Il nuovo brand già cancellato? Bocciato anche dal candidato sindaco Nardella

Troppo simile a quello di Praga e criticatissimo dal popolo fiorentino che lo boccia 9 contro uno secondo i dati rilevati nei sondaggi locali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2014 13:46
Il nuovo brand già cancellato? Bocciato anche dal candidato sindaco Nardella

"Quando sono tornato a Firenze per fare il vice di Matteo Renzi, la commissione del concorso aveva già deciso" così risponde il candidato sindaco Dario Nardella ai cronisti che chiedono notizie riguardo il nuovo brand criticato da tutti. "Devo dire che non mi fa impazzire" aggiunge Nardella in linea con quanto dichiarato nelle scorse ore dallo sfidante alle Primarie del PD Iacopo Ghelli e con altri consiglieri cittadini come Massimo Sabatini della Lista Galli che si è subito detto sorpreso della scelta.

"Un’ accozzaglia di lettere degna solo di un cruciverba - è il commento di Mario Razzanelli - Il vero problema oggi è riuscire ad essere all’altezza di tanta storia, farne conoscere la bellezza e valorizzarla: questo dovrebbe fare un’amministrazione. Il miglior modo per promuovere Firenze è offrire servizi validi per i turisti come per i cittadini, progettare infrastrutture efficienti e non invasive, fare in modo che le strade siano pulite e sicure, aver cura dei monumenti, far sì che botteghe artigiane e commercianti non chiudano evitando le troppe iniziative strampalate senza capo né coda.

Sostituire o soppiantare simboli storici come il Giglio, il David o la Cupola del Brunelleschi è una follia e chi pensa di simboleggiare Firenze con un balbettio di lettere in croce non è degno di governare la nostra città. Menomale che Nardella dopo le prime entusiastiche dichiarazioni ci sta ripensando". Anche l'ex Assessore regionale Cristina Scaletti ha commentato il brand: "Adesso il nuovo logo di Firenze non piace più nemmeno al Vicesindaco. In effetti dal giochino “enigmistico” viene fuori il nome del predecessore e non il suo.

Firenzi... Ops! C'è stata una gara e quella gara è stata vinta. Complimenti al vincitore. Ovviamente, soltanto con il tempo, però, potremmo valutarne l'efficacia ed i risultati. La mia impressione è un'altra. Temo che quel logo/slogan non emozioni, non scaldi l'anima, non scolpisca la memoria. Insomma, non racconta una storia. Il rischio è che nessuno lo possa associare, con quel prezioso salto visivo/emozionale, a una città unica e tra le più belle del mondo. A dire il vero non suscita neanche emozioni negative come per esempio il David con il mitra che tanto ha sconvolto per vedere associata la Bellezza con la guerra.

Insomma, anonimo fiorentino, anzi fiorenzino". In realtà i commenti critici e sarcastici sono stati veramente tanti, forse anche troppi e ci caliamo nei panni del vincitore del bando che ha sì vinto 15000 euro, ma si è trovato davanti l'intera città pronta a fischiare contro. Qualcuno forse avrebbe voluto che Nardella difendesse la scelta e il brand: "Questo è il nuovo brand di Firenze - scriveva il vicesindaco su Facebook accanto all'immagine del nuovo logo appena presentato dall'Assessore Sara Biagiotti - non sostituisce in alcun modo il giglio, che rimane il simbolo ufficiale della città.

Sarà utilizzato come marchio commerciale per promuovere Firenze e ciò che rappresenta nel mondo. Con un bel ritorno economico atteso. Nel nuovo logo - aggiungeva - io vedo forte la ‘città aperta a tutte le genti’ cara al sindaco La Pira. Ancora una volta, la missione di Firenze". Poi i tanti commenti giunti, uniti alla forte somiglianza del simbolo con quello di un'altra città europea, anche sul profilo dello stesso Nardella devono aver fatto ricredere il candidato sindaco che si è detto pronto a rivalutare la scelta fatta. "Nessuno si era accorto della somiglianza di questo marchio con quello di un'altra grande città europea (Praga, ndr): è curioso che questa cosa non sia venuta fuori.

E a mio avviso va valutata" ha infatti spiegato Nardella. Insomma non è detto che il logo verrà utilizzato: "La formula dell'esito del bando è quella della mera proposta al sindaco: se sarò sindaco, deciderò se e come utilizzarlo".

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