​Banca Etruria, azione giudiziaria di Federconsumatori Toscana 

Obiettivo: ottenere altri rimborsi per i risparmiatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2018 15:23
​Banca Etruria, azione giudiziaria di Federconsumatori Toscana 

Con il sostegno dei legali dello Studio Galgano e del Prof. Luca Bagnoli, Federconsumatori Toscana avrebbe individuato "gravi responsabilità, negligenze ed omissioni" da parte della Società di revisione Pricewaterhouse Coopers Spa, che ha certificato i bilanci di Banca Etruria.  Per questo Federconsumatori ha inviato diffida formale alla società di revisione ed avvierà dai prossimi giorni, fino a marzo inoltrato, assemblee in tutta la Toscana per raccogliere consensi ed adesioni formali degli associati e di tutti coloro che riterranno di voler essere assistiti in questo percorso dall’associazione.

Ma quale sono queste gravi responsabilità, negligenze ed omissioni? “Diversamente da quanto rappresentato nei bilanci certificati, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio si trovava in stato di insolvenza già dal 2010 - sono passi della lettera di diffida -. Una tale falsa rappresentazione della situazione patrimoniale della Banca è stata possibile a causa dell’imperizia della Vostra Società, che mai ha evidenziato le pur enormi carenze in tema di svalutazione dei crediti della Banca e l’erroneità delle classificazioni dei crediti stessi”.

Si legge ancora nella lettera: “Dal 2010 la Vostra Società ha certificato i bilanci della Banca senza formulare rilievi e omettendo di denunciare alla Banca d’Italia le gravi irregolarità che avrebbe potuto e dovuto verificare”. E ancora: “Con la propria condotta omissiva e commissiva la Vostra Società ha quindi indotto il mercato e gli investitori ad una percezione assolutamente distorta e non veritiera della situazione della Banca, con conseguente lesione della loro libertà di determinazione.

Avendo violato la normativa in materia di revisione contabile, la Vostra Società è responsabile in solido e tenuta al risarcimento del danno patito dai risparmiatori”. Nel dettaglio, sarà intrapresa una azione giudiziaria, attraverso un accertamento tecnico preventivo (ATP), con cui chiedere al Giudice di nominare un perito (CTU) che accerti le responsabilità della Pricewaterhouse Cooper Spa da Federconsumatori evidenziate. Se il Giudice valuterà positivamente l’esposto di Federconsumatori, nominerà un perito che inviterà le parti a cercare accordi di transazione: questo potrebbe significare denaro per tutti gli obbligazionisti e azionisti “azzerati” dal decreto Salvabanche.

Si ricorda che la Pricewaterhouse Coopers (nome commerciale PwC) è un network internazionale che fornisce servizi di revisione di bilancio, consulenza di direzione e strategica, e consulenza legale e fiscale (tra i suoi clienti, anche la Banca Popolare di Vicenza). La società, colosso mondiale dei servizi professionali, è tra le più prestigiose del pianeta e fa parte delle cosiddette “Big Four”: le quattro più grandi aziende di revisione, insieme a Deloitte & Touche, Ernst & Young e KPMG (fonte Wikipedia).

E’ Davide contro Golia, ma siamo fiduciosi. Siamo consapevoli della sfida e sappiamo che sarà ancora una volta un grosso impegno per tutte le nostre strutture, ma fino ad oggi la perseveranza e la coerenza dei comportamenti ci hanno dato ragione - ha detto Fulvio in conferenza stampa Farnesi, presidente di Federconsumatori Toscana -. Ci sentiamo impegnati a mantenere alta l’attenzione su questa vicenda e confermiamo, se ce ne fosse bisogno, il nostro impegno per la ricerca di soluzioni giuste che ristorino i risparmiatori traditi”. Alla conferenza stampa era presente anche Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori nazionale secondo cui l’iniziativa ha “rilevanza nazionale”.

Quasi due anni e mezzo sono passati dalla approvazione del decreto Salvabanche del 22 novembre 2015 "Pensionati o lavoratori avevano investito i loro risparmi con la garanzia della salvaguardia del loro capitale. Da quel momento, non abbiamo mai perso di vista la necessità di trovare soluzioni e risposte finalizzate alla giusta restituzione dei risparmi indebitamente ed illegittimamente indirizzati verso investimenti impropri, ed in contrasto tra la capacità di propensione al rischio dei risparmiatori e la tipologia di prodotti finanziari acquistati su consiglio della Banca.

Circa 2.700 persone si sono rivolte ai nostri sportelli in tutta la regione. Nel frattempo la magistratura , anche a seguito dei nostri esposti, ha rinviato a giudizio per Bancarotta fraudolenta e semplice 29 amministratori, e 11 per i cosiddetti prestiti facili". Nei confronti dei rinviati a giudizio la Federconsumatori Toscana e le Federconsumatori delle province interessate, principalmente di Arezzo, hanno assistito 1.526 associati che si sono costituiti parte civile e che sono stati ammessi come parte lesa.

Da gennaio 2017, pur con molti ritardi, il Fondo interbancario appositamente costituito ha risarcito, in via forfettaria, l’80% di quanto perduto agli obbligazionisti subordinati rientranti nei parametri di reddito Irpef e mobiliare. E’ attualmente in verifica il ricorso all’arbitro Anac per circa 350 obbligazionisti, che non avevano i requisiti di accesso ai requisiti del fondo Interbancario. Soddisfatti? "No. Rimane ancora il 20% di quanto azzerato e non recuperato per gli obbligazionisti subordinati , rimane per intero il recupero dei titolari dell’obbligazione 2013 convertita in azioni a loro insaputa, rimangono obbligazionisti senza requisiti di accesso per il Fondo interbancario e all’arbitro Anac ed i tantissimi piccoli azionisti" conclude Federconsumatori Toscana

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