La tarsia lignea: disciplina superba e sperimentale

Dai maestri di prospettiva al design di Sottsass e Mendini. La presentazione martedì 10 dicembre alle ore 17.30 alla Biblioteca delle Oblate

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2013 23:34
La tarsia lignea: disciplina superba e sperimentale

La tarsia ligna o ‘legno tinto’, come lo definì Giorgio Vasari con una punta di disvalore estetico, occupa un ruolo di primaria importanza della storia dell’arte. Lo spiega, con grande efficacia e una puntuale documentazione, Francesca Fedeli nel libro ‘La tarsia lignea.Origine e segreti dei «legni tinti e commessi a guisa di pitture» (Marquetry and Inlaid Woodwork. The origins and secrets of “tinted woods and mosaics”), 12/o volume della Collana ‘I mestieri d’arte.

Quaderni d’artigianato’ dell’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte. La presentazione avverrà martedì 10 dicembre alle ore 17.30 alla Biblioteca delle Oblate (Via dell’Oriuolo, 26) alla presenza dell’autrice. Interverranno Giampiero Maracchi, Presidente dell’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Presidente dell’Associazione OmA; Claudio Paolini della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato; Dora Liscia Bemporad, docente di Storia delle arti applicate e dell’oreficeria dell’Università degli Studi di Firenze. Il volume documenta l’ampio successo che la tarsia lignea riscosse tra il XV ed il XVI secolo pur non riscontrando una analoga fortuna critica.

‘Il Vasari - ricorda il professor Maracchi - la considerava una ‘lavorazione cagionevole e di breve durata’, ma l’autrice ha saputo sfatare questa idea, sottolineando invece l’importanza e l’autonomia di questa disciplina le cui sperimentazioni si mossero parallelamente alle altre arti maggiori (pittura, scultura e architettura)’’. Attraverso l’esame di diverse tipologie esecutive (intarsio a buio, intarsio alla certosina, tarsia prospettica, tarsia pittorica, marquetterie) e partendo dalle sue antiche origini fino all’età contemporanea, sono tracciate le tappe salienti della produzione lignaria italiana che raggiunse il massimo splendore nell’ambito della grande stagione artistica del Rinascimento.

La prospettiva, scoperta nella Firenze dei primi anni del Quattrocento, individuò proprio nella tecnica esecutiva della tarsia lo strumento più congeniale a rappresentare, con le sue architetture e scene urbane, quella nuova spazialità di sapore umanistico che portò ben presto a definire i maestri di intarsio con il nome di maestri di prospettiva. L’interesse per la tarsia non si esaurisce però con l’avvento dell’epoca contemporanea, tanto che illustri maestri quali Ettore Sottsass e Alessandro Mendini hanno progettato e progettano tutt’ora mobili moderni che prevedono l’utilizzo di questa antica tecnica, avvalendosi del contributo di importanti ebanisti – restauratori. ‘’Il patrimonio che il nostro territorio conserva (arredi di sacrestia, cori di monasteri, studioli di palazzi, stalli di giudici e magistrati, cassoni e altri arredi ancora) – sottolinea Claudio Paolini - testimonia di questa fortunata stagione che, attorno al quarto decennio del Cinquecento, iniziò a conoscere, proprio dal momento in cui sembrava aver raggiunto l’apice, un progressivo declino.

Un processo in buona parte imputabile alle ricerche fatte per ampliare la gamma dei colori offerti dalle essenze lignee con trattamenti chimici e alla tendenza a mediare sempre più dalla pittura soggetti e composizioni, ricordandoci così che ogni arte ha un suo linguaggio’’. Francesca Fedeli si è laureata con il massimo dei voti in Storia dell’Arte alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze e si è poi diplomata con lode (titolo post-laurea) alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dello stesso Ateneo.

Parallelamente agli studi umanistici ha compiuto quelli musicali al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze conseguendo la laurea AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale - Canto lirico). Svolge ampia attività artistica in qualità di soprano in importanti teatri ed Istituzioni in ambito nazionale ed Internazionale e attualmente è impegnata presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Prato e Pistoia.

Ha curato diverse mostre e pubblicazioni. Francesca Fedeli

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza