Dante: viaggio inaugurale del Treno Firenze-Ravenna

Il sindaco Nardella: “Un omaggio al Poeta e un simbolo della ripartenza”. Visite guidate lungo le tappe della ferrovia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2021 17:06
Dante: viaggio inaugurale del Treno Firenze-Ravenna

“Era un viaggio programmato prima della pandemia che non si poté svolgere per motivi sanitari. Adesso inauguriamo questa tratta speciale dedicata al Poeta in un momento di maggiore sicurezza e speranza di ripartenza. Mi auguro che sia davvero il treno dell’ottimismo”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella alla partenza del viaggio inaugurale del treno storico a vapore Firenze-Ravenna che ripercorre le tracce di Dante Alighieri.

“Dante - ha affermato il sindaco - ha intuito il senso dell’Italia secoli prima della sua nascita politica e il treno a lui dedicato ci condurrà a una destinazione simbolica di rinascita, un nuovo umanesimo fatto di cultura, bellezza dei territori, identità”.

Al viaggio inaugurale hanno partecipato il ministro alla cultura Dario Franceschini, l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, la consigliera metropolitana alla cultura Letizia Perini e altre autorità.

Approfondimenti

A Marradi, nel rinnovato teatro degli Animosi, tappa musicale con un concerto del Maestro Riccardo Muti.

Dante slow, con l'ispirazione delle sue terzine e l'ausilio dei treni sulla ferrovia Faentina. Nascono così le visite Guidate all'ombra del Sommo Poeta fra antichi borghi, pievi e castelli. Nell'anno del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante, infatti, il Sommo Poeta viene celebrato anche attraverso una serie di itinerari guidati alla scoperta del territorio della Città Metropolitana di Firenze, dell'aretino e del ravennate, con visite anche a Poppi, Brisighella e Faenza, grazie a un'iniziativa della Città Metropolitana di FirenzeUnicoop Firenze, che finanzia il progetto, e Csc Sigma, rivolta ai residenti in Toscana ed Emilia Romagna, ispirata alle 'Vie di Dante', progetto turistico delle regioni Toscana ed Emilia Romagna.

Prendendo spunto da alcune celebri terzine della Commedia e dalle vicende legate alla vita dell'Alighieri, i partecipanti potranno attraversare le terre percorse dal poeta dal 1302, durante il suo esilio forzato da Firenze, seguendo la scia di luoghi e personaggi citati nei suoi versi.

"Dante - spiega Tommaso Triberti, consigliere della Metrocittà delegato al Turismo - fa in un certo senso da Virgilio del paesaggio, guida a una scoperta calma del territorio, nel quadro di un progetto ispirato alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione turistica dei luoghi interessati".

Le visite si svolgeranno il sabato e la domenica nei mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre.Ogni visita è riservata ad un numero massimo di nove partecipanti e prevede una durata di mezza giornata. Le visite sono gratuite. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile effettuarla dal lunedì a venerdi in orario: 9.00-13.00, 14.00-18.00, al tel. 055 0317740. I servizi verranno effettuati nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19 e realizzati anche in caso di pioggia.La Metrocittà è coordinatrice del progetto sovraregionale delineato in accordo da 35 Comuni toscani ed emiliano-romagnoli interessati a collaborare secondo un programma organico, per individuare un sistema turistico di prodotto interregionale denominato 'Le Vie di Dante tra Romagna e Toscana', a 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta.

Il progetto è incentrato sia su "cammini", ovvero itinerari percorribili a piedi o con altre forme di mobilità non motorizzata (bici, cavallo), sia su percorsi effettuabili, almeno in parte, con modalità di trasporto motorizzato ma a limitato impatto ambientale quali il treno.

L'Associazione Happennino presenta la rassegna culturale “L’Appennino di Dante”. L’iniziativa itinerante porterà i versi e lo spirito del Sommo Poeta tra le pietre e i crinali di alcuni piccoli borghi dell'Appennino marchigiano, proprio nell’anno delle Celebrazioni Dantesche. La Rassegna nasce da chiari riferimenti presenti nel Convivio e nella Divina Commedia e da un universo di simboli, luoghi, avvenimenti e personaggi che uniscono il Poeta all’Appennino, per lui luogo di esilio, e al “suo” Pane, metafora della lingua italiana e di unità nazionale.

