Crollo a Firenze: Forza Italia non vuole nuove norme

Ma che si fa dell'area urbana Esselunga?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2024 13:56
Crollo a Firenze: Forza Italia non vuole nuove norme

“Forza Italia non fa polemiche o propaganda ma lavora per migliorare concretamente la sicurezza nei cantieri edili. Non servono nuove norme sull’onda dell’emotività, serve un riordino delle esistenti: serve migliorare e attualizzare il testo unico per la sicurezza nei cantieri, anche in base alle nuove tecnologie” afferma l’On. di Forza Italia Erica Mazzetti, a margine di un incontro del Dipartimento Lavori Pubblici di Forza Italia con la filiera edile.

“Un punto fondamentale – prosegue Mazzetti – è quello della formazione, che non deve rimanere sulla carta ma deve essere fatta realmente e deve coinvolgere tutti i soggetti che entrano nel cantiere, compreso i tecnici, attraverso l’obbligo di acquisizione di crediti per la formazione tecnico-scientifica. Non solo, proponiamo che la formazione sia trimestrale e che tutti coloro che la fanno debbano sapere e capire la lingua italiana; la formazione dev’essere, inoltre, trasversale a tutti gli operatori”.

Un secco no è arrivato “all’applicazione del codice degli appalti pubblici anche ai cantieri privati”; critiche, invece, alla proposta di una patente a punti “perché creerebbe degli effetti perversi ma anche ulteriore burocrazia e complicazioni. La patente a punti per i cantieri – viene ribadito da tutti gli operatori del settore – è un problema e non un vantaggio o una garanzia di sicurezza”. “Sono convinta ci siano forme più efficaci per garantire la sicurezza – spiega l’Onorevole -: la già citata formazione ma anche l’abilitazione al lavoro nel settore dell’edilizia pubblica e privata per i soggetti che vi lavorano, dal progettista agli operai, una maggiore responsabilizzazione del direttore operativo di cantiere con un coordinamento costante eseguito da un coordinatore della sicurezza che sia centrale in tutte le fasi e che sia doverosamente ricompensato”.

“Dal punto di vista delle spese – rileva Mazzetti – bisogna far sì che siano valutati concretamente i costi e gli oneri di sicurezza, oggi marginali e irrisori: devono diventare congrui ed essere parte integrante del capitolato dei lavori”.

All’incontro hanno partecipato Ance, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Casartigiani, Confedilizia, Fiaip, Federcasa, Ordine degli Architetti, dei Geometri, dei Periti, degli Ingegneri, oltre a vari componenti del Dipartimento.

“Come più volte ho detto, le norme e i protocolli vari sulla sicurezza, dal 2008 in poi, sono stati innumerevoli – ricorda ancora l’esponente di FI – tanto da creare contrasto nei vari enti o addirittura difficoltà di interpretazione: è opportuno fare una ricognizione di tutte le norme esistenti e predisporre una sintesi, con un quadro chiaro e facilmente applicabile anche in considerazione delle nuove tecnologie nella progettazione con BIM e in tridimensionale che già restituiscono una fotografia nitida del cantiere”.

Infine, i controlli che “andranno migliorati e aumentati” ma diventando “preventivi e di accompagnamento, così da migliorare il cantiere nel corso delle varie fasi, senza essere solo punitivi e sanzionatori”. “Il metodo di Forza Italia è questo: ascoltare gli operatori del settore per meglio legiferare, con pragmatismo e non con ideologia. Da questo incontro nascerà una proposta organica sugli appalti comprensiva delle osservazioni e delle proposte”, conclude Mazzetti.

Approfondimenti

"Passato il doveroso momento del lutto e nell'auspicio che si arrivi presto alla verità sulle responsabilità, come Verdi Firenze chiediamo che si prenda al più presto una decisione sul futuro dell’area di Via Mariti per evitare che rimanga una metastasi urbana. È una cosa che dobbiamo al quartiere e anche alle vittime che hanno lasciato la loro vita in quel maledetto cantiere" afferma Egidio Raimondi co-portavoce Europa Verde-Verdi Firenze.

"L'ipotesi che noi preferiamo è quella che, come chiedono i residenti della zona, ci si faccia un parco. Sappiamo però che si tratta di una soluzione difficile da mettere in atto a questo punto, essendo l'area privata, a meno che il Comune non decida di riacquisirla. L'altra ipotesi è che e si completi il progetto senza ripetere gli errori del passato, come in viale Belfiore (dove per anni al posto del cantiere c'è stato un lago) quindi con un'attenzione scrupolosa al contesto e alle esigenze sociali che ne derivano.", aggiunge Raimondi che conclude: "In ogni caso si faccia in fretta perché non possiamo permetterci che quell'area rimanga per anni un buco nero a due passi dal centro, ricettacolo di degrado e fonte di problemi per un quartiere già molto sacrificato che attende risposte chiare".

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