisti e pedoni.

Firenze non ha ancora deciso chi privilegiare e nell'indecisione si lamentano un po' tutti. Secondo il portavoce dei tassisti: "Si è diffusa una cultura sbagliata, secondo cui chi non inquina e non ingombra possa fare un po' come gli pare". Prosegue poi Giudici "Una sottovalutazione del fatto che una bicicletta è un veicolo a tutti gli effetti, disciplinato dal codice della strada, e non un pedone.

Troppe volte vediamo biciclette in controsenso, sui marciapiedi, sui passaggi pedonali, pretendendo di avere la precedenza come se fossero dei pedoni. Ma l'elemento che li differenzia da essi è la velocità, che obbliga a tempi di reazione completamente differenti gli altri conducenti". Il problema sorge quando neppure i pedoni ottengono la precedenza, cosa che capita molto spesso, purtroppo. 

C'è però un "Tuttavia" nel discorso di Giudici che sembra ribaltare la posizione del presidente Uritaxi. Giudici riconosce infatti l'esistenza di "Un grosso dei ciclisti che avanza istanze legittime, ha conoscenza puntuale delle problematiche che incontra a muoversi in città, quelle stesse problematiche che tengono tanti cittadini lontani dalla bici, la quale in generale, ma tanto più in questa fase di cantierizzazione radicale, rappresenta un valore aggiunto per la complessiva vivibilità della cittàÈ evidente che ad oggi vi sia difficoltà a recepire queste istanze. Se non fosse possibile ascoltarli settimanalmente in sede di commissione mobilità, andrebbe comunque trovato un modo per fare tesoro dei preziosi consigli che questi cittadini possono dare per migliorare la viabilità complessiva della città.

Un qualcosa che noi tassisti proviamo ogni settimana a fare, purtroppo con rarissimo recepimento delle nostre proposte".Nel finale dell'intervento presidenziale sembra celarsi quasi una solidarietà che mette sullo stesso piano il mezzo pubblico, nello specifico il taxi, e le due ruote rappresentate da centinaia di ciclisti che scrivono regolarmente a nove@nove.firenze.it poiché ogni giorni costretti ad elaborare percorsi utili per sopravvivere anche oltre l'asfalto rosso, che altrimenti ne delimiterebbe la circolazione alle sole piste ciclabili, spesso incomplete o chiuse per lavori.Manca un tavolo collettivo? Forse la Città Metropolitana è chiamata nuovamente ad uno sguardo dall'alto della cartografia urbana che sino ad oggi è mancato? Tuttavia, ogni giorno che passa è un rischio in più sulla strada.

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