"Basta un Sì" per il Referendum sulla Riforma Costituzionale

Al via la raccolta di firme del PD

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2016 17:22

Mancano cinque mesi al Referendum costituzionale che si terrà il prossimo ottobre e i fautori del Sì, mettono in moto la macchina organizzativa volta a convincere più elettori possibili ad avallare la riforma che porrà fine al bicameralismo perfetto, cambiando radicalmente l’assetto politico-istituzionale del Paese. Il Partito Democratico ha lanciato a livello nazionale per oggi una giornata di mobilitazione per la raccolta delle firme per il Referendum Costituzionale di ottobre. Il PD, preoccupato per l'esito del referendum nel paese, porta la riforma tra la gente con la raccolta delle firme e con il confronto con i cittadini. In Toscana e in tutto il Paese per #Bastaunsì migliaia i banchetti per la racconta delle firme per la richiesta di referendum sulla Riforma Costituzionale.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha presentato questa mattina i comitati cittadini che sosterranno il SÌ al referendum costituzionale che ci sarà ad ottobre, dando ufficialmente il via alla campagna referendaria: “Oggi è il giorno in cui comincia la raccolta di firme dei comitati per il SÌ perchè si possa votare il referendum sulla modifica della Costituzione, ma è anche il giorno in cui a Firenze presentiamo alcuni promotori di comitati provenienti dalla società civile – ha dichiarato il sindaco Nardella -.

Tanti esponenti della cultura, del mondo dell’università, della ricerca, imprenditori, tanti giovani, tutte persone che vivono quotidianamente la vita della città e che sanno bene che la riforma della Costituzione non è qualcosa di diverso dalla nostra vita quotidiana ma incide direttamente sull’attività, il lavoro, la vita di tutti noi”. “Chi è per il SÌ - ha proseguito Nardella - vuole che l’Italia cresca, cambi, vuole che si conquisti definitivamente quella reputazione che ci spetta.

Vuole dimostrare che quando vi sono delle sfide queste si possono vincere. I promotori per il no semplicemente vogliono che nulla cambi, che tutto rimanga così com’è, ma non dicono che in questo caso se vincesse il NO alla riforma, noi sprofonderemmo per anni e anni in un tunnel buio senza uscita fatto di discredito, perdendo tutta la credibilità internazionale: se l’Italia non dimostra di saper crescere, cambiare e riformare le proprie leggi, tutti diranno che non sappiamo dimostrare di voler davvero portare sviluppo”.

I comitati a cui hanno aderito note personalità provenienti da differenti ambiti sono quattro: comitato “Giuristi e Politologi”, comitato “Cultura e Ricerca”, comitato “Economia e Impresa”, comitato “Giovani e Studenti”.

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