Dantedì 2022 in Santa Croce

Settanta studenti del Gobetti Volta si confrontano con le Digital Humanities e spiegano l’attualità del Sommo Poeta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2022 15:48
Dantedì 2022 in Santa Croce

Firenze, 23 marzo 2022 - È dedicato al dialogo contemporaneo tra la Divina Commedia e i giovani il Dantedì 2022 in Santa Croce. Nasce dalla collaborazione tra l’Opera di Santa Croce, il liceo Gobetti-Volta e l’artista Felice Limosani il progetto che venerdì 25 marzo, proprio dalla prospettiva del mondo giovanile, concluderà nel complesso monumentale il lungo anno dantesco caratterizzato dalla scelta precisa di coniugare memoria e linguaggi della contemporaneità.

Un indirizzo che ha visto in Dante, il Poeta eterno di Felice Limosani, l’evento emblematico e più significativo.

I giovani e le Digital Humanities - Il Dantedì si aprirà nel cenacolo di Santa Croce dove, alle 9.30, si terrà l’incontro tra l’artista Felice Limosani e settanta studenti e studentesse del Gobetti- Volta che frequentano le classi terze e quarte dello scientifico. Un dialogo che illustrerà tutte le fasi compiute dall’artista nella Cappella Pazzi dove l’universalità del Poema dantesco è stata esaltata nell’incontro con le Digital Humanities, l’innovativo linguaggio che unisce le discipline umanistiche e le tecnologie digitali, di cui Limosani è uno dei principali interpreti artistici. Una Commedia a portata dei giovani, dunque, capace di accompagnarli e appassionarli conducendoli, con la sua dimensione immersiva, nella narrazione del Poema eterno.

Dante, un messaggio per il tempo presente Ma Dante, con la sua Commedia, ha ancora qualcosa da dire ai giovani d’oggi? Gli studenti del Gobetti Volta ne sono convinti e lo dimostreranno attraverso la lettura e l’interpretazione dell’XI canto del Purgatorio e dell’XI del Paradiso, quello dove san Domenico pronuncia l’elogio di Francesco d’Assisi. Con i loro insegnanti saranno protagonisti di una serie performances che si svolgeranno in alcuni luoghi simbolici della basilica: nel Cenacolo ai piedi dell’Albero della Vita del Gaddi e a due passi dai suggestivi frammenti del grandioso affresco dove l’Orcagna rappresenta +l’Inferno, nella Cappella Baroncelli con lo scenografico polittico di Giotto, e poi di fronte al Cenotafio, quella tomba vuota divenuta simbolo della volontà di riconciliazione di Firenze con il suo figlio più illustre.

Dopo averle discusse e scelte in classe i ragazzi reciteranno - anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo - le terzine della Commedia, collegandole al loro vissuto e al tempo presente, con uno sguardo che purtroppo vede in primo piano il dramma della guerra nel cuore dell’Europa.

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