Bollette e conguagli all'origine degli sfratti popolari?

Come difendersi dal loro rincaro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2017 21:38
Bollette e conguagli all'origine degli sfratti popolari?

Da tempo le bollette dell'acqua hanno raggiunto cifre insostenibili per gli inquilini delle case popolari, che spingono i meno abbienti verso la morosità. Questo mese gli inquilini morosi sul pagamento dell'acqua hanno ricevuto da Casa SpA il bollettino dell'affitto “maggiorato” da un maxi-conguaglio delle spese per l'acquaSe aumentano gli inquilini morosi la prospettiva è un escalation di procedure di decadenza, di sfratto, o nel migliore dei casi l'applicazione di penali e interessi per gli inquilini morosi sul pagamento dei canoni di affitto e delle quote per i servizi.

Anche se l'art.30 comma 4 della Legge Regionale del 2015 salvaguarda “la morosità causata è da stato di disoccupazione, da malattia di alcuno dei componenti il nucleo familiare, o da altre gravi situazioni personali o familiari relative allo stesso”.

L’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico ha comunicato giovedì le nuove tariffe luce e gas per il II trimestre 2017 relative al mercato tutelato. Un rincaro della bolletta elettrica pari al 2,9% dovuto agli effetti dei rialzi all’ingrosso di inizio anno per l’andamento dei collegati mercati europei e l’eccezionale ondata di freddo. Il costo del gas in leggera flessione (-2,7%) in un periodo dell’anno in cui l’innalzamento delle temperatura consente alle famiglie e alle aziende di dipendere meno dal riscaldamento.

Ciò che incide maggiormente sui costi delle bollette degli italiani – spiega Francesco Macrì, Presidente del Gruppo Estranon è il prezzo della materia prima, bensì la tassazione che viene applicata. Nel nostro Paese nel settore domestico la percentuale di tasse e oneri parafiscali sul prezzo di vendita dell’energia elettrica e del gas metano è in aumento dal 2008 e oscilla dal 35% al 45%, valori ben superiori alla media dei Paesi europei. In questo contesto gli operatori di mercato hanno le mani legate, poiché i margini a loro disposizione per ridurre il costo della bolletta sono irrilevanti.”

IVA, accisa e addizionale regionale rappresentano un costoso fardello per le tasche degli italiani, sia famiglie che imprese, soprattutto se si pensa che l’imposta sul valore aggiunto (10% - 22%) si applica anche, sull’accisa (imposta di consumo) e sull’addizionale regionale gas. Una scelta, quest’ultima, che Estra, multiutility di origine pubblica tra le prime in Italia nel settore dell’energia, che, tramite le proprie società, fornisce gas metano ed energia elettrica, contesta ampiamente. Una soluzione per difendersi dai rincari esiste e consiste nei “bonus gas ed energia elettrica”, una misura sociale, introdotta dal Ministero dello Sviluppo economico e definita nelle modalità applicative, dalla stessa Autorità per l’Energia Elettrica, il gas e il Sistema idrico (AEEGSi) che permette alle famiglie con bassi redditi di ottenere una riduzione delle bollette dei consumi energetici.

I bonus sono una misura ancora poco utilizzata dalle famiglie - aggiunge Macrìpoiché nel 2016 su 2 milioni di aventi diritto ne ha usufruito solo il 34% per l’elettricità e il 27% per il gas. E di questi solo il 30% ha rinnovato la richiesta. Il motivo risiede nella scarsa informazione da parte degli organi preposti. Estra è in procinto di promuovere una vasta campagna di informazione su questo tema.”

I bonus per il 2017 consentono una riduzione fino al 30% (rispetto ai consumi annui), per redditi da 8.107,5 euro con una soglia massima di 20.000 euro per le famiglie con almeno 4 figli a carico. La domanda per il bonus elettrico o gas deve essere presentata al proprio Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane) utilizzando gli appositi moduli.

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