Grande successo per l’Anteprima Chianti e i suoi consorzi di sottozona

Si è appena conclusa la prima edizione dell’Anteprima Chianti insieme, per la prima volta, ai consorzi di sottozona Fiorentini, Rufina e Senesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2014 15:57
Grande successo per l’Anteprima Chianti e i suoi consorzi di sottozona

Si è appena conclusa la prima edizione dell’Anteprima Chianti insieme, per la prima volta, ai consorzi di sottozona Fiorentini, Rufina e Senesi. Per la prima volta, alla Fortezza da Basso, polo fieristico di Firenze. Un impatto positivo per stampa e buyer che hanno visitato la manifestazione: la Toscana diventa più compatta e più forte sia in Italia che all’estero. 170 i giornalisti presenti e quasi 300 i buyer da ogni parte del mondo: le oltre 100 aziende, un numero sorprendente, hanno così potuto presentarsi con i loro assaggi da botte e i prodotti attualmente sul mercato ad un pubblico che ben ha accolto questa unione se pur, con le differenze che caratterizzano ogni singola zona del Chianti. Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Chianti, afferma: “Per la prima volta, siamo riusciti a riunire tutti i maggiori consorzi di sottozona e ciò non può che giovare alla manifestazione: il fatto di stare tutti insieme è un vantaggio per chi ci visita e si trova di fronte ad un panorama esteso ma chiaro di ciò che questa regione può offrire, una promozione che va a favore di ogni singola azienda”. Nello stesso modo la pensano anche i Presidenti degli altri tre consorzi, Fiorentini, Rufina e Senesi: la novità di poter stare insieme darà nuova linfa al comparto vinicolo, sia da un punto di vista di immagine che di mercato. Busi prosegue: “Quando si parla di Chianti, si parla di un vino, certamente, ma ciò che emerge è la storia di un territorio enologico immenso e vario, della sua storia e della sua cultura enogastronomica e questo ci rende forti e riconoscibili.

Quindi, anche se siamo soltanto alla prima edizione, credo che il messaggio sia stato di unità e di chiarezza al contempo, di vini con spiccate caratteristiche per ogni singola area però sotto un’unica bandiera, la Toscana”. Conclude: “Il Consorzio si sta impegnando a promuovere in maniera massiccia la diffusione della cultura (e la storia) che sta (dentro e fuori) il bicchiere. Un concetto di territorio enologico e di una denominazione che vuole esprimere qualità e al contempo emozioni forti e vere, durature”.

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