Cinque iniziative in tre settimane tra giugno e luglio e una mostra allestita fino a settembre per omaggiare, riscoprire e celebrare Dante. Eventi e progetti sul territorio e una call to action a livello nazionale che inaugura la rassegna culturale.

Si inizia il 15 giugno con Il pane di Dante”, un invito a unirci simbolicamente tutti a un’unica tavola, da nord a sud, nel nome di Dante e del suo “pane come lingua”L’obiettivo è quello di unire metaforicamente l’Italia nel segno di Dante, così come l’Appennino unisce il Paese.

A partire da un’antica ricetta toscana, simile al pane orzato, tra l'integrale e il non lievitato, tutti coloro che vorranno – dai panificatori ai fornai, dai ristoratori agli studiosi di Dante, dai curiosi agli amanti della cucina – saranno invitati a preparare una pagnotta di “Pane di Dante” e a condividere una foto sui social il 15 giugno con l’hashtag di riferimento #ilpanediDante e taggando su Instagram @ilpanedidante . La ricetta e tutte le informazioni sull’iniziativa sono disponibili al sito www.ilpanedidante.it e sulle pagine Facebook e Instagram di Happennino.

Un’iniziativa simbolica attraverso la quale gli ideatori immaginano di “apparecchiare una tavola lunga quanto lo stivale (isole comprese). - commentano gli organizzatori. “Quella tra Dante e l’Appennino è una relazione profonda e simbolica.Proprio nel nostro Appennino, nel piccolo borgo di Castello della Pieve, è stato deciso nel 1301 l'esilio del Poeta.

L’Appennino lo ha diviso per sempre dalla sua Firenze, a cui Dante non farà mai più ritorno. L’Appennino ha offerto a Dante rifugio nel suo errare, portandolo a contatto con luoghi, genti e lingue che lo hanno ispirato a scrivere la sua opera più grande, La Divina Commedia. Quell’Appennino, linea che ancora oggi unisce (e divide) profondamente il nostro Paese, come spina dorsale, vuole celebrarlo, riunendo simbolicamente tutta l’Italia alla stessa mensa”, concludono.

Dopo l’iniziativa social “Il Pane di Dante”, la rassegna culturale continua alle ore 10 del 20 giugno a Castello della Pieve (Mercatello sul Metauro, PU) – il borgo in cui Carlo di Valois e Corso Donati, nel 1301, si incontrarono per decidere l'esilio di Dante Alighieri – dove si svolgerà l’evento “L'Esilio di Dante”, con Matteo Giardini e Daniele Sacco. All’ombra dell’antica torre, prenderà forma l’evento che ricostruisce la vicenda storica, personale e drammaturgica dell’esilio.

Si prosegue alle ore 19 del 27 giugno con l’evento “L’inferno di Guido”, a Peglio (PU), il borgo più panoramico di tutto il territorio del Montefeltro e dell'entroterra urbinate. Gli scorci faranno da scenografia al XXVII Canto dell'Inferno incentrato sulla figura di Guido da Montefeltro. A interpretare il canto sarà Maria Antonietta, cantautrice, musicista e scrittrice dalla spiccata sensibilità.

Il 29 giugno alle ore 21 il Castello Brancaleoni di Piobbico (PU) farà da cornice a Cristiano Godano, voce dei Marlene Kuntz, che alternerà letture scelte da La Vita Nova di Dante, a brani del suo repertorio eseguiti in sonorità intime, chitarra e voce. Titolo dell’evento: “Canzoni d’Amore”.

