Vasi intagliati di lapislazzuli con riferimenti profondi al tipico Manierismo fiorentino compongono una singolare collezione nata verso la metà del Cinquecento grazie a Cosimo I de’ Medici che si è sviluppata nel corso degli anni e che ora è in mostra all’interno del Museo degli Argenti, a Palazzo Pitti, dal 9 giugno all’11 ottobre, in tutto il suo splendore.
Proveniente dalle cave di Sar–e–Sang, il giacimento di lapislazzuli conosciuto fino dai tempi più remoti tra le montagne del Badakhshan, l’attuale Afghanistan, arriva a Firenze nel 1572 attraverso degli intagliatori milanesi particolarmente esperti nell’arte dell’intaglio di questa pietra.
Articolata in quattro sezioni, la mostra presenta una selezione di lapislazzuli di varia formazione e provenienza a confronto con la lavorazione di raffinata qualità di vasi e coppe provenienti dai più importanti musei d’Europa. La seconda sezione presenta l’evoluzione dell’uso del lapislazzuli nel primo Seicento sia per quanto riguarda il commesso che quello della pittura su lapislazzuli. Successivamente questa pietra diventa sempre più rara per cui si ritrova solo in oggetti di elevato pregio artistico, esclusivamente per una committenza ricchissima.
L’ultima sezione è dedicata al pigmento, poiché il lapislazzuli nel settore artistico rimanda alle cromie dell’azzurro oltremarino, definito da Cennino Cennini sul trattato per ottenere il pigmento macinando la pietra, come “… colore nobile, bello, perfettissimo oltre tutti i colori…”.
Oggetti ottenuti con sperimentazioni sostitutive della preziosa pietra, un’opera di Yves Klein e una piccola scollezione di gioielli del Novecento e contemporanei, chiudono la splendida esposizione.
Il catalogo della mostra, edito da Sillabe, è curato da Maria Sframeli, Valentina Conticelli, Riccardo Gennaioli, Giancarlo Parodi.
Lapislazzuli. Magia del blu 9 giugno - 11 ottobre 2015Firenze, Museo degli Argenti, Palazzo Pitti
Orario: giugno, luglio, agosto 8.15 - 18.50 - settembre, ottobre 8.15 - 18.30. Chiuso il primo e ultimo lunedì del mese
