Aziende toscane sul tavolo, senza perdere di vista i diritti dei lavoratori

La comunità mussulmana tramite l'associazione 'Marocco Insieme' ha 'salutato con entusiasmo un accordo unico nel suo genere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2013 14:15
Aziende toscane sul tavolo, senza perdere di vista i diritti dei lavoratori

Si è svolta questa mattina a Palazzo Medici Riccardi la riunione del tavolo dell’Unità di Crisi dell’azienda TECKNA IMPIANTI S.r.l. di Signa, che vede coinvolti 42 dipendenti. Nell’ultimo incontro fra istituzioni, azienda e sindacati tenutosi nel luglio scorso, quando la nuova proprietà DG MAR INVESTIMENT SRO con sede nella Repubblica Ceca si era presentata, era stato assunto l’impegno di presentare il Piano industriale 2013 – 2016. L’azienda ha oggi illustrato i contenuti del Piano basato su investimenti, nuovi prodotti e nuovi mercati.

Le istituzioni hanno preso atto di quanto dichiarato dalla DG MAR INVESTIMENT e adesso le parti inizieranno la trattativa sindacale di merito. Il tavolo resta comunque aperto. La comunità mussulmana tramite l'associazione 'Marocco Insieme' ha 'salutato con entusiasmo un accordo unico nel suo genere che ha trovato un equilibrio nei punti più critici per un immigrato, ferie che in media non superano 6-8 giorni e mese sacro del digiuno”. “Un accordo”, aggiungono, “equo e solidale che non danneggia nemmeno l'operaio italiano”.

“Auspichiamo”, concludono, che venga preso in considerazione da altre aziende ed altre realtà”. Tutto è partito il 30 luglio scorso quando fra sindacati territoriali di categoria di Cgil, Cisl e Uil e i legali rappresentanti delle cooperative sociali So&Co [un consorzio di coop] e la AGAPE di Lucca si è firmato un verbale di accordo [allegato] in cui ci si impegnava a favorire l'integrazione e l'esercizio delle varie professioni religiose e la possibilità di trascorrere un congruo tempo al mantenimento dei rapporti familiari e parentali rientrando nei rispettivi paesi d'origine. Subito dopo ci si messi al lavoro per dare gambe a quelle intenzioni, si è arrivati così al 1° ottobre quando le parti hanno firmato un accordo [allegato] che nel rispetto delle leggi e dei contratti vigenti da la possibilità ai lavoratori extracomunitari di avere permessi e riposi finalizzatiti ad agevolare le pratiche religiose nel periodo del Ramadan.

Non solo, l'accordo prevede anche la possibilità di accedere ad una banca ore in modo da poter fruire di lunghi periodi di permessi che cumulati alla ferie rendere esigibile la voglia e il diritto di ricongiungersi ai propri cari nei paesi d'origine per un periodo massimo di 10 settimane continuative.

Notizie correlate
In evidenza