Ataf, furia esercenti. A Firenze record di biglietti via sms, ci sarà un perché?

Nuovo sciopero lunedì. "Non siamo più disposti a fare da banca nei confronti di chi ci manca di rispetto” sale la rabbia contro l’Ataf tra i gestori dei bar che finora hanno anche venduto i biglietti dell’autobus

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2013 13:52
Ataf, furia esercenti. A Firenze record di biglietti via sms, ci sarà un perché?

A rischio la vendita dei biglietti Ataf nei bar: “Inaccettabili le nuove condizioni contrattuali proposte dall’azienda”, accusa la Fipe Confcommercio. E Per lunedì 16 è previsto un nuovo sciopero in adesione allo sciopero nazionale di 4 ore indetto dalle Segreterie nazionali FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-TRASPORTI, FAISA-CISAL ed UGL-TRASPORTI ed allo sciopero regionale di 4 ore proclamato in pari data dalle relative Segreterie Regionali della Toscana. Le Segreterie Provinciali di Firenze hanno indetto un’azione di sciopero che si terrà, in ATAF, con le seguenti modalità: Movimento: 17.00 - 21.00 mentre operai ed impiegati: ultime 4 ore del turno di lavoro La fortuna dei biglietti via sms. E' risultato sempre più difficile trovare un biglietto Ataf presso le ricevitorie ed i bar.

La risposta degli esercenti "Li abbiamo terminati, non ce ne stanno consegnando più" l'abbiamo sentita tutti. Acquistare un tagliando a bordo costa 2 euro anziché 1,20, quindi se possibile meglio evitare. Non è finita, spesso le obliteratrici a bordo non funzionano. Tutti elementi che negli ultimi anni hanno costretto l'utente a rifugiarsi nell'alternativa: il biglietto via sms. Ma allora si tratterebbe di una mera necessità imposta dalla situazione e non una libera scelta con tanto di record vantato a livello italico? Adesso la situazione si complica, i gestori dei bar si infuriano. "Non siamo più disposti a fare da banca nei confronti di chi ci manca di rispetto”.

Sale la rabbia contro l’Ataf tra i gestori dei bar che finora hanno anche venduto i biglietti dell’autobus. “Ho ricevuto parecchie segnalazioni dai miei colleghi. Tutti lamentano il fatto che l’azienda sta disdicendo gli attuali contratti per farne altri, al ribasso”, tuona Andrea Angelini, vicepresidente Firenze Fipe Confcommercio. In pratica, fino a questo momento Ataf applica dei rimborsi in base al valore dei ticket acquistati dai bar. Chi acquista biglietti di un valore massimo di 300 euro ha il rimborso del 3%, percentuale che arriva al 6 per importi superiori ai 10mila euro.

Finora, i bar hanno potuto contare su un rimborso medio del 3-4%. “E già siamo in rimessa – sospira il vicepresidente nazionale Fip Aldo Cursano -. Insomma, gli attuali rimborsi non servono nemmeno per ripagare le spese di gestione del servizio. Senza contare che per avere quella minima agevolazione siamo stati fino a questo momento costretti ad acquistare valori da rivendere poi nel giro di due-tre mesi”. “Insomma, noi ad Ataf abbiamo sempre fatto da banca”, riflette Cursano, titolare del caffè Le Rose di piazza dell’Unità.

“Ma l’azienda – prosegue, - invece di venire incontro a chi finora ci ha rimesso ha pensato bene di darci la mazzata finale. Come? Fissando, per tutti i bar, al 3% la quota di rimborso, a prescindere dal valore dei ticket acquistati”. Insomma, contratti al ribasso che saranno in vigore dal prossimo anno. “Ma noi non ci stiamo – attacca Angelini -. Non è accettabile che l’Ataf scarichi le proprie inefficienze su di noi, che già lottiamo per sopravvivere in questo momento così difficile”.

Adesso, il rischio è che molti bar siano costretti a dir di no ad Ataf. Addio, quindi, ad un importante servizio per i fiorentini e i turisti. “Ataf dovrebbe capire qual è il vero costo di una rete di distribuzione”, punta il dito Angelini.

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