Cinema: Gemma Bovery

Ironia seduzione e umorismo nella commedia francese di Anne Fontaine.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
22 febbraio 2015 02:04
Cinema: Gemma Bovery

La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita. L'aforisma di Oscar Wilde sembra essere il principio e l'approccio alla realtà di Martin Joubert, intellettuale insoddisfatto che ha lasciato Parigi per trasferirsi in Normandia dove si è reinventato panettiere nella panetteria paterna.

Nella sua serena noia Martin impasta il pane e ascolta France Culture che legge “Madame Bovary” il suo romanzo preferito. Improvvisamente una coppia d’inglesi si trasferisce in Normandia nella casa adiacente alla sua, lei si chiama Gemma Bovery, lui Charles Bovery.

Sorpreso da quella coincidenza, Martin diventa assiduo frequentatore dei coniugi ma soprattutto fanatico ammiratore di Gemma che, bella e insoddisfatta, incarna l'eroina dei suoi sogni. Deciso a sapere di più di quella creatura che pare uscita dalle pagine di Flaubert, Martin ne spierà ogni respiro, disponendone il destino. A forza di contemplarla Martin si è persuaso che la sua vicina riproduca passo dopo passo il destino di Emma Bovary. Ma Gemma non finirà tragicamente, vomitando sangue nero, la sua 'fine' sarà piuttosto beffarda, tra la commedia coniugale e l'incidente domestico. Interprete magnifico Fabrice Luchini è il punto di forza del film, personaggio eccentrico e timido che vorrebbe dirigere la vita degli altri. Marito e padre frustrato adopera la letteratura per immaginare una diversa esistenza. Il film diretto da Anne Fontaine è una gradevole commedia che conserva lo spirito di Flaubert, senza essere una riduzione di Madame Bovary.

E' la stessa Gemma a dire: “ io non sono Emma Bovary ,io sono io”, rifiutando la manipolazione di Martin, che osserva da innamorato timido la vita dell'affascinante ragazza inglese.(Gemma Anterton).Una commedia che piacerà a chi ama il tocco raffinato e fluido di certo cinema francese, e a chi apprezza Luchini, icona del cinema d'Otralpe, ammirato lo scorso anno nel delizioso “Molière in bicicletta”.

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