Cooperativa Le Rose, la versione della Asl: ora che succede?

Morello: “Accuse ingenerose. Così si impedisce ai ragazzi di proseguire un’esperienza molto positiva”. Noferi: "Assurdo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2021 17:35
Cooperativa Le Rose, la versione della Asl: ora che succede?

Firenze – Non è arrivata a conclusione la trattativa con la Cooperativa Le Rose dopo il lungo tentativo di queste settimane dell’Azienda sanitaria "impegnata - si legge in una nota - a non disperdere l’esperienza positiva del gruppo dei ragazzi disabili, delle loro famiglie e degli operatori della struttura di via Quintole delle Rose a Impruneta. Le proposte avanzate dalla Asl sono state tutte rigettate dalla Cooperativa "che di fatto, con tale rifiuto, impedisce che l’esperienza positiva di un servizio pubblico così importante possa proseguire serenamente.

Siamo amareggiati da questo atteggiamento e dalle accuse ingenerose di queste settimane – dichiara Paolo Morello Marchese, direttore generale della Asl Toscana centro – Da parte dell’Azienda sanitaria non c’è alcuna volontà di sfrattare nessuno. Piuttosto siamo tutti impegnati affinché l’esperienza socio educativa che coinvolge queste persone, possa continuare e nel modo migliore. C’è tuttavia una questione di inagibilità dei locali che dobbiamo risolvere con soluzioni congrue che al momento la Cooperativa ci impedisce di trovare”.

Le proposte di soluzione sono state messe per iscritto in una bozza di protocollo tra la Asl e le altre istituzioni del territorio, le Società della Salute di Firenze, fiorentina nord ovest e fiorentina sud est e i Comuni interessati (Firenze, Impruneta, San Casciano e Fiesole) e consegnata nelle scorse settimane alla Cooperativa Le Rose. Nella bozza si prevedevano innanzitutto soluzioni immediate dal punto di vista della sicurezza, dal momento che nel verbale di sopralluogo della Asl del 7 aprile scorso, si parla di “condizioni di carente sicurezza impiantistica e strutturale in cui versa il fabbricato”.

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Nella bozza di protocollo era indicata la possibilità per la Cooperativa di rimanere nella struttura ma in sicurezza e cioè utilizzando lo spazio chiuso della tinaia, l’unico agibile, oltre a un ampio spazio all’esterno. In più da parte della Asl era stata prospettata la possibilità per le persone di utilizzare gli spazi mensa e un’ampia parte dell’immobile dell’Associazione Pax Christi che si trova a pochi minuti di distanza da via Quintole, sulla stessa strada. La Asl avrebbe messo a disposizione anche un servizio di trasporto dei ragazzi da una sede all’altra a sue spese oltre a un eventuale rimborso per l’utilizzo dei locali dell’Associazione.

Soprattutto in una prospettiva di lunga durata e di solida continuità del percorso socio educativo, nella bozza di protocollo si parlava di dar luogo a un tavolo di progettazione comune sulla struttura, per verificare insieme le opere per renderla agibile con l’impegno da parte di tutti i sottoscrittori, di restituire l’immobile, una volta ristrutturato, nella disponibilità della Cooperativa Le Rose. Rispetto al contratto, inoltre, si proponeva alla Cooperativa di uscire dall’affitto in cambio di un comodato d’uso gratuito, accollandosi la Asl i costi delle utenze.

Abbiamo fatto trattative molto lunghe – conclude Simone Naldoni direttore di zona e della Società della Salute sud est, impegnato nelle settimane scorse a trovare una soluzione per dare continuità a un servizio ritenuto di altissima qualità, anche attraverso l’utilizzo dell’istituto della coprogettazione – Con sorpresa ci siamo visti rifiutare ogni proposta. Le persone sarebbero potute rimanere in locali agibili della struttura, in più c’era la possibilità di una soluzione aggiuntiva e non sostitutiva e la proposta di un contratto efficace. Ma non volendo restituire le chiavi dei locali, di fatto la Cooperativa dimostra di non voler aderire alla trattativa”.

Dichiarazioni che non trovano affatto il favore di Silvia Noferi, Consigliere regionale dei 5 Stelle, già intervenuta sulla questione:  “Si continua a gettare discredito sulla Cooperativa Le Rose nelle dichiarazioni rilasciate dalla ASL agli organi di stampa. Quali sarebbero le proposte fatte alle Cooperativa? Ho controllato personalmente tutta la corrispondenza che mi è stata gentilmente messa a disposizione dal Presidente Ferrara ma non ho trovato nulla di concreto.

Farò un accesso agli atti ufficiale per avere copia della proposta che la Cooperativa avrebbe rifiutato”, prosegue Noferi.

Non si può intimare ad una associazione che si occupa di persone fragili semplicemente: “Andate via e datemi le chiavi”.Forse questi dirigenti non hanno idea di cosa voglia dire organizzare materialmente le attività e la mole di attrezzature, opere, documenti che la Cooperativa Le Rose ha accumulato e prodotto in questi trent’anni. Dove dovrebbero trasferire tutto il materiale?Si tratta di una memoria storica imponente che non può essere gettata via.La Cooperativa Le Rose è fatta da operatori ragionevoli e competenti che non sono contrari a trovare una soluzione – conclude la Consigliera - solo che non essendo “ripresi dalla piena”, vogliono vedere le proposte per iscritto prima di consegnare le chiavi, ed io con loro”.

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