Covid-19: al via per San Valentino il nuovo vaccino AstraZeneca

Allestito al Mandela Forum il più grande hub per le vaccinazioni della Toscana centrale. Per la fase 2 Anpas e Misericordie toscane mettono a disposizione sedi e strutture: “Siamo presenti in tutta la Toscana, così i cittadini potranno vaccinarsi sotto casa e si potranno accelerare i tempi per coprire tutta la popolazione”. Stella (FI): "Priorità nella distribuzione del vaccino ai malati oncologici"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2021 16:04
Covid-19: al via per San Valentino il nuovo vaccino AstraZeneca

Da domenica 14 febbraio, giorno di San Valentino, la Toscana avvierà la somministrazione del nuovo vaccino AstraZeneca, coinvolgendo le categorie prioritarie con soggetti tra i 18 e i 55 anni, come previsto dal Piano nazionale.

Il giorno successivo, a partire da lunedì 15 febbraio, prenderà il via, invece, la nuova fase della campagna, dedicata agli ultra ottantenni, ai quali saranno somministrati i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna. Una strategia di vaccinazione, questa, che si svolgerà in contemporanea e in modo parallelo, utilizzando tutti i vaccini al momento disponibili.

Con la vaccinazione degli over 80 si avvia a completamento, dunque, la cosiddetta fase 1, che fino a oggi ha riguardato gli operatori sanitari e socio-sanitari, e il personale e gli ospiti delle rsa.

Per gli over 80, che in Toscana sono 317 mila, la prenotazione e la somministrazione del vaccino saranno a cura dei medici di medicina generale, che seguiranno direttamente i propri assistiti. Questa soluzione, che garantisce capillarità, prossimità e controllo della filiera, è stata resa possibile grazie a un accordo con i medici di medicina generale e le farmacie, pubbliche e private.

Vaccinazione domiciliare con vaccino Pfizer o Moderna per gli ultra 80enni

Gli ultra80enni non dovranno fare nulla se non attendere la telefonata del loro medico di medicina generale e dare il consenso alla vaccinazione. Questa sarà l'unica modalità con la quale potranno vaccinarsi. Ogni medico di medicina generale ha a disposizione una piattaforma che gli consente di "vedere" tutti i suoi assistiti con età superiore a 80 anni. Qui prenota il suo assistito su un'agenda che riporta una data certa e il numero di dosi di 6 o multiplo se Pfizer o 11 o multiplo se Moderna. Quando l'agenda sarà completa, scatterà automaticamente la richiesta alla farmacia ospedaliera che da quel momento scongela la fiala corrispondente all'agenda e la invia alla farmacia territoriale dove il medico la ritirerà insieme al solvente e alle siringhe. Le vaccinazioni potranno essere eseguite nell'ambulatorio del medico oppure a domicilio dell'anziano qualora il medico stesso ne ravveda la necessità.

Le prime forniture del vaccino AstraZeneca, attese nel mese di febbraio, saranno dedicate - come detto - alle persone tra i 18 e i 55 anni, che rientrano nelle categorie indicate dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, durante la Conferenza Stato-Regioni dello scorso 3 febbraio: i lavoratori dei servizi essenziali, personale scolastico e universitario docente e non docente; forze armate, polizia di stato, guardia di finanza, capitaneria di porto, vigili del fuoco, polizia municipale; polizia penitenziaria, personale carcerario, detenuti; personale addetto ai luoghi di comunità (civili, religiosi...).

Per le persone tra i 18 e i 55 anni la prenotazione sarà disponibile sul portale regionale dove è possibile scegliere data, ora e luogo per la vaccinazione in uno dei 49 punti vaccinali, attivati in tutta la Toscana a partire dal 14 febbraio 2021, come da elenco pubblicato on line. Successivamente ne saranno attivati altri 7 per un totale complessivo di 56 punti vaccinali.

Queste categorie, che il Piano nazionale ha incluso nella fase 3, saranno coinvolte prima di quelle indicate nella fase 2, a causa delle caratteristiche dei vaccini a oggi disponibili: le categorie, indicate nella fase 2, richiedono infatti i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna, come per la fase 1.

2500 metri quadrati con punti di accoglienza e box per i vaccini

E’ stato presentato oggi dal sindaco Dario Nardella, dal presidente della Regione Eugenio Giani e dal direttore generale Paolo Morello assieme ad altri dirigenti della Asl Toscana centro il più grande hub vaccinazioni della Toscana centrale allestito all’interno del Mandela Forum. Uno spazio di 2500 metri quadrati al piano terra del palazzetto dove sono stati predisposti 20 box di 3 metri per 2 in cui verranno effettuate le vaccinazioni, una zona accoglienza e informazioni con 6 postazioni, una zona stazionamento post vaccino (con 6 postazioni) che servirà anche a prenotare l’appuntamento per il richiamo. L’accesso alla struttura sarà da piazza Berlinguer attraverso un percorso dedicato e separato da quello di uscita.

“Da qui partirà, il prossimo 14 febbraio, la vaccinazione dei cittadini di età compresa fra i 18 e i 55 anni. Si parte dalle categorie più esposte al virus come personale scolastico, lavoratori dei servizi essenziali, forze dell'ordine e forze armate” ha detto il sindaco Dario Nardella che ha spiegato: “Abbiamo, insieme alla Regione e all’Asl, un piano molto dettagliato per questo hub in modo di arrivare a regime a vaccinare fino a 2400 persone al giorno. Un luogo che sarà operativo sette giorni su sette con l’obiettivo di arrivare alla vaccinazione completa entro la fine dell’anno.