Il 4 luglio alle ore 21 la rassegna si concluderà nella frazione di Lamoli (Borgo Pace, PU) con “Dante da morire: Ultime lettere di Jacopo Ortis”, evento dedicato all'eredità civica, politica e spirituale di Dante attraverso un’inedita interpretazione de Le Ultime lettere di Jacopo Ortis, l’opera di Foscolo in cui risuona tutto il sentimento italiano del Risorgimento espresso secoli prima dal Sommo Poeta. Sarà Matteo Giardini a portare in scena la drammaturgia nella suggestiva e metaforica location dell'ufficio postale di Lamoli, uno dei più piccoli uffici postali d'Italia.

All’interno della rassegna culturale appenninica rientra anche la mostra allestita a Sant'Angelo in Vado (PU), “Dante Historiato da Federico Zuccari,dedicata al pittore vadese che illustrò la Divina Commedia in 88 disegni, ora conservati agli Uffizi di Firenze. Inaugurata il 23 maggio, la mostra rimarrà aperta fino al 5 settembre 2021.

Gli eventi si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19.

Tutte le iniziative de “L’Appennino di Dante” sono state ideate e organizzate dall’Associazione Culturale Happennino, grazie al prezioso supporto dei main partners MARCHE MULTISERVIZI e GIROLOMONI, al sostegno e al contributo di UNIONE MONTANA ALTA VALLE DEL METAURO e COMUNE DI MERCATELLO SUL METAURO, degli sponsor ADRIATICA ACQUE e T41B e al patrocinio di UNCEM e dei Comuni di PEGLIO, BORGO PACE, PIOBBICO, SANT'ANGELO IN VADO.

La rocca di Vernio, la famiglia degli Alberti, il Medioevo reale e letterario della Val di Bisenzio che compare a più riprese nella Divina Commedia di Dante, sono protagonisti dell’appuntamento di sabato 12 giugno alla scoperta della Rocca di Vernio e della sue leggende con partenze alle 15, 15.45 e 16.30.

Alla corte degli Alberti, questo il titolo dell’evento, condurrà infatti i partecipanti lungo un percorso suggestivo verso la rocca di Vernio, che avrà però inizio all’Oratorio dei Bardi di San Quirico, dove Alessandro Magini dell’Accademia Bardi li accoglierà con un saluto in musica, grazie all’organo settecentesco del complesso.

Fra la Divina Commedia e il territorio di Vernio e dell’Alta Valle del Bisenzio c’è un forte legame. Dante infatti nomina in tutte e tre le cantiche personaggi della famiglia Alberti, signori feudali del territorio. Nell’Inferno si trovano i fratelli fratricidi Alessandro e Napoleone degli Alberti, nel Purgatorio il conte Orso degli Alberti e nel Paradiso Cunizza da Romano (di madre albertesca e cugina dei fratricidi), amica della famiglia Cavalcanti.

Il medioevo reale e letterario della Val di Bisenzio è legato a doppio filo con questa famiglia, che dominato tra l’XII e il XIV secolo, disseminando la valle di fortificazioni, torri, rocche e ponti a controllo dei borghi medievali montani e della viabilità, senza contare il potere sull’Abbazia di Montepiano e sul valico appenninico. Cuore dei possedimenti degli Alberti era la Rocca di Vernio, con le sue possenti mura e le terribili prigioni, trasformata nei secoli in amena residenza (oggi dimora privata che il proprietario attuale gentilmente ha messo a disposizione), ma che conserva ancora il fascino medievale.

Nella Rocca di Vernio, dove abitava Napoleone degli Alberti (mentre Alessandro risiedeva a Rocca Cerbaia nel comune di Cantagallo), fu anche rogato il testamento che portò alla lotta tra i due fratelli citati nell’Inferno. Gli Alberti erano personaggi molto noti a Firenze anche il loro principato territoriale mirava a contrastare il potere di Firenze: la loro morte violenta, avvenuta nel 1284, dovette impressionare molto l’opinione pubblica e il giovane Dante.

I monti della Val di Bisenzio sono quindi ricchissimi di storia medievale: il centenario di Dante è l’occasione perfetta non solo per approfondire il legame tra Divina Commedia e Val Bisenzio, ma anche per promuovere la storia e l’archeologia medievale di un territorio immerso in scenari naturali suggestivi.

L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria. 

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