Voglio lanciare un appello a tutti i cittadini – ha aggiunto il sindaco - affinché con grande senso di responsabilità aderiscano a questa campagna di vaccinazione fondamentale per sconfiggere il virus”. “Mi fa piacere – ha aggiungo il sindaco Nardella - che sia stata accettata la nostra proposta di utilizzare il Mandela Forum perché oltre ad essere utile questo luogo ha anche un bel messaggio: il palazzetto dello sport che porta il nome di Nelson Mandela diventa un punto di riferimento contro il virus per centinaia di migliaia di persone nei prossimi mesi”.

“Metteremo a disposizione – ha concluso il sindaco - anche i volontari della protezione civile per agevolare i flussi. Ringrazio i responsabili della gestione del Mandela e tutto il personale dell’Asl per questo grande impegno”.

“E’ la più grande campagna vaccinale che sia stata mai avviata nel nostro Paese e nella nostra regione – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – con numeri importanti e, nel nostro caso, con un impegno straordinario da parte di tutti i soggetti e le categorie professionali del nostro intero sistema sanitario. Con l’avvio della nuova fase, che coinvolge in particolare le persone anziane ultra ottantenni, possiamo avvalerci della collaborazione dei medici di famiglia, che sono sempre stati al nostro fianco e disponibili a dare il loro massimo contributo, pur di proteggere la salute dei loro assistiti. L’emergenza sanitaria non è ancora superata - prosegue Giani - ma se ciascuno di noi farà la sua parte, con senso di responsabilità e attenzione verso l’altro, possiamo farcela”.

“In Toscana la campagna vaccinale anti Covid sta procedendo a pieno ritmo e con ottimi risultati, grazie a un’organizzazione imponente, molto efficace, costantemente monitorata e perfezionata in corso d’opera, sulla base delle necessità del momento - aggiunge l’assessore alla sanità, Simone Bezzini -. L’intero sistema sanitario è impegnato 24 ore su 24 senza risparmiarsi e può contare su un lavoro di squadra a più livelli, dove ciascuno dà il massimo. Alle donne e agli uomini, sempre in prima linea per la tutela della salute pubblica, va il mio più profondo ringraziamento.

I nostri risultati sono frutto di un lavoro immenso, appassionato e generoso, che coinvolge più categorie di professionisti, che non si sono mai tirati indietro, consapevoli della portata storica di questa emergenza sanitaria, determinata da un virus che è ancora molto insidioso. Il nostro punto di forza - prosegue Bezzini - sono anche gli strumenti digitali, tecnico-informatici, che abbiamo attivato in tempi record come il portale online regionale, che ha consentito di raccogliere le pre-adesioni e di poter gestire in modo puntuale l’apertura delle prenotazioni in relazione alla progressiva e variabile disponibilità dei vaccini”.

Le associazioni di volontariato hanno intensificato i contatti con la Regione Toscana per concordare le modalità di impiego delle proprie strutture e risorse, in modo da predisporre un piano in vista dell'avvio della seconda fase delle vaccinazioni.

“Siamo pronti a mettere a disposizione sedi e strutture per vaccinare la popolazione”. Pubbliche assistenze e Misericordie toscane lanciano l'adesione alla campagna vaccinale della Regione. Quando arriverà la fase due, ossia saranno aperte le agende per tutti i cittadini, le associazioni di volontariato saranno pronte a dare il loro contributo per accelerare la vaccinazione della popolazione. “Abbiamo dato la nostra disponibilità alla Regione Toscana – dicono il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini e il direttore delle Misericordie della Toscana, Gianluca Staderini – perché quando c'è bisogno noi ci siamo sempre.

Abbiamo sedi, ambulatori, tensostrutture. Abbiamo mezzi e personale impegnato quotidianamente per aiutare il prossimo. Siamo radicati in tutto il territorio; non c'è comune toscano, anche il più piccolo, che non abbia una sede di Pubblica assistenza o Misericordia. In questo modo i cittadini potranno vaccinarsi sotto casa, comodamente e in maniera efficiente. Non possiamo farci trovare impreparati; prima si completa la vaccinazione dei cittadini, prima ripartirà l'economia e la vita sociale di ognuno di noi”.

Dall’inizio della campagna alle ore 14.30 di oggi, sabato 6 febbraio, sono state utilizzate in tutto 147.498 dosi di vaccino, di cui 21.886 in rsa, come riportato sul portale web.

Si è avviata infatti dal 27 dicembre 2020 la campagna vaccinale anti-Covid. La Toscana è la 9° regione per percentuale di dosi somministrate su quelle consegnate (l’85,4% delle 169.530 consegnate), per un tasso di vaccinazioni effettuate di 3.888 per 100mila abitanti (media italiana: 4.043 per 100 mila).

"Nella distribuzione del vaccino occorre assolutamente dare la priorità ai malati oncologici. I pazienti oncologici sono pazienti fragili per definizione, con un sistema immunitario depresso sia per la malattia sia per le terapie antineoplastiche che seguono, per questo motivo sono sempre i primi a doversi sottoporre alle opportune vaccinazioni. Inoltre, alcuni dati dimostrano che questi pazienti sono esposti a un maggior rischio di contrarre l'infezione Covid-19". E' quanto chiede una mozione presentata oggi a firma del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella "Come spiegano gli esperti, non ci sono controindicazioni riconosciute per i pazienti oncologici e anzi, considerati i rischi associati ad una possibile infezione da Covid-19, questi pazienti dovrebbero essere tra i primi a vaccinarsi - sottolinea Stella -.

La Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce) ha inoltrato al presidente del Consiglio e al Ministro della Salute proprio una richiesta di vaccinare in via prioritaria i pazienti affetti da patologie oncologiche, cardiache ed ematologiche. Solo in Toscana i malati oncologici sono circa 190.000. Ci auguriamo che questa nostra mozione venga approvata da tutte le forze politiche".